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Ricorso generico: inammissibile dalla Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile un ricorso generico presentato contro una condanna per tentato furto aggravato. La Corte ha stabilito che l’appello non specificava i punti della decisione impugnata, violando le norme procedurali, e ha condannato il ricorrente al pagamento delle spese e di una sanzione.

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Pubblicato il 29 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Generico: La Cassazione Conferma l’Inammissibilità

Introduzione al Caso

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 4692/2024, ha ribadito un principio fondamentale della procedura penale: un ricorso generico, che non articola in modo specifico le proprie censure, è destinato a essere dichiarato inammissibile. Questa decisione offre lo spunto per analizzare i requisiti di forma e sostanza che un atto di impugnazione deve possedere per superare il vaglio di ammissibilità della Suprema Corte, con importanti conseguenze per l’imputato.

I Fatti di Causa

Il caso trae origine da una condanna per tentato furto aggravato in concorso, confermata dalla Corte di Appello di Messina. L’imputato, non rassegnandosi alla decisione, ha proposto ricorso per cassazione. L’obiettivo era ottenere l’annullamento della sentenza di secondo grado. Tuttavia, come vedremo, l’atto presentato non ha soddisfatto i requisiti minimi richiesti dalla legge per poter essere esaminato nel merito.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte, con una motivazione sintetica ma incisiva, ha dichiarato il ricorso inammissibile. Di conseguenza, la condanna è diventata definitiva. Oltre a ciò, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro a favore della Cassa delle ammende, una sanzione pecuniaria che si aggiunge alla pena principale.

Le Motivazioni della Decisione e il Divieto di Ricorso Generico

Il cuore della decisione risiede nella violazione dell’art. 581, comma 1, lettera a), del codice di procedura penale. La Corte ha rilevato che i motivi di ricorso erano del tutto generici. In pratica, l’atto di impugnazione si limitava a critiche astratte e non specificava in modo puntuale quali fossero i punti della sentenza di appello che si intendevano contestare e per quali ragioni giuridiche.

Un ricorso generico è un atto che non permette alla Corte di comprendere chiaramente il perimetro del dissenso rispetto alla decisione impugnata. La legge richiede che il ricorrente indichi con precisione le parti del provvedimento che contesta, le ragioni di diritto e gli elementi di fatto che sostengono ogni richiesta. Nel caso di specie, il ricorso si esauriva in “assunti astratti del tutto sganciati dal caso concreto”, rendendo impossibile per i giudici procedere a un esame di merito.

Conclusioni: Le Conseguenze Pratiche

Questa ordinanza è un monito sull’importanza della tecnica redazionale negli atti processuali. La dichiarazione di inammissibilità di un ricorso generico non è un mero formalismo, ma una garanzia di efficienza e serietà del processo. Le conseguenze per chi presenta un ricorso inammissibile sono severe: la sentenza impugnata passa in giudicato, impedendo ogni ulteriore contestazione, e si incorre in una condanna economica aggiuntiva. Per gli operatori del diritto, la lezione è chiara: ogni impugnazione deve essere fondata su motivi specifici, chiari e pertinenti al caso concreto per avere una possibilità di successo.

Per quale motivo il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché ritenuto generico, in violazione dell’art. 581, comma 1, lett. a), cod. proc. pen. Non specificava i punti della decisione ai quali si riferiva l’impugnazione e si esauriva in assunti astratti e non collegati al caso concreto.

Quali sono state le conseguenze per il ricorrente a seguito della dichiarazione di inammissibilità?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di Euro 3.000,00 a favore della Cassa delle ammende.

Contro quale decisione era stato presentato il ricorso?
Il ricorso era stato presentato avverso la sentenza della Corte di Appello di Messina del 30/06/2023, che aveva confermato la condanna dell’imputato per il reato ex artt. 110, 56, 624 bis, 625, n. 7, del codice penale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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