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Ricorso generico: inammissibile per la Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato condannato per la detenzione di 340 kg di tabacchi lavorati esteri. Il ricorso è stato giudicato totalmente generico, poiché non confutava specificamente gli elementi a carico dell’imputato, come la sua presenza sul luogo del reato e il possesso delle chiavi del garage. La mancanza di specificità ha portato alla conferma della condanna e all’obbligo di pagare le spese processuali e una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 2 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Generico in Cassazione: Perché la Specificità è Fondamentale

Presentare un ricorso generico dinanzi alla Corte di Cassazione equivale a una sconfitta quasi certa. Con una recente ordinanza, i giudici supremi hanno ribadito un principio cardine della procedura penale: i motivi di impugnazione devono essere specifici, altrimenti il ricorso è destinato all’inammissibilità. Analizziamo una decisione che illustra perfettamente questa regola, offrendo spunti pratici per chiunque si approcci al giudizio di legittimità.

I Fatti del Caso

La vicenda giudiziaria ha origine con la condanna di un uomo, in primo e secondo grado, per il reato di illecita detenzione di un’ingente quantità di tabacchi lavorati esteri, ben 340 chilogrammi. Le corti di merito, il Tribunale di Nola e successivamente la Corte d’Appello di Napoli, avevano ritenuto provata la sua responsabilità sulla base di due elementi indiziari chiave:

1. La sua presenza documentata nei pressi del garage dove era custodita la merce illegale.
2. Il possesso delle chiavi di accesso a tale garage.

Ritenendo ingiusta la condanna, l’imputato ha proposto ricorso per cassazione, lamentando una generica violazione di legge e un vizio di motivazione nella sentenza d’appello.

La Decisione della Corte di Cassazione sul ricorso generico

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, ha stroncato sul nascere le doglianze del ricorrente. Il collegio ha dichiarato il ricorso inammissibile, definendolo “totalmente generico”.

Secondo i giudici, l’atto di impugnazione era privo di qualsiasi confutazione specifica del percorso logico-argomentativo seguito dalla Corte d’Appello. In altre parole, il ricorrente non aveva spiegato perché gli elementi d’accusa (la presenza sul posto e il possesso delle chiavi) non fossero, a suo avviso, idonei a fondare un giudizio di colpevolezza. Mancava un confronto critico e puntuale con le ragioni della decisione impugnata.

Le Motivazioni: L’Importanza della Specificità dei Motivi di Ricorso

La motivazione della Suprema Corte si fonda su un principio consolidato: il ricorso per cassazione non è un terzo grado di giudizio dove si possono rivalutare i fatti. Il suo scopo è controllare la corretta applicazione della legge e la logicità della motivazione della sentenza precedente. Per fare ciò, è indispensabile che il ricorrente indichi con precisione quali parti della sentenza contesta e per quali specifiche ragioni giuridiche.

Un ricorso generico, che si limita a riproporre le stesse argomentazioni già respinte o a lamentare un’ingiustizia senza attaccare il ragionamento del giudice, non assolve a questa funzione. La Corte ha sottolineato che il “difetto di specificità” del ricorso impedisce di fatto ai giudici di legittimità di svolgere il loro ruolo di controllo. Di conseguenza, l’unica conclusione possibile è una declaratoria di inammissibilità, che preclude l’esame del merito della questione.

Le Conclusioni: Conseguenze Pratiche della Declaratoria di Inammissibilità

Le implicazioni di questa decisione sono nette. Per l’imputato, la declaratoria di inammissibilità comporta tre conseguenze negative:

1. La condanna emessa dalla Corte d’Appello diventa definitiva e irrevocabile.
2. Viene condannato al pagamento delle spese processuali del giudizio di cassazione.
3. È tenuto a versare una somma di tremila Euro in favore della Cassa delle Ammende, una sanzione pecuniaria prevista proprio per i ricorsi inammissibili.

Dal punto di vista giuridico, questa ordinanza rafforza l’idea che l’accesso alla Corte di Cassazione richiede rigore e precisione tecnica. Non è sufficiente dissentire da una sentenza; è necessario smontarne l’architettura logico-giuridica con argomenti puntuali e pertinenti, pena l’immediata chiusura del processo.

Perché il ricorso presentato alla Corte di Cassazione è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché ritenuto “totalmente generico”. Mancava di una confutazione specifica delle argomentazioni della sentenza d’appello e non criticava in modo puntuale gli elementi di prova posti a fondamento della condanna.

Quali erano gli elementi di prova principali contro il ricorrente?
Le corti di merito hanno basato la condanna su due elementi principali: la presenza dell’imputato nei pressi del garage dove erano custoditi i tabacchi illegali e il suo possesso delle chiavi del medesimo garage.

Quali sono le conseguenze per chi presenta un ricorso inammissibile?
La declaratoria di inammissibilità comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro (in questo caso, tremila Euro) in favore della Cassa delle Ammende. Inoltre, la sentenza impugnata diventa definitiva.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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