LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Ricorso generico: inammissibilità e condanna

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile un ricorso avverso una condanna per evasione. La decisione si fonda sulla natura del ricorso generico, le cui censure non affrontavano specificamente le motivazioni della Corte d’Appello. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 9 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Generico in Cassazione: Quando l’Appello è Destinato al Fallimento

L’esito di un processo non dipende solo dalla fondatezza delle proprie ragioni, ma anche dal modo in cui queste vengono presentate nelle sedi giudiziarie. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione lo dimostra chiaramente, dichiarando inammissibile un appello a causa di un ricorso generico. Questo caso offre uno spunto fondamentale per comprendere perché la specificità e la pertinenza delle argomentazioni legali siano requisiti imprescindibili per accedere al giudizio di legittimità.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine da una sentenza di condanna emessa dalla Corte d’Appello di Lecce per il reato di evasione, previsto dall’articolo 385 del codice penale. L’imputato, ritenendo ingiusta la decisione, ha proposto ricorso per Cassazione, affidando le proprie speranze di riforma della sentenza all’organo supremo della giustizia italiana. Il ricorso si articolava su diversi motivi, contestando sia la sussistenza della responsabilità penale sia l’adeguatezza del trattamento sanzionatorio applicato.

La Decisione della Corte di Cassazione

Con un’ordinanza sintetica ma incisiva, la Suprema Corte ha stroncato sul nascere le aspettative del ricorrente, dichiarando il ricorso inammissibile. La decisione non è entrata nel merito delle questioni sollevate, ma si è fermata a un livello preliminare, quello della corretta formulazione dell’atto di impugnazione. La Corte ha ritenuto che l’appello non superasse la soglia minima di specificità richiesta dalla legge, condannando il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni: L’Importanza della Specificità nel Ricorso Generico

Il cuore della decisione risiede nella motivazione con cui i giudici hanno respinto il ricorso. La Corte ha osservato che i motivi presentati dall’imputato si limitavano a “generiche censure”. Questo significa che le doglianze erano formulate in termini vaghi, senza misurarsi effettivamente con l’apparato argomentativo logico e puntuale sviluppato dalla Corte d’Appello nella sentenza impugnata.

In particolare, la Cassazione ha sottolineato due aspetti cruciali:

1. Contestazione sulla responsabilità: I primi motivi di ricorso, volti a negare la colpevolezza dell’imputato, non sono riusciti a scalfire le valutazioni di merito effettuate dal giudice precedente. Anziché evidenziare vizi logici o errori di diritto nella sentenza d’appello, si sono limitati a riproporre una diversa lettura dei fatti, attività che non rientra nelle competenze della Corte di Cassazione.
2. Contestazione sulla pena: Anche il motivo relativo al trattamento sanzionatorio è stato giudicato generico e privo di specificità. Il ricorrente non ha confrontato le proprie lamentele con le “corrette e non illogiche argomentazioni” del giudice di merito, che aveva giustificato la pena inflitta. Un ricorso generico su questo punto non può portare a una riconsiderazione della sanzione.

Conclusioni: Le Conseguenze Pratiche di un Ricorso Mal Formulato

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale della procedura penale: il ricorso in Cassazione non è un terzo grado di giudizio in cui si possono ridiscutere i fatti. È un giudizio di legittimità, volto a verificare la corretta applicazione della legge e la logicità della motivazione della sentenza impugnata. Per questo motivo, un ricorso deve essere specifico, indicando con precisione quali parti della sentenza si contestano e per quali ragioni giuridiche. Un ricorso generico, che si limita a esprimere dissenso senza un’analisi critica e puntuale, è destinato a essere dichiarato inammissibile, con l’ulteriore conseguenza negativa per il ricorrente di dover sostenere i costi del procedimento e una sanzione pecuniaria.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi erano formulati in termini generici, senza confrontarsi specificamente con le argomentazioni logiche e puntuali della sentenza della Corte d’Appello.

Qual era il reato per cui il ricorrente era stato condannato?
Il ricorrente era stato condannato per il reato di evasione, previsto e punito dall’articolo 385 del codice penale.

Quali sono state le conseguenze economiche per il ricorrente?
A seguito della dichiarazione di inammissibilità, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati