Ricorso Generico: la Cassazione Dichiara l’Inammissibilità
L’ordinanza della Corte di Cassazione in esame offre un importante monito sulla necessità di formulare ricorsi dettagliati e giuridicamente fondati. Un ricorso generico, privo di una puntuale enunciazione dei motivi di diritto, è destinato a essere dichiarato inammissibile, con conseguenze significative per il ricorrente. Analizziamo questa decisione per comprendere i principi applicati dalla Suprema Corte.
I Fatti del Processo
Il caso ha origine da una sentenza di condanna emessa in primo grado e successivamente confermata dalla Corte di Appello di Firenze. L’imputato era stato ritenuto colpevole per il reato di spaccio di lieve entità, previsto dall’art. 73, comma 5, del Testo Unico sugli Stupefacenti, e per il reato di false dichiarazioni a un pubblico ufficiale, ai sensi dell’art. 495 del codice penale.
Contro la decisione della Corte d’Appello, l’imputato, tramite il suo difensore, ha proposto ricorso per cassazione, cercando di ottenere l’annullamento della condanna.
La Decisione della Corte di Cassazione
La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha esaminato il ricorso e lo ha dichiarato inammissibile. Questa decisione non entra nel merito delle accuse, ma si concentra esclusivamente sulla modalità con cui l’appello è stato presentato. La conseguenza diretta di tale pronuncia è la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di 3.000,00 euro in favore della Cassa delle ammende.
Le Motivazioni del Ricorso Generico
Il cuore della decisione della Suprema Corte risiede nella valutazione del motivo di ricorso come ‘intrinsecamente generico’. Secondo i giudici, l’atto presentato dalla difesa era privo di una ‘puntuale enunciazione delle ragioni di diritto’ che potessero giustificare l’annullamento della sentenza impugnata. Mancavano, inoltre, i necessari riferimenti alla motivazione della sentenza della Corte d’Appello che si intendeva contestare.
In altre parole, il ricorso non specificava quali norme di legge sarebbero state violate dalla corte territoriale né spiegava in che modo la motivazione della sentenza fosse errata o contraddittoria. Un appello alla Corte di Cassazione non può limitarsi a una generica doglianza, ma deve articolare critiche precise e pertinenti, dimostrando un errore di diritto commesso nei gradi di giudizio precedenti. L’assenza di questa specificità rende il ricorso generico e, di conseguenza, inammissibile.
Le Conclusioni
Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale del processo penale: l’onere della specificità dei motivi di ricorso. Per accedere al giudizio di legittimità, non è sufficiente manifestare un dissenso verso la sentenza di condanna. È indispensabile che il difensore articoli in modo chiaro e dettagliato le ragioni giuridiche della sua impugnazione, confrontandosi criticamente con la motivazione del provvedimento contestato. La sanzione dell’inammissibilità non solo rende definitiva la condanna, ma comporta anche un aggravio di spese per l’imputato. Si tratta di una lezione importante per tutti gli operatori del diritto sull’importanza del rigore tecnico nella redazione degli atti processuali.
Per quale motivo il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile perché il motivo presentato era ‘intrinsecamente generico’, ovvero mancava di una puntuale esposizione delle ragioni di diritto e dei riferimenti specifici alla motivazione della sentenza impugnata.
Quali erano i reati per cui l’imputato era stato condannato?
L’imputato era stato condannato per i reati previsti dall’articolo 73, comma 5, del d.P.R. n. 309/1990 (reati in materia di stupefacenti di lieve entità) e dall’articolo 495 del codice penale (false attestazioni o dichiarazioni a un pubblico ufficiale).
Quali sono state le conseguenze economiche per il ricorrente a seguito della dichiarazione di inammissibilità?
A seguito della dichiarazione di inammissibilità, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di euro 3.000,00 in favore della Cassa delle ammende.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 8765 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 8765 Anno 2025
Presidente: COGNOME NOME COGNOME
Relatore: NOME COGNOME
Data Udienza: 12/02/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
NOME nato il 09/12/1998
avverso la sentenza del 12/02/2024 della CORTE APPELLO di FIRENZE
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere COGNOME;
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
che, con l’impugnata sentenza, la Corte di appello di Firenze ha confermato la pronuncia di primo grado con la quale NOME era stato condannato in relazione ai reati di cui agl artt. 73, comma 5, d.P.R. n. 309 del 1990 e 495 cod. pen.;
che, avverso detta sentenza, l’imputato ha proposto ricorso per cassazione, a mezzo del proprio difensore;
che l’unico motivo è intrinsecamente generico, in quanto privo di una puntuale enunciazione delle ragioni di diritto giustificanti il ricorso e dei correlati congrui rifer motivazione dell’atto impugnato;
che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con la condanna del ricorrente pagamento delle spese processuali e della somma di euro 3.000,00 in favore della Cassa delle ammende;
P. Q. M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spes processuali e della somma di euro 3.000,00 in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso, il 12 febbraio 2025
Il Consigliere estensore
GLYPH
Il Presidente