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Ricorso generico stupefacenti: inammissibile

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di un imputato condannato per possesso di stupefacenti. I motivi, basati su censure di fatto già valutate e sulla genericità delle critiche alla pena, non evidenziano vizi logici o giuridici, portando alla conferma della condanna e al pagamento di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 11 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Generico Stupefacenti: Quando l’Appello Viene Dichiarato Inammissibile

L’esito di un processo penale non si decide solo nel merito, ma anche attraverso il rigoroso rispetto delle regole procedurali. Un esempio emblematico emerge da una recente ordinanza della Corte di Cassazione, che ha affrontato un caso di ricorso generico stupefacenti. La decisione sottolinea un principio fondamentale: per contestare una condanna, non basta un generico dissenso, ma occorrono critiche specifiche, logiche e giuridicamente fondate. Vediamo nel dettaglio la vicenda e le ragioni della Corte.

I Fatti del Caso: Possesso di Droga e Denaro

Il caso ha origine da una condanna emessa dalla Corte d’Appello nei confronti di un individuo, ritenuto responsabile di detenzione di sostanze stupefacenti. Le prove a suo carico erano significative: era stato trovato in possesso di un quantitativo di droga dal quale si potevano ricavare 33 dosi, oltre a diverse banconote, ritenute provento dell’attività illecita. La condanna si basava, inoltre, sugli esiti di operazioni di avvistamento e controllo condotte dalle forze dell’ordine.

I Motivi del Ricorso dell’Imputato

Contro la sentenza di secondo grado, l’imputato ha proposto ricorso in Cassazione, articolando la sua difesa su due punti principali.

La Critica alla Responsabilità Penale

Il primo motivo di ricorso contestava l’affermazione di responsabilità. Tuttavia, la difesa si è limitata a proporre argomentazioni di fatto, senza evidenziare specifiche contraddizioni o vizi logici nel ragionamento dei giudici d’appello.

La Censura sul Trattamento Sanzionatorio

Il secondo motivo riguardava la pena inflitta. L’imputato ha criticato la decisione della Corte d’Appello di confermare la recidiva, di negare le attenuanti generiche e, in generale, di aver esercitato in modo errato il proprio potere discrezionale nella determinazione della sanzione.

Le Motivazioni della Cassazione sul Ricorso Generico Stupefacenti

La Corte di Cassazione ha esaminato entrambi i motivi, concludendo per la loro totale inammissibilità. L’ordinanza offre una chiara lezione sull’importanza di redigere un ricorso in modo tecnicamente corretto.

La Genericità del Primo Motivo

Secondo gli Ermellini, il primo motivo era genericamente proposto. Le critiche erano di puro fatto e la sentenza d’appello aveva già fornito una risposta logica e giuridicamente corretta, valorizzando elementi come la quantità di droga, i risultati delle indagini e il possesso del denaro. Un ricorso generico stupefacenti che non individua un vizio specifico nel ragionamento del giudice di merito non può trovare accoglimento in Cassazione.

La Correttezza della Valutazione sulla Pena

Anche il secondo motivo è stato giudicato una generica censura. La Corte ha stabilito che il giudice di merito aveva correttamente esercitato il proprio potere discrezionale. La recidiva era stata confermata sulla base della reiterazione degli illeciti, mentre le attenuanti generiche erano state negate per l’assenza di elementi favorevoli e la presenza di precedenti specifici. La pena, prossima al minimo edittale, era stata inoltre determinata in base ai criteri dell’art. 133 del codice penale.

Le Conclusioni: L’Inammissibilità e le Conseguenze

Alla luce della manifesta infondatezza e genericità dei motivi, la Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questa decisione comporta non solo la definitività della condanna, ma anche l’obbligo per il ricorrente di pagare le spese processuali e di versare una somma di tremila euro alla Cassa delle ammende. La vicenda ribadisce che il ricorso per cassazione non è una terza istanza di giudizio sul fatto, ma uno strumento di controllo sulla corretta applicazione della legge e sulla logicità della motivazione.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi proposti erano generici, si limitavano a contestare i fatti già valutati dalla Corte d’Appello e non individuavano specifici vizi logici o giuridici nella sentenza impugnata.

La Corte d’Appello aveva motivato correttamente la sua decisione sulla responsabilità?
Sì, secondo la Cassazione, la sentenza d’appello aveva risposto in modo logico e giuridicamente corretto alle questioni di fatto, considerando il quantitativo di stupefacente (sufficiente per 33 dosi), gli esiti delle operazioni di controllo e il rinvenimento di banconote.

Quali sono le conseguenze economiche per il ricorrente a seguito di questa ordinanza?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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