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Ricorso generico per furto aggravato: inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato condannato per tentato furto aggravato. La decisione si fonda sulla genericità del motivo di ricorso, che non permetteva un’analisi critica della sentenza impugnata. La Corte ha ritenuto il ricorso generico e ha confermato la valutazione dei giudici di merito sulla recidiva e sull’esclusione dell’attenuante per la speciale tenuità del danno.

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Pubblicato il 14 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Generico per Furto Aggravato: La Cassazione Conferma la Condanna

L’ordinanza in esame della Corte di Cassazione affronta un tema cruciale nel diritto processuale penale: i requisiti di specificità dell’atto di impugnazione. Un ricorso generico, come vedremo, non consente al giudice di entrare nel merito delle questioni, portando a una declaratoria di inammissibilità. Questo caso, riguardante un tentato furto aggravato, offre spunti importanti sulla valutazione della recidiva e delle circostanze attenuanti.

I Fatti del Caso: Tentato Furto e la Condanna

Un individuo veniva condannato sia in primo grado che in appello per il reato di tentato furto aggravato dalla destrezza. La Corte d’Appello di Torino aveva confermato la sentenza di primo grado, ritenendo l’imputato responsabile. Contro questa decisione, l’imputato proponeva ricorso per Cassazione, affidandosi a un unico motivo di impugnazione.

Il Ricorso in Cassazione: Un Motivo Unico e Aspecifico

L’imputato lamentava una violazione di legge e vizi di motivazione sia riguardo alla sussistenza del reato stesso, sia in merito al trattamento sanzionatorio applicato. Tuttavia, la Suprema Corte ha subito rilevato la natura problematica di tale impugnazione. I motivi addotti sono stati infatti giudicati indeterminati e aspecifici, non consentendo di individuare con chiarezza i rilievi mossi alla sentenza d’appello.

Le Motivazioni della Cassazione sul Ricorso Generico

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, spiegando che un’impugnazione, per essere valida, deve contenere un confronto critico e puntuale con le argomentazioni della sentenza che si intende contestare. Un ricorso generico e vago, che si limita a enunciazioni di principio senza calarle nel caso specifico, priva il giudice della possibilità di esercitare il proprio sindacato.

L’Analisi sulla Recidiva e il Trattamento Sanzionatorio

La Corte ha specificato che la doglianza relativa al trattamento punitivo era manifestamente infondata. I giudici di merito avevano correttamente valutato la recidiva qualificata non solo sulla base della gravità dei fatti, ma analizzando il rapporto concreto tra il reato attuale e le condanne precedenti, secondo i criteri dell’art. 133 del codice penale. Questo esame serve a verificare se le condotte passate indichino una ‘perdurante inclinazione al delitto’. Un elemento significativo, evidenziato dalla Corte e non contestato dal ricorrente, era che il reato era stato commesso pochi mesi dopo la scarcerazione dell’imputato.

L’Esclusione dell’Attenuante della Speciale Tenuità del Danno

Anche la decisione di non concedere l’attenuante della speciale tenuità del danno patrimoniale è stata ritenuta correttamente motivata. La valutazione si è basata sul valore del telefono oggetto del tentato furto, considerato non ‘irrisorio’. La Cassazione ha ribadito un principio consolidato: per applicare questa attenuante, il pregiudizio economico deve essere lievissimo. Non rileva, a tal fine, la capacità economica della persona offesa di sopportare il danno.

Le Conclusioni: L’Importanza della Specificità nell’Impugnazione

Questa ordinanza riafferma un principio fondamentale del nostro sistema processuale: il diritto di impugnazione deve essere esercitato in modo specifico e critico. Non è sufficiente lamentare genericamente una violazione di legge. È necessario articolare le proprie censure in un confronto diretto con la motivazione del provvedimento impugnato, indicando con precisione gli elementi che si ritengono errati. La decisione sottolinea inoltre il rigore con cui vengono valutate la recidiva e le circostanze del reato, confermando che la discrezionalità del giudice di merito, se supportata da una motivazione logica e sufficiente, non è sindacabile in sede di legittimità. La condanna dell’imputato al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende è la diretta conseguenza della presentazione di un ricorso privo dei requisiti minimi di ammissibilità.

Perché un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile?
Secondo l’ordinanza, un ricorso è dichiarato inammissibile quando è generico, ovvero quando le censure sono formulate in modo indeterminato e aspecifico, senza un confronto critico con le argomentazioni della sentenza impugnata, impedendo così al giudice di individuare i rilievi e di esercitare il proprio controllo.

Come viene valutata la recidiva nel calcolo della pena?
La valutazione non si basa solo sulla gravità dei fatti o sull’arco temporale, ma su un esame concreto del rapporto tra il reato in giudizio e le precedenti condanne. Lo scopo è verificare se queste ultime siano indicative di una perdurante inclinazione a delinquere che abbia influito sulla commissione del nuovo reato.

Quando si può applicare l’attenuante della speciale tenuità del danno in un furto?
L’attenuante si applica solo quando il pregiudizio economico causato alla vittima è lievissimo, ossia di valore economico pressoché irrisorio. La valutazione considera il valore della cosa sottratta e gli eventuali ulteriori effetti pregiudizievoli, indipendentemente dalla capacità economica della persona offesa di sopportare la perdita.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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