Ricorso Generico: La Cassazione Conferma l’Inammissibilità
L’ordinanza n. 10807/2024 della Corte di Cassazione ribadisce un principio fondamentale del nostro sistema processuale: un’impugnazione, per essere valida, deve essere specifica e non limitarsi a una generica contestazione. Quando si presenta un ricorso generico, l’esito più probabile è una declaratoria di inammissibilità, con conseguente condanna alle spese e al pagamento di una sanzione. Analizziamo questa decisione per comprendere meglio la logica della Corte.
Il Fatto alla Base della Decisione
Il caso trae origine da un ricorso presentato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Bologna. L’imputato, tramite il suo difensore, aveva deciso di portare la questione fino all’ultimo grado di giudizio, contestando un punto specifico della decisione di secondo grado.
L’Unico Motivo del Ricorso: il Giudizio di Equivalenza
Il ricorrente lamentava un unico aspetto della sentenza impugnata: il cosiddetto ‘giudizio di equivalenza tra le circostanze’. In parole semplici, contestava il modo in cui i giudici di merito avevano bilanciato le circostanze aggravanti (elementi che aumentano la pena) e le circostanze attenuanti (elementi che la diminuiscono), decidendo di considerarle equivalenti anziché far prevalere le seconde.
La Valutazione della Corte: un Ricorso Troppo Generico
La Suprema Corte, nell’esaminare l’atto, ha concluso che la critica mossa dal ricorrente era un ricorso generico. La motivazione della Corte d’Appello, seppur sintetica, aveva spiegato le ragioni del bilanciamento effettuato. Il ricorso, invece, non era riuscito a individuare e a dimostrare una ‘manifesta illogicità’ o ‘contraddittorietà’ in quel ragionamento. In sostanza, si era limitato a esprimere un dissenso rispetto alla valutazione del giudice, senza però articolarlo in una critica giuridicamente strutturata.
Le Motivazioni: Perché un Ricorso Generico è Inammissibile?
La decisione si fonda su un caposaldo della procedura penale: il giudizio di Cassazione non è un terzo grado di merito. La Suprema Corte non può riesaminare i fatti o sostituire la propria valutazione a quella dei giudici precedenti. Il suo compito è verificare la corretta applicazione della legge e la coerenza logica della motivazione.
Un ricorso generico impedisce alla Corte di svolgere questa funzione, poiché non indica con precisione dove risieda l’errore di diritto o il vizio logico della sentenza impugnata. Per questo motivo, la legge ne prevede l’inammissibilità. La Corte ha ritenuto che la motivazione della sentenza d’appello, pur essendo concisa, fosse sufficiente a dare conto delle ragioni della decisione sul bilanciamento delle circostanze, e che il ricorso non avesse mosso critiche specifiche e pertinenti a tale ragionamento.
Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche
Questa ordinanza è un monito importante: la redazione di un ricorso per cassazione richiede la massima precisione. Non è sufficiente manifestare il proprio disaccordo con una sentenza. È necessario, invece, sezionare la motivazione del provvedimento impugnato, individuare i passaggi critici e costruire una censura che ne dimostri l’illegittimità o l’illogicità manifesta. In caso contrario, il rischio è non solo quello di vedersi respingere l’impugnazione, ma anche di essere condannati al pagamento delle spese processuali e di una somma non trascurabile in favore della Cassa delle ammende, come avvenuto nel caso di specie.
Quando un ricorso in Cassazione viene considerato generico?
Un ricorso è considerato generico quando non individua specifici profili di manifesta illogicità o contraddittorietà nella decisione impugnata, ma si limita a esprimere un dissenso generale senza argomentazioni giuridiche puntuali.
Cosa comporta la dichiarazione di inammissibilità di un ricorso?
La dichiarazione di inammissibilità comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria (in questo caso, 3.000 euro) in favore della Cassa delle ammende.
Una motivazione sintetica del giudice di merito è sempre sufficiente a resistere a un’impugnazione?
Sì, secondo questa ordinanza una motivazione, anche se sintetica, è sufficiente qualora dia conto in modo adeguato delle ragioni alla base della decisione e non presenti profili di manifesta illogicità o contraddittorietà.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 10807 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7 Num. 10807 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 05/02/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME nato a SASSUOLO il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 28/04/2023 della CORTE APPELLO di BOLOGNA
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
OSSERVA
letto il ricorso proposto nell’interesse di COGNOME NOME avverso la sentenza in epigrafe indicata;
rilevato che l’unica censura, relativa al giudizio di equivalenza tra le circostanze, è generico, posto che la motivazione su tali aspetti, sia pur sinteticamente, ha dato conto delle ragioni poste a fondamento della decisione, rispetto alle quali non emergono profili di manifesta illogicità o contraddittorietà;
ritenuto, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile con condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
P. Q. M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso il 5 febbraio 2024 Il Consigliere estensore
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Il Presidente