Ricorso generico: la Cassazione ribadisce i requisiti di ammissibilità
Un ricorso generico, privo di critiche specifiche e dettagliate, è destinato a essere dichiarato inammissibile. Con l’ordinanza n. 42902 del 2024, la Corte di Cassazione ha riaffermato un principio cardine del nostro sistema processuale: l’atto di impugnazione non può essere una mera riproposizione di tesi alternative, ma deve contenere una critica puntuale e argomentata della decisione che si contesta. Analizziamo questo caso per comprendere meglio le implicazioni pratiche di tale principio.
I Fatti di Causa
La vicenda processuale ha origine con una sentenza del Tribunale di Palermo, che condannava un imputato alla pena di quattro mesi di reclusione e duecento euro di multa per il reato di furto aggravato in concorso (artt. 110, 624 e 625 c.p.). La decisione veniva successivamente confermata dalla Corte di Appello di Palermo. L’imputato, tramite il proprio difensore, decideva di presentare ricorso per Cassazione, lamentando un vizio di motivazione nella sentenza di secondo grado.
Il Ricorso Generico e la Decisione della Cassazione
Il nucleo della decisione della Suprema Corte risiede nella valutazione del ricorso presentato. I giudici hanno qualificato l’atto come ricorso generico, in quanto l’imputato si era limitato a contestare in modo vago la decisione, omettendo di articolare le proprie doglianze in termini sufficientemente dettagliati e di collegarle alla fattispecie concreta. In pratica, il ricorso si risolveva nel lamentare la mancata considerazione di una tesi difensiva alternativa, senza però individuare specifiche carenze, omissioni o illogicità nel ragionamento della Corte d’Appello che potessero minare la tenuta logica della condanna. Per questo motivo, la Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile.
Le Motivazioni della Suprema Corte
La Corte ha fondato la propria decisione su un orientamento giurisprudenziale consolidato. Citando precedenti conformi (tra cui Cass. Pen., Sez. 2, n. 30918/2015 e n. 13951/2014), i giudici hanno ribadito che il ricorso per Cassazione deve contenere una ‘precisa prospettazione delle ragioni di diritto e degli elementi di fatto da sottoporre a verifica’. Non è sufficiente, quindi, contrapporre la propria ricostruzione a quella del giudice di merito. È invece necessario dimostrare, attraverso argomentazioni puntuali, dove e perché la motivazione della sentenza impugnata sia illogica, contraddittoria o carente. In assenza di una critica così strutturata, l’impugnazione si traduce in un tentativo, non consentito in sede di legittimità, di ottenere una nuova valutazione del merito della causa. La genericità dei motivi, pertanto, impedisce alla Corte di svolgere il proprio ruolo di controllo sulla corretta applicazione della legge e sulla logicità della motivazione.
Conclusioni: L’Importanza della Specificità per Evitare un Ricorso Generico
Questa ordinanza offre un importante monito per chiunque intenda impugnare una sentenza penale. La redazione di un ricorso per Cassazione richiede un’analisi tecnica e approfondita della decisione impugnata, finalizzata a individuare vizi specifici e non a proporre genericamente una diversa lettura dei fatti. Un ricorso generico non solo non ha possibilità di successo, ma comporta anche conseguenze economiche negative per il ricorrente, come la condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende, che nel caso di specie è stata fissata in tremila euro. La specificità e il rigore argomentativo sono, dunque, requisiti imprescindibili per un’efficace tutela dei propri diritti nel giudizio di legittimità.
Per quale motivo il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché ritenuto ‘generico’. Il ricorrente si è limitato a lamentare l’omessa valutazione di una tesi alternativa senza indicare precise carenze, omissioni argomentative o illogicità nella motivazione della sentenza impugnata.
Cosa comporta la dichiarazione di inammissibilità del ricorso in questo caso?
La dichiarazione di inammissibilità ha comportato la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.
Quali sono i requisiti di un ricorso per Cassazione per non essere considerato generico?
Secondo l’ordinanza, un ricorso per Cassazione deve contenere la precisa prospettazione delle ragioni di diritto e degli elementi di fatto da sottoporre a verifica, articolando le doglianze in termini sufficientemente dettagliati e collegandole alla fattispecie concreta, invece di limitarsi a una lamentela generica.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 42902 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7 Num. 42902 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 17/10/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
NOME COGNOME nato a PALERMO il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 20/02/2024 della CORTE APPELLO di PALERMO
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
MOTIVI DELLA DECISIONE
Con la sentenza in epigrafe, la Corte di appello di Palermo ha confermato sentenza del Tribunale di Palermo del 30 novembre 2022, con cui COGNOME era stato condannato alla pena di mesi quattro di reclusione ed euro duecento di mu in relazione al reato dì cui agli artt. 110, 624 e 625, n. 2 e 7, cod. pen.
Il COGNOMECOGNOME a mezzo del proprio difensore, ricorre per Cassazione avverso ta sentenza lamentando vizio di motivazione.
3. Il ricorso è generico.
Il ricorrente omette di articolare le doglianze in termini sufficiente dettagliati e di collegarle alla fattispecie concreta.
Al riguardo, va rilevato che è inammissibile il ricorso per Cassazione i cui mo si limitino genericamente a lamentare l’omessa valutazione di una tesi alternati quella accolta dalla sentenza di condanna impugnata, senza indicare precise caren od omissioni argomentative ovvero illogicità della motivazione di questa, idonee incidere negativamente sulla capacità dimostrativa del compendio probatorio posto fondamento della decisione di merito (Sez. 2, n. 30918 del 07/05/2015, Falbo, R 264441). Il ricorso per Cassazione, infatti, deve contenere la precisa prospettaz delle ragioni di diritto e degli elementi di fatto da sottoporre a verifica (S 13951 del 05/02/2014, COGNOME, Rv. 259704).
Per le ragioni che precedono, il ricorso va dichiarato inammissibile c conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e – no sussistendo ragioni di esonero – al versamento della somma di euro tremila in fav della Cassa delle ammende.
P. Q. M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento del spese processuali e della somma di euro tremila alla Cassa delle ammende.
Così deciso in Roma il 17 ottobre 2024.