LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Ricorso generico: inammissibile se ripete l’appello

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di un imputato condannato per ricettazione e resistenza a pubblico ufficiale. Il motivo è la presentazione di un ricorso generico, che si limitava a ripetere le stesse argomentazioni già respinte dalla Corte d’Appello, senza un confronto critico con la sentenza impugnata. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 14 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Generico in Cassazione: Quando l’Impugnazione Diventa Inammissibile

Presentare un ricorso in Cassazione richiede specificità e un confronto critico con la decisione che si intende contestare. Un recente provvedimento della Suprema Corte, l’ordinanza n. 45708/2024, ribadisce un principio fondamentale: un ricorso generico, che si limita a riproporre le stesse argomentazioni già esaminate e respinte in appello, è destinato a essere dichiarato inammissibile. Questa decisione offre spunti importanti sulla corretta tecnica redazionale delle impugnazioni e sulle conseguenze di un approccio superficiale.

I Fatti del Caso: un Appello Ignorato

La vicenda processuale ha origine dal ricorso presentato da un soggetto condannato in secondo grado dalla Corte d’Appello di Roma per i reati di ricettazione (art. 648 c.p.) e resistenza a pubblico ufficiale (art. 337 c.p.). L’imputato, tramite il suo difensore, ha proposto ricorso per Cassazione lamentando un vizio di motivazione sulla sua responsabilità penale.

Tuttavia, l’atto di impugnazione presentava una criticità decisiva: i motivi addotti erano una mera ripetizione delle doglianze già sollevate con l’atto di appello. Il ricorrente non ha tenuto in alcuna considerazione la risposta, definita dalla Cassazione ‘esaustiva’ e ‘articolata’, che la Corte territoriale aveva fornito nella sua sentenza.

L’Ordinanza della Cassazione: la Sanzione per il Ricorso Generico

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha analizzato il ricorso e lo ha ritenuto palesemente inammissibile. Gli Ermellini hanno evidenziato come entrambi i motivi di ricorso fossero ‘meramente reiterativi’ delle questioni già decise in appello.

Il ricorrente ha omesso completamente un confronto critico con il provvedimento impugnato, ignorando le argomentazioni della Corte d’Appello. Questo comportamento processuale ha reso l’impugnazione priva di specificità, connotandola per la sua ‘assoluta genericità’. Di conseguenza, la Corte ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso e ha condannato il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro a favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni della Decisione: Perché un Ricorso Generico è Inammissibile

La decisione si fonda su un principio consolidato nella procedura penale. Il ricorso per Cassazione non è un terzo grado di giudizio nel merito, ma un controllo di legittimità sulla corretta applicazione della legge e sulla logicità della motivazione della sentenza impugnata. Per questo motivo, non è sufficiente riproporre le stesse questioni già discusse. È necessario, invece, che il ricorrente si confronti specificamente con la ratio decidendi della sentenza di secondo grado, evidenziando perché le argomentazioni del giudice d’appello sarebbero errate o illogiche.

Omettendo questo confronto critico, il ricorso perde la sua funzione e diventa un atto sterile, incapace di innescare un reale controllo di legittimità. La Cassazione sottolinea come l’impugnazione si sia connotata ‘per assoluta genericità’, proprio perché ha ignorato totalmente la motivazione con cui la Corte territoriale aveva già fornito una ‘risposta esaustiva’.

Le Conclusioni: L’Importanza di un’Impugnazione Specifica

Questa ordinanza serve da monito sull’importanza della specificità dei motivi di ricorso. Un’impugnazione efficace deve dialogare con la sentenza che contesta, smontandone le argomentazioni punto per punto. La semplice riproposizione di vecchie lamentele, senza considerare le risposte già fornite dal giudice precedente, non solo è una strategia processuale inefficace, ma porta a conseguenze negative per il ricorrente, come la condanna alle spese e a una sanzione pecuniaria. La redazione di un atto di impugnazione richiede, quindi, un’analisi approfondita della decisione impugnata e la capacità di formulare censure mirate e pertinenti.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché era un ‘ricorso generico’, ovvero si limitava a ripetere le stesse argomentazioni già presentate e respinte nel giudizio d’appello, senza confrontarsi criticamente con le motivazioni della sentenza impugnata.

Cosa significa che un ricorso è ‘meramente reiterativo’?
Secondo la Corte, significa che l’atto di impugnazione ripropone le medesime doglianze (lamentele) già avanzate nel precedente grado di giudizio, ignorando completamente la risposta che il giudice d’appello ha fornito a tali questioni.

Quali sono state le conseguenze economiche per il ricorrente?
A seguito della dichiarazione di inammissibilità, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati