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Ricorso generico: inammissibilità in Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile un ricorso avverso una sentenza della Corte d’Appello di Roma. La decisione si fonda sulla natura eccessivamente vaga dei motivi presentati, considerati un esempio di ricorso generico. I ricorrenti, condannati per reati fallimentari, non hanno specificato gli elementi a sostegno delle loro censure, impedendo alla Corte di esercitare il proprio sindacato. Di conseguenza, sono stati condannati al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 28 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Generico: la Cassazione Dichiara l’Inammissibilità

Presentare un ricorso in Corte di Cassazione richiede precisione e rigore formale. Una recente ordinanza della Suprema Corte ci offre un chiaro esempio di come un ricorso generico, privo dei necessari requisiti di specificità, sia destinato a essere dichiarato inammissibile. Analizziamo insieme questa decisione per comprendere quali sono gli errori da evitare e perché la chiarezza espositiva è fondamentale nel processo penale.

I Fatti del Caso: Il Contesto dell’Appello

Due persone, condannate dalla Corte d’Appello di Roma per reati legati alla legge fallimentare (art. 217 L. Fall.), hanno proposto ricorso per Cassazione. I ricorrenti lamentavano principalmente due vizi nella sentenza di secondo grado:

1. La mancata derubricazione del reato in un’ipotesi meno grave.
2. La mancata concessione delle circostanze attenuanti generiche.

Queste censure, sebbene potenzialmente valide, sono state formulate in modo tale da non superare il vaglio di ammissibilità della Suprema Corte.

La Decisione della Corte e il Principio del Ricorso Generico

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, ha dichiarato il ricorso inammissibile. La decisione non entra nel merito delle questioni sollevate (derubricazione e attenuanti), ma si ferma a un livello preliminare, quello procedurale. La Corte ha stabilito che i motivi presentati erano ‘assolutamente generici’, configurando un classico caso di ricorso generico.

Questo significa che l’atto di impugnazione non rispettava i requisiti prescritti dall’articolo 581, comma 1, lettera c), del codice di procedura penale. Tale norma impone al ricorrente di indicare specificamente le ragioni di diritto e gli elementi di fatto che sorreggono ogni richiesta. In assenza di tale specificità, il ricorso non può essere esaminato.

Le Motivazioni della Cassazione: L’Importanza della Specificità

La motivazione della Corte è netta e si fonda su un principio cardine del diritto processuale: il giudice dell’impugnazione deve essere messo in condizione di comprendere esattamente quali sono i punti della decisione precedente che vengono contestati e perché. I giudici hanno sottolineato che i motivi del ricorso erano ‘privi dei requisiti prescritti’ perché non indicavano ‘gli elementi che sono alla base della censura formulata’.

In pratica, i ricorrenti si sono limitati a enunciare le loro lamentele senza fornire argomentazioni dettagliate, senza richiamare specifici passaggi della sentenza impugnata o elementi probatori trascurati dal giudice d’appello. Questa vaghezza ha impedito alla Corte di ‘individuare i rilievi mossi ed esercitare il proprio sindacato’.

Conclusioni: Lezioni Pratiche per un Ricorso Efficace

La decisione in commento ribadisce una lezione fondamentale per ogni operatore del diritto: un ricorso per Cassazione non può essere una semplice doglianza. Deve essere un atto tecnico, preciso e autosufficiente. Per evitare una declaratoria di inammissibilità, è essenziale che ogni motivo di ricorso sia sviluppato in modo analitico, indicando chiaramente:

* La parte della sentenza che si contesta.
* Le norme di legge che si ritengono violate.
* Gli elementi di fatto o le prove che supportano la propria tesi.

In conclusione, l’esito di questo caso non è dipeso dalla fondatezza o meno delle richieste dei ricorrenti, ma esclusivamente dal modo in cui sono state presentate. Un ricorso generico equivale a un ricorso inesistente, con la conseguenza non solo del rigetto, ma anche della condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria, come avvenuto nel caso di specie.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi erano ‘assolutamente generici’ e non rispettavano i requisiti di specificità previsti dall’art. 581, comma 1, lett. c) del codice di procedura penale.

Cosa significa che un motivo di ricorso è ‘generico’?
Significa che la censura è formulata in modo vago, senza indicare gli specifici elementi di fatto e di diritto a sostegno della critica mossa alla sentenza impugnata, impedendo così al giudice di comprendere appieno i rilievi e di esercitare il proprio controllo.

Quali sono state le conseguenze per i ricorrenti?
A seguito della declaratoria di inammissibilità, i ricorrenti sono stati condannati al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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