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Ricorso generico: inammissibilità dalla Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile un ricorso perché ritenuto generico. L’impugnazione verteva sul giudizio di equivalenza tra circostanze aggravanti e attenuanti, ma secondo la Corte la censura non evidenziava profili di manifesta illogicità. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 6 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Generico: La Cassazione Conferma l’Inammissibilità

L’ordinanza n. 10807/2024 della Corte di Cassazione ribadisce un principio fondamentale del nostro sistema processuale: un’impugnazione, per essere valida, deve essere specifica e non limitarsi a una generica contestazione. Quando si presenta un ricorso generico, l’esito più probabile è una declaratoria di inammissibilità, con conseguente condanna alle spese e al pagamento di una sanzione. Analizziamo questa decisione per comprendere meglio la logica della Corte.

Il Fatto alla Base della Decisione

Il caso trae origine da un ricorso presentato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Bologna. L’imputato, tramite il suo difensore, aveva deciso di portare la questione fino all’ultimo grado di giudizio, contestando un punto specifico della decisione di secondo grado.

L’Unico Motivo del Ricorso: il Giudizio di Equivalenza

Il ricorrente lamentava un unico aspetto della sentenza impugnata: il cosiddetto ‘giudizio di equivalenza tra le circostanze’. In parole semplici, contestava il modo in cui i giudici di merito avevano bilanciato le circostanze aggravanti (elementi che aumentano la pena) e le circostanze attenuanti (elementi che la diminuiscono), decidendo di considerarle equivalenti anziché far prevalere le seconde.

La Valutazione della Corte: un Ricorso Troppo Generico

La Suprema Corte, nell’esaminare l’atto, ha concluso che la critica mossa dal ricorrente era un ricorso generico. La motivazione della Corte d’Appello, seppur sintetica, aveva spiegato le ragioni del bilanciamento effettuato. Il ricorso, invece, non era riuscito a individuare e a dimostrare una ‘manifesta illogicità’ o ‘contraddittorietà’ in quel ragionamento. In sostanza, si era limitato a esprimere un dissenso rispetto alla valutazione del giudice, senza però articolarlo in una critica giuridicamente strutturata.

Le Motivazioni: Perché un Ricorso Generico è Inammissibile?

La decisione si fonda su un caposaldo della procedura penale: il giudizio di Cassazione non è un terzo grado di merito. La Suprema Corte non può riesaminare i fatti o sostituire la propria valutazione a quella dei giudici precedenti. Il suo compito è verificare la corretta applicazione della legge e la coerenza logica della motivazione.
Un ricorso generico impedisce alla Corte di svolgere questa funzione, poiché non indica con precisione dove risieda l’errore di diritto o il vizio logico della sentenza impugnata. Per questo motivo, la legge ne prevede l’inammissibilità. La Corte ha ritenuto che la motivazione della sentenza d’appello, pur essendo concisa, fosse sufficiente a dare conto delle ragioni della decisione sul bilanciamento delle circostanze, e che il ricorso non avesse mosso critiche specifiche e pertinenti a tale ragionamento.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza è un monito importante: la redazione di un ricorso per cassazione richiede la massima precisione. Non è sufficiente manifestare il proprio disaccordo con una sentenza. È necessario, invece, sezionare la motivazione del provvedimento impugnato, individuare i passaggi critici e costruire una censura che ne dimostri l’illegittimità o l’illogicità manifesta. In caso contrario, il rischio è non solo quello di vedersi respingere l’impugnazione, ma anche di essere condannati al pagamento delle spese processuali e di una somma non trascurabile in favore della Cassa delle ammende, come avvenuto nel caso di specie.

Quando un ricorso in Cassazione viene considerato generico?
Un ricorso è considerato generico quando non individua specifici profili di manifesta illogicità o contraddittorietà nella decisione impugnata, ma si limita a esprimere un dissenso generale senza argomentazioni giuridiche puntuali.

Cosa comporta la dichiarazione di inammissibilità di un ricorso?
La dichiarazione di inammissibilità comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria (in questo caso, 3.000 euro) in favore della Cassa delle ammende.

Una motivazione sintetica del giudice di merito è sempre sufficiente a resistere a un’impugnazione?
Sì, secondo questa ordinanza una motivazione, anche se sintetica, è sufficiente qualora dia conto in modo adeguato delle ragioni alla base della decisione e non presenti profili di manifesta illogicità o contraddittorietà.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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