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Ricorso generico: la Cassazione lo dichiara inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato condannato per una violazione del Codice della Strada. Il motivo è che il ricorso è stato giudicato generico e aspecifico, non avendo contestato in modo puntuale le motivazioni della sentenza d’appello. Di conseguenza, l’imputato è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria, confermando l’importanza di redigere atti di impugnazione dettagliati.

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Pubblicato il 6 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Generico in Cassazione: Analisi di una Dichiarazione di Inammissibilità

Quando si impugna una sentenza, la forma è sostanza. Un ricorso generico, privo di critiche specifiche e puntuali, è destinato a essere dichiarato inammissibile. È quanto ribadito dalla Corte di Cassazione in una recente ordinanza, che offre spunti fondamentali sull’importanza di redigere un atto di impugnazione a regola d’arte. Analizziamo insieme questo caso per comprendere perché la specificità dei motivi è un requisito imprescindibile nel processo penale.

I Fatti del Processo

La vicenda processuale ha origine dalla condanna di un imputato da parte del Tribunale, per una violazione del Codice della Strada (art. 116, comma 15, D.Lgs. 285/1992), alla pena di venti giorni di arresto. La decisione veniva confermata integralmente dalla Corte di Appello di Firenze.

Non soddisfatto dell’esito, l’imputato, tramite il suo difensore, decideva di presentare ricorso per cassazione. L’atto di impugnazione si basava su un unico motivo: la violazione di legge e il vizio di motivazione in merito al riconoscimento della sua responsabilità penale.

Il Ricorso Generico e la Valutazione della Cassazione

La Corte di Cassazione, tuttavia, ha stroncato sul nascere le doglianze del ricorrente, dichiarando il ricorso manifestamente inammissibile. Il fulcro della decisione risiede proprio nella natura del motivo proposto. Secondo i giudici di legittimità, la critica mossa alla sentenza d’appello era del tutto generica e aspecifica.

Il ricorrente, infatti, si era limitato a contestare in modo vago l’affermazione della sua responsabilità, senza però:

* Puntualizzare le specifiche ragioni di fatto e di diritto a sostegno della sua tesi.
* Confrontarsi adeguatamente con le argomentazioni logico-giuridiche esposte dai giudici di merito nelle sentenze di primo e secondo grado.

In sostanza, il ricorso non spiegava perché la motivazione della Corte d’Appello fosse errata, ma si limitava ad affermarlo. Questo approccio rende il motivo non deducibile in sede di legittimità, dove il compito della Cassazione non è quello di riesaminare i fatti, ma di verificare la corretta applicazione della legge e la coerenza logica della motivazione.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte ha motivato la propria decisione richiamando l’articolo 591, comma 1, lettera c), del codice di procedura penale, che prevede l’inammissibilità dell’impugnazione quando non vengono enunciati i motivi con l’indicazione specifica delle ragioni di diritto e degli elementi di fatto che li sorreggono.

Il Collegio ha sottolineato che la motivazione dei giudici di merito (Tribunale e Corte d’Appello) rappresentava e giustificava in modo corretto, sia in punto di diritto sia sotto il profilo logico, le ragioni del riconoscimento della responsabilità penale e della congruità della pena inflitta. Il ricorso generico presentato dall’imputato non è stato in grado di scalfire questa costruzione, apparendo come un tentativo di ottenere un terzo grado di giudizio sul merito della vicenda, cosa non consentita davanti alla Corte di Cassazione.

Le Conclusioni: Conseguenze dell’Inammissibilità

La dichiarazione di inammissibilità ha comportato due conseguenze negative per il ricorrente. In primo luogo, la condanna impugnata è diventata definitiva. In secondo luogo, come previsto dalla legge, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di euro 3.000,00 in favore della Cassa delle ammende.

Questa pronuncia serve da monito: un ricorso per cassazione deve essere un atto chirurgico, capace di individuare con precisione i vizi di legittimità della sentenza impugnata e di argomentare in modo rigoroso. Un ricorso generico non solo è inefficace, ma espone il ricorrente a ulteriori sanzioni economiche.

Perché un ricorso per cassazione è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché ritenuto del tutto generico e aspecifico. Non puntualizzava le ragioni di doglianza in fatto e in diritto e non si confrontava in modo adeguato con le argomentazioni della sentenza impugnata.

Cosa significa che un motivo di ricorso è “generico”?
Secondo la Corte, un motivo è generico quando non individua con precisione i punti della decisione che si contestano e le ragioni giuridiche a sostegno della critica. In pratica, non dialoga con la motivazione del giudice, ma si limita a riproporre le proprie tesi in modo astratto.

Quali sono le conseguenze economiche della dichiarazione di inammissibilità del ricorso?
L’inammissibilità del ricorso ha comportato la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di 3.000,00 euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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