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Ricorso generico inammissibile: la Cassazione spiega

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato condannato per ricettazione. La decisione si fonda sulla genericità dei motivi di appello: il primo contestava la motivazione in modo vago, mentre il secondo criticava l’entità della pena senza argomenti specifici. Questo caso evidenzia come un ricorso generico inammissibile non possa essere esaminato, confermando la condanna e le sanzioni accessorie per il ricorrente.

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Pubblicato il 12 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Generico Inammissibile: La Cassazione Ribadisce il Principio di Specificità

L’ordinanza n. 43300 del 2024 della Corte di Cassazione offre un’importante lezione sul rigore formale richiesto nel processo penale. La Corte ha stabilito che un ricorso generico inammissibile non può superare il vaglio di legittimità, ribadendo un principio fondamentale: le critiche a una sentenza devono essere precise e dettagliate. Questo caso, riguardante un’accusa di ricettazione, diventa un monito per chiunque intenda impugnare una decisione giudiziaria.

Il Caso: Dalla Condanna al Ricorso in Cassazione

La vicenda processuale ha origine da una sentenza della Corte d’Appello di Catanzaro, che confermava la responsabilità penale di un individuo per il reato di ricettazione. L’imputato, non accettando la condanna, ha presentato ricorso alla Suprema Corte di Cassazione, affidandosi a due principali motivi di contestazione.

Il primo motivo lamentava una presunta carenza motivazionale della sentenza d’appello, sostenendo che i giudici non avessero adeguatamente considerato le argomentazioni difensive. Il secondo motivo, invece, contestava l’entità della pena, ritenuta eccessiva e irragionevole.

L’Analisi della Corte: Perché un Ricorso Generico è Inammissibile?

La Corte di Cassazione ha esaminato entrambi i motivi, giungendo a una conclusione netta: l’intero ricorso era inammissibile. La ragione risiede in un vizio comune a entrambe le doglianze: la mancanza di specificità, un requisito essenziale previsto dal codice di procedura penale.

Il Primo Motivo: L’Indeterminatezza delle Censure

La Corte ha qualificato il primo motivo come “connotato da indeterminatezza”. L’imputato si era limitato a evocare “presunte carenze motivazionali” in modo del tutto generico e vago, senza indicare quali specifiche argomentazioni, presentate in appello, fossero state trascurate dalla Corte territoriale. In sostanza, più che un’analisi critica della sentenza, il ricorso si risolveva in una richiesta di rivalutazione delle prove, un’attività preclusa al giudice di legittimità.

Il Secondo Motivo del ricorso generico inammissibile: La Discrezionalità sulla Pena

Anche il secondo motivo è stato giudicato generico e manifestamente infondato. La Cassazione ha ricordato un principio consolidato: la determinazione della pena rientra nel potere discrezionale del giudice di merito. Tale potere, esercitato nel rispetto degli articoli 132 e 133 del codice penale, non è sindacabile in sede di legittimità, a meno che la decisione non sia palesemente arbitraria o illogica, cosa che nel caso di specie non è stata dimostrata.

Le Motivazioni

La Corte ha motivato la sua decisione di inammissibilità richiamando l’articolo 581, comma 1, lettera d), del codice di procedura penale, che impone il requisito della specificità dei motivi di ricorso. Un ricorso, per essere ammissibile, deve indicare con chiarezza gli elementi che fondano le censure, permettendo al giudice dell’impugnazione di individuare con precisione i punti della sentenza contestati e di esercitare il proprio sindacato. Nel caso in esame, i motivi presentati erano talmente vaghi da non consentire tale operazione. Di conseguenza, il ricorso è stato dichiarato inammissibile, con la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di tremila euro a favore della Cassa delle ammende.

Le Conclusioni

Questa ordinanza reafirma con forza l’importanza del principio di specificità negli atti di impugnazione. Non è sufficiente contestare una sentenza; è necessario farlo in modo argomentato, puntuale e dettagliato. Un ricorso generico inammissibile non solo non porta al risultato sperato, ma comporta anche ulteriori conseguenze economiche per il ricorrente. La decisione serve da guida pratica per gli operatori del diritto, sottolineando che la precisione e la chiarezza sono presupposti indispensabili per accedere al giudizio di legittimità.

Perché un ricorso per cassazione può essere dichiarato inammissibile?
Un ricorso viene dichiarato inammissibile se manca dei requisiti di specificità previsti dalla legge. Ciò accade quando le contestazioni alla sentenza impugnata sono formulate in modo generico e vago, senza indicare precisamente quali parti della motivazione siano errate e perché.

È possibile contestare in Cassazione la quantità della pena decisa dal giudice di merito?
Generalmente no. La determinazione della pena è un potere discrezionale del giudice di merito. La Cassazione può intervenire solo se la decisione è frutto di arbitrio o di un ragionamento palesemente illogico, ma non per una semplice valutazione di eccessività.

Cosa succede quando un ricorso viene dichiarato inammissibile dalla Corte di Cassazione?
Quando un ricorso è dichiarato inammissibile, la sentenza impugnata diventa definitiva. Inoltre, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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