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Ricorso generico: inammissibile se non specifico

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile l’appello di un individuo condannato per ricettazione. La decisione si fonda sulla natura del ricorso generico presentato, che non specificava i motivi di critica contro una sentenza precedente ben motivata, violando così le norme procedurali. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 5 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Generico: Quando l’Appello in Cassazione è Destinato al Fallimento

Presentare un ricorso in Cassazione è un passo cruciale nel sistema giudiziario, ma deve essere fatto con precisione e rigore. Un’ordinanza recente della Suprema Corte ci ricorda una lezione fondamentale: un ricorso generico, privo di specifiche contestazioni, viene dichiarato inammissibile, con conseguente condanna alle spese per il proponente. Analizziamo questo caso per capire perché la specificità dei motivi non è un mero formalismo, ma un requisito essenziale per la giustizia.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine dalla condanna di un individuo per il delitto di ricettazione, confermata dalla Corte d’Appello. Non rassegnato alla decisione, l’imputato ha proposto ricorso per Cassazione, contestando la correttezza della motivazione che aveva portato alla sua dichiarazione di responsabilità. L’appello si concentrava su una critica generale alla sentenza impugnata, senza però entrare nel dettaglio dei presunti errori logici o giuridici.

La Decisione della Corte: l’Inammissibilità del Ricorso Generico

La Corte di Cassazione ha stroncato sul nascere le speranze del ricorrente, dichiarando il ricorso inammissibile. La ragione è netta e si fonda su un principio cardine della procedura penale: la genericità dell’atto di impugnazione. I giudici hanno stabilito che il motivo presentato era vago e indeterminato, in quanto non rispettava i requisiti prescritti dall’articolo 581, comma 1, lettera c), del codice di procedura penale. Questo articolo impone a chi impugna una sentenza di indicare specificamente le ragioni di diritto e gli elementi di fatto che sorreggono ogni richiesta. Senza questa specificità, il giudice dell’impugnazione non è in grado di comprendere i rilievi mossi e di esercitare il proprio sindacato.

Le Motivazioni della Scelta

La motivazione della Corte è un chiaro monito sull’importanza della tecnica processuale. I giudici hanno osservato che la sentenza della Corte d’Appello era, a loro avviso, “logicamente corretta”. Di fronte a una motivazione solida, il ricorrente non può limitarsi a una contestazione generica e di facciata. Ha, invece, l’onere di smontare punto per punto il ragionamento del giudice precedente, indicando con precisione quali elementi sono stati trascurati o mal interpretati e perché. In questo caso, il ricorso non ha fornito alla Corte gli strumenti per individuare i presunti vizi della sentenza, rendendo l’appello un esercizio sterile. La mancanza di una critica puntuale e argomentata si traduce in un ricorso generico e, di conseguenza, inammissibile.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Le conclusioni dell’ordinanza sono severe ma giuste. Il ricorso è stato dichiarato inammissibile, e il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. Questa decisione ribadisce che l’accesso alla giustizia, specialmente ai suoi gradi più alti, richiede serietà, competenza e, soprattutto, chiarezza. Non basta lamentare un’ingiustizia percepita; è indispensabile articolarla secondo le regole del diritto, con argomenti specifici e pertinenti. Qualsiasi appello che si limiti a una protesta vaga contro una decisione ben motivata è destinato a fallire, trasformandosi in un’ulteriore spesa per chi lo propone.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché ritenuto “generico per indeterminatezza”, ovvero privo dei requisiti di specificità richiesti dall’art. 581, comma 1, lett. c), del codice di procedura penale.

Quale errore ha commesso il ricorrente nella formulazione del suo appello?
Il ricorrente non ha indicato gli elementi specifici posti alla base della sua critica alla sentenza precedente, limitandosi a contestare in modo generico una motivazione che la Corte ha ritenuto logicamente corretta. Questo ha impedito al giudice di individuare i rilievi e di esercitare il proprio controllo.

Quali sono state le conseguenze economiche per il ricorrente?
A seguito della dichiarazione di inammissibilità, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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