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Ricorso generico: inammissibile se non motivato

Un soggetto, condannato per violazione della sorveglianza speciale, ha presentato ricorso in Cassazione lamentando la mancata concessione delle attenuanti generiche. La Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, qualificandolo come ricorso generico, poiché il ricorrente si era limitato a denunciare l’omissione del giudice senza indicare le specifiche ragioni per cui le attenuanti avrebbero dovuto essere concesse.

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Pubblicato il 25 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Generico: Quando l’Appello è Inammissibile per Mancanza di Specificità

Nel processo penale, la formulazione di un atto di impugnazione è un’arte che richiede precisione e chiarezza. Non basta lamentare un errore del giudice; è necessario argomentare in modo specifico e puntuale. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ci offre un esempio lampante di come un ricorso generico possa portare a una declaratoria di inammissibilità, vanificando le possibilità di difesa. Analizziamo insieme questo caso per comprendere l’importanza della specificità dei motivi di ricorso.

I Fatti del Caso: una Condanna per Possesso di Cellulare

La vicenda ha origine con una condanna emessa dal Giudice dell’udienza preliminare di Bari. Un individuo, sottoposto a sorveglianza speciale, veniva condannato a otto mesi di reclusione per aver violato una delle prescrizioni della misura, ovvero il divieto di detenere telefoni cellulari. La condanna, emessa all’esito di un giudizio abbreviato, riguardava il reato previsto dall’art. 75, comma 2, del D.Lgs. 159/2011.

Contro questa sentenza, la difesa proponeva ricorso immediato per cassazione. Il motivo principale della doglianza era l’omessa motivazione da parte del giudice di primo grado riguardo alla richiesta di concessione delle circostanze attenuanti generiche.

Il Problema del Ricorso Generico e la Decisione della Cassazione

Il cuore della questione sottoposta alla Corte di Cassazione non era tanto l’errore del primo giudice, che effettivamente aveva omesso di motivare sul punto, quanto la modalità con cui tale errore era stato denunciato. La difesa, nel suo atto di ricorso, si era limitata a evidenziare la totale assenza di motivazione sulla richiesta di attenuanti, senza però fornire alcun elemento a sostegno della richiesta stessa. In altre parole, non aveva spiegato perché il proprio assistito avrebbe meritato una riduzione di pena.

La Corte Suprema, uniformandosi a un consolidato orientamento giurisprudenziale, ha ritenuto tale approccio insufficiente. Ha qualificato l’impugnazione come un ricorso generico e, di conseguenza, lo ha dichiarato inammissibile.

Le Motivazioni della Sentenza

La Corte ha chiarito un principio fondamentale della procedura penale: per essere ammissibile, un motivo di ricorso non può essere una mera enunciazione. Il ricorrente ha l’onere di rappresentare al giudice dell’impugnazione non solo il vizio della sentenza impugnata (in questo caso, l’omessa motivazione), ma anche le ragioni di fatto e di diritto che avrebbero dovuto portare a una decisione diversa e più favorevole.

Nel caso specifico, la difesa avrebbe dovuto indicare quali elementi (come il comportamento processuale, la personalità dell’imputato, le modalità del fatto, ecc.) avrebbero giustificato la concessione delle attenuanti generiche. Poiché l’atto di ricorso era privo di queste argomentazioni, risultava generico e non consentiva alla Corte di valutare la fondatezza della richiesta. La mera lamentela per una motivazione mancante, senza specificare perché quella motivazione avrebbe dovuto essere positiva, si traduce in un atto processuale inefficace.

Conclusioni: L’Importanza della Specificità negli Atti di Impugnazione

Questa sentenza ribadisce una lezione cruciale per tutti gli operatori del diritto: la specificità è un requisito essenziale per l’ammissibilità di qualsiasi impugnazione. Non è sufficiente individuare un errore nella sentenza di primo grado; è indispensabile costruire un’argomentazione solida che dimostri non solo l’esistenza del vizio, ma anche la sua decisività ai fini di un esito diverso. Un ricorso generico equivale a un’occasione persa, con la conseguenza non solo di rendere definitiva la condanna, ma anche di esporre il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria. La precisione, dunque, non è un mero formalismo, ma la sostanza stessa del diritto di difesa.

È sufficiente lamentare la mancata motivazione del giudice per rendere ammissibile un ricorso?
No, non è sufficiente. Secondo la sentenza, oltre a denunciare l’omissione del giudice, il ricorrente ha l’onere di indicare le specifiche ragioni di fatto e di diritto per cui la sua richiesta (in questo caso, le attenuanti generiche) avrebbe dovuto essere accolta.

Cosa si intende per ricorso generico in questo contesto?
Si intende un ricorso che si limita a enunciare la doglianza in modo astratto, senza supportarla con elementi concreti a sostegno della richiesta. Nel caso esaminato, il ricorso era generico perché si doleva del mancato riconoscimento delle attenuanti senza spiegare perché l’imputato ne avesse diritto.

Quali sono le conseguenze di un ricorso dichiarato inammissibile?
La dichiarazione di inammissibilità impedisce l’esame nel merito del ricorso. Di conseguenza, la sentenza impugnata diventa definitiva e il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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