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Ricorso generico: inammissibile in Cassazione

Un imputato, condannato per un reato minore in materia di stupefacenti, ha presentato ricorso alla Corte di Cassazione. La Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile in quanto ritenuto un ricorso generico, privo di motivi specifici e dettagliati contro la sentenza d’appello. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende.

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Pubblicato il 30 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Generico: La Cassazione Conferma la Linea Dura

Presentare un ricorso in Cassazione richiede rigore e specificità. Un ricorso generico, privo di argomentazioni puntuali, è destinato a essere dichiarato inammissibile, con conseguenze economiche per il ricorrente. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ribadisce questo principio fondamentale, offrendo spunti cruciali per chiunque si approcci al giudizio di legittimità. Il caso analizzato riguarda un individuo condannato per un reato legato agli stupefacenti, il cui tentativo di contestare la sentenza di secondo grado si è scontrato con la barriera dell’inammissibilità.

I Fatti del Processo

La vicenda processuale ha origine con una condanna emessa dal Tribunale di Nocera Inferiore il 16 aprile 2024. L’imputato era stato ritenuto colpevole per il reato previsto dall’art. 73, comma 5, del D.P.R. 309/1990 (Testo Unico Stupefacenti), una fattispecie che punisce i fatti di lieve entità. La pena inflitta era di quattro mesi di reclusione e 688,00 euro di multa.

La sentenza di primo grado veniva confermata dalla Corte di Appello di Salerno in data 11 marzo 2025. Non rassegnato, l’imputato, tramite il suo difensore, proponeva ricorso per cassazione, lamentando una serie di vizi: inosservanza della legge, mancanza di motivazione, contraddittorietà e manifesta illogicità della stessa.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, con ordinanza dell’8 luglio 2025, ha posto fine al percorso giudiziario dichiarando il ricorso inammissibile. La Corte non è entrata nel merito delle questioni sollevate, fermandosi a una valutazione preliminare sulla validità stessa dell’atto di impugnazione. La decisione ha comportato non solo la definitività della condanna, ma anche l’obbligo per il ricorrente di farsi carico delle spese processuali e di versare una somma di 3.000,00 euro alla Cassa delle ammende.

Le Motivazioni: Perché un Ricorso Generico è Inammissibile

Il cuore della decisione risiede nella motivazione con cui la Corte ha giustificato l’inammissibilità. Il motivo di ricorso è stato giudicato ricorso generico e aspecifico, e quindi non deducibile in sede di legittimità. I giudici supremi hanno sottolineato come la motivazione delle sentenze di merito (primo e secondo grado) fosse ben argomentata e immune da vizi logico-giuridici nel giustificare sia la responsabilità penale dell’imputato sia la congruità della pena.

L’appello del ricorrente, al contrario, non è riuscito a “puntualizzare le ragioni di doglianza in fatto e in diritto” e non si è “confrontato in modo adeguato con le argomentazioni espresse dalla sentenza impugnata”. In pratica, il difensore si era limitato a enunciare vizi generici senza indicare concretamente dove e perché la Corte d’Appello avesse sbagliato. Questo tipo di impugnazione viola l’art. 591, comma 1, lettera c), del codice di procedura penale, che sanziona con l’inammissibilità i ricorsi privi dei motivi specificamente richiesti dalla legge.

Conclusioni: Le Conseguenze Pratiche

Questa ordinanza è un monito importante: il ricorso per cassazione non è un terzo grado di giudizio dove si possono riproporre le stesse difese già vagliate. È un giudizio di legittimità, volto a controllare la corretta applicazione della legge e la logicità della motivazione. Per superare il vaglio di ammissibilità, è indispensabile che l’atto di ricorso sia specifico, dettagliato e critico nei confronti della sentenza impugnata, evidenziandone i passaggi errati in punto di diritto o illogici nel ragionamento. Un ricorso generico non solo non produce alcun risultato utile per l’imputato, ma comporta anche un’ulteriore condanna economica, rendendo la sua posizione processuale ancora più gravosa.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché ritenuto un ricorso generico e aspecifico, ovvero non indicava in modo puntuale e dettagliato i motivi di critica contro la sentenza impugnata, né si confrontava adeguatamente con le argomentazioni dei giudici di merito.

Quali sono le conseguenze dell’inammissibilità del ricorso?
La dichiarazione di inammissibilità ha comportato la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di 3.000,00 euro in favore della Cassa delle ammende.

Cosa si intende per motivazione “immune da vizi logico-giuridici”?
Si intende che il ragionamento seguito dai giudici nelle precedenti sentenze è stato considerato coerente, logico e correttamente fondato sulle norme di diritto applicabili al caso, senza presentare contraddizioni o errori palesi.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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