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Ricorso generico inammissibile: la Cassazione

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile un ricorso avverso una condanna per false dichiarazioni. La decisione si fonda sulla natura del tutto generica dei motivi presentati, che non contenevano un’analisi critica della sentenza impugnata. La Corte ha ribadito che il giudizio di cassazione non può riesaminare la congruità della pena se non in casi di manifesta illogicità, confermando la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 15 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Generico in Cassazione: Quando l’Impugnazione è Destinata al Fallimento

Presentare un ricorso in Cassazione richiede rigore e specificità. Un’impugnazione che si limiti a contestazioni vaghe è destinata a essere dichiarata inammissibile. Una recente ordinanza della Suprema Corte chiarisce i requisiti di ammissibilità, sottolineando l’importanza di un’analisi critica della decisione impugnata e spiegando perché un ricorso generico non ha alcuna possibilità di successo.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine da un ricorso presentato da un imputato, condannato nei primi due gradi di giudizio per il reato previsto dall’art. 95 del d.P.R. 115/2002, relativo a false dichiarazioni per l’ammissione al patrocinio a spese dello Stato. L’imputato ha deciso di portare il caso davanti alla Corte di Cassazione, contestando sia l’affermazione della sua responsabilità penale sia il trattamento sanzionatorio applicato, ritenuto eccessivo.

L’Analisi della Corte sul Ricorso Generico

La Corte di Cassazione ha esaminato i motivi del ricorso e li ha giudicati immediatamente inammissibili. La ragione principale risiede nella loro natura ‘del tutto generica’. Secondo i giudici, l’atto di impugnazione non conteneva una necessaria analisi critica delle argomentazioni su cui si fondava la sentenza della Corte d’Appello. In altre parole, l’appellante non ha smontato punto per punto le motivazioni della condanna, ma si è limitato a una contestazione superficiale. La Corte ha richiamato precedenti giurisprudenziali (tra cui la nota sentenza ‘Galtelli’ delle Sezioni Unite) per ribadire che i motivi di ricorso devono essere specifici e pertinenti, non una mera riproposizione di argomenti già respinti.

La Determinazione della Pena e il Diniego delle Attenuanti

Anche le censure relative alla determinazione della pena sono state respinte. L’imputato si doleva della severità della sanzione e della mancata concessione delle circostanze attenuanti generiche. La Cassazione ha osservato che la Corte d’Appello aveva fornito una motivazione logica e coerente. La decisione di negare le attenuanti e di commisurare la pena in quel modo era stata giustificata dalla ‘negativa personalità dell’imputato’, comprovata dai suoi ‘plurimi precedenti penali’. I giudici hanno colto l’occasione per ricordare un principio fondamentale: la valutazione sulla congruità della pena è di competenza esclusiva del giudice di merito. La Corte di Cassazione non può effettuare una nuova valutazione, a meno che la decisione impugnata non sia frutto di ‘mero arbitrio o di un ragionamento illogico’, cosa che in questo caso non è avvenuta.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile basandosi su due pilastri. Primo, la genericità dei motivi, che non si confrontavano criticamente con la sentenza di secondo grado. L’atto di impugnazione deve indicare con precisione le parti del provvedimento che si contestano e le ragioni giuridiche di tale contestazione. Secondo, l’inammissibilità della richiesta di rivalutazione della pena. Il giudizio di legittimità non è un terzo grado di merito dove si possono ridiscutere i fatti o l’adeguatezza della sanzione, compiti che spettano ai giudici delle fasi precedenti. La coerenza logica della motivazione della Corte d’Appello ha reso la decisione incensurabile in sede di legittimità.

Conclusioni

L’ordinanza in esame offre una lezione cruciale per chiunque intenda presentare un ricorso in Cassazione. Non è sufficiente essere in disaccordo con una sentenza; è necessario articolare un’impugnazione tecnica, specifica e che dialoghi criticamente con le motivazioni del giudice precedente. Un ricorso generico, che si limita a ripetere le stesse difese o a chiedere una semplice rivalutazione dei fatti o della pena, è destinato a essere dichiarato inammissibile, con conseguente condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi presentati erano del tutto generici e non contenevano un’analisi critica delle argomentazioni della sentenza della Corte d’Appello.

La Corte di Cassazione può modificare una pena ritenuta troppo alta?
No, la Corte di Cassazione non può effettuare una nuova valutazione sulla congruità della pena, a meno che la motivazione del giudice di merito non sia palesemente arbitraria o illogica.

Quali sono state le conseguenze per il ricorrente?
A seguito della dichiarazione di inammissibilità del ricorso, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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