Ricorso Generico Inammissibile: La Cassazione Sottolinea i Requisiti di Specificità
L’ordinanza in esame offre un importante chiarimento sui requisiti di ammissibilità dei ricorsi in Cassazione, concentrandosi sul concetto di ricorso generico inammissibile. La Suprema Corte ha ribadito un principio fondamentale della procedura penale: un’impugnazione non può essere una mera riproposizione di doglianze già formulate, ma deve contenere una critica specifica e argomentata contro la decisione del giudice precedente. Analizziamo insieme i dettagli di questa pronuncia.
I Fatti del Caso
Un imputato, condannato dalla Corte d’Appello di Caltanissetta, ha presentato ricorso per Cassazione avverso la sentenza. L’obiettivo era ottenere l’annullamento della decisione di secondo grado, contestando diversi aspetti della motivazione fornita dai giudici d’appello.
La Decisione della Corte di Cassazione: il problema del ricorso generico inammissibile
La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. La ragione principale di tale decisione risiede nella “genericità” dei motivi presentati. Secondo i giudici, il ricorrente si è limitato a riprodurre le stesse lamentele (doglianze) già avanzate nel giudizio d’appello, senza però confrontarsi in modo specifico con le risposte e le argomentazioni fornite dalla Corte d’Appello nella sentenza impugnata. Questo modo di procedere viola la funzione stessa del ricorso, che deve essere una critica mirata e argomentata al provvedimento contestato, non un semplice ‘copia e incolla’ di atti precedenti.
Le Motivazioni: Analisi della Sentenza
La Corte ha basato la sua decisione su una serie di considerazioni precise, che meritano di essere approfondite per comprendere appieno la portata del principio affermato.
La Mancanza di Specificità dei Motivi
Il cuore della decisione è il richiamo agli articoli 581 e 591 del codice di procedura penale. Questi articoli prescrivono che i motivi di impugnazione debbano essere specifici. Nel caso di specie, il ricorso era “intriso di genericità”, poiché non assolveva alla “tipica funzione di una critica argomentata avverso la sentenza oggetto di ricorso”. La Cassazione, citando la propria giurisprudenza consolidata, ha ricordato che non è sufficiente lamentarsi in astratto, ma è necessario indicare con precisione le parti della motivazione che si ritengono errate e perché.
La Risposta Congrua della Corte d’Appello
La Suprema Corte ha osservato che, in ogni caso, la Corte d’Appello aveva fornito una risposta adeguata e logicamente coerente a tutte le questioni sollevate dalla difesa. Tra i punti chiave, la Corte ha evidenziato che:
1. Contestazione del reato: Non vi è alcuna modifica dell’accusa se un reato, inizialmente contestato come commesso da un singolo (uti singulus
), viene poi accertato come commesso in concorso con altri.
2. Responsabilità dell’imputato: La responsabilità era stata affermata sulla base di un collegamento “ineludibile” tra l’imputato e la carta prepagata su cui era stato versato il pretium sceleris
(il prezzo del reato), un elemento di prova considerato immediato e incontrovertibile.
3. Elemento soggettivo (Dolo): Il ruolo attivo dell’imputato nell’apertura della carta e la sua disponibilità a utilizzarla per fini illeciti erano state considerate circostanze sufficienti a dimostrare l’intenzione criminale (dolo).
4. Trattamento sanzionatorio: La motivazione sulla pena inflitta non era manifestamente illogica, rientrando nella discrezionalità del giudice di merito, insindacabile in sede di legittimità.
Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche
La decisione in commento rappresenta un monito fondamentale per gli operatori del diritto. La preparazione di un atto di impugnazione, in particolare un ricorso per Cassazione, richiede un’analisi critica e puntuale della sentenza che si intende contestare. Redigere un ricorso generico inammissibile non solo porta a una pronuncia sfavorevole, ma comporta anche la condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende, come avvenuto nel caso di specie. È quindi essenziale che la difesa articoli le proprie censure in modo specifico, dialogando criticamente con la motivazione del giudice precedente e dimostrando, punto per punto, le ragioni della presunta illegittimità o illogicità della decisione.
Quando un ricorso in Cassazione viene considerato ‘generico’?
Un ricorso è considerato generico quando si limita a riproporre le stesse doglianze già formulate nel precedente grado di giudizio, senza confrontarsi criticamente e specificamente con le argomentazioni contenute nella motivazione della sentenza impugnata.
Qual è la conseguenza di un ricorso generico inammissibile?
La conseguenza è che la Corte di Cassazione non esamina il merito della questione. Il ricorso viene dichiarato inammissibile e il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro a favore della Cassa delle ammende.
La trasformazione di un reato da individuale a concorsuale costituisce una modifica dell’accusa?
No. Secondo quanto affermato dalla Corte, non si verifica una modifica della contestazione se un reato, originariamente imputato a una persona come commesso singolarmente (uti singulus), viene poi accertato in giudizio come commesso in concorso con altre persone.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 32083 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 32083 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: NOME
Data Udienza: 03/06/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
NOME COGNOME nato a CATANIA il 23/11/1988
avverso la sentenza del 14/10/2024 della CORTE APPELLO di CALTANISSETTA
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Letto il ricorso di NOME COGNOME;
considerato che il ricorso è intriso di genericità, in quanto i motivi sono p della specificità prescritta dall’art. 581, lett. c), in relazione all’art. c.p.p., limitandosi a riprodurre doglianze già formulate in grado di appello, confrontarsi con la risposta fornita dalla Corte di appello, e quindi ometten assolvere la tipica funzione di una critica argomentata avverso la sent oggetto di ricorso. (Sez. 6, n. 20377 del 11/03/2009 COGNOME Rv. 243838 – 01 Sez. 5, n. 28011 del 15/02/2013 COGNOME Rv. 255568 – 01; Sez. 2, n. 11951 del 29/01/2014, Lavorato, Rv. 259425 – 01);
osservato che, in ogni caso, la Corte ha fornito risposta congrua su ogn doglianza oggetto dei motivi di ricorso:
(i) evidenziando (pg. 3) che non c’è mutamento di contestazione se il reato contestato uti singu/us GLYPH accertato come concorsuale, motivazione giuridicamente corretta, sulla quale il ricorso non ‘si spende’;
(ii) ribadendo l’affermazione di responsabilità sulla base del collegament ineludibile tra l’imputato e la carta su cui è stato bonificato il pretium sceleris (pg. 2), elemento dotato di immediatezza ed incontrovertibilità dimostrativa;
(iii) sottolineando il ruolo attivo dell’imputato nell’apertura della ca della disponibilità al suo uso per fini illeciti (pg. 1), circostanze dimostra dolo;
(iv e v) fornendo motivazione non manifestamente illogica ad ogni aspetto del trattamento sanzionatorio (pg. 3 e 4), assolvendo pertanto all’o giustificativo richiesto al giudice di merito, al fine di escludere ogni ingere parte di questa Corte nella discrezionalità riservata al giudice del fatto;
ritenuto, pertanto, che il ricorso va dichiarato inammissibile con condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremi in favore della Cassa delle ammende.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle sp processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso il 3 giugno 2025
Il Consigli re Estensore
COGNOME Presidente