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Ricorso generico Cassazione: quando è inammissibile

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di un imputato condannato per furto aggravato. La decisione si fonda sulla natura del ricorso generico Cassazione, poiché le doglianze erano vaghe e non specificavano le presunte illogicità della sentenza d’appello. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 3 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso generico Cassazione: La Guida Completa all’Inammissibilità

Presentare un ricorso alla Corte di Cassazione è l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, una fase delicata che richiede massima precisione e tecnicismo. Un errore comune, spesso fatale, è la presentazione di un ricorso generico Cassazione. Con l’ordinanza n. 8553/2024, la Suprema Corte ribadisce con forza i requisiti di specificità necessari affinché un ricorso possa essere esaminato nel merito, pena la sua inammissibilità. Analizziamo questo caso per capire quali sono le regole da seguire e le conseguenze di una loro violazione.

I Fatti del Processo

La vicenda processuale ha origine con una condanna per furto aggravato, emessa dal Tribunale di Biella e successivamente confermata dalla Corte di Appello di Torino. L’imputato era stato ritenuto colpevole e condannato a una pena di sette mesi di reclusione e 250 euro di multa. Non rassegnandosi alla decisione, la difesa decideva di tentare l’ultima carta, presentando ricorso per Cassazione.

Il Ricorso in Cassazione e la Genericità dei Motivi

Il difensore dell’imputato ha basato il ricorso su un unico motivo: il vizio di motivazione della sentenza d’appello. In particolare, si lamentava la mancata pronuncia di una sentenza di proscioglimento ai sensi dell’art. 129 del codice di procedura penale. Tuttavia, la Corte di Cassazione ha immediatamente rilevato la criticità fondamentale dell’atto: la sua assoluta genericità. Le doglianze non erano state articolate in modo dettagliato, né erano state collegate in maniera specifica alla fattispecie concreta.

L’inammissibilità del ricorso generico Cassazione

La Suprema Corte ha osservato che il ricorrente si era limitato a dolersi della mancata assoluzione senza però indicare quali fossero le precise carenze, omissioni o illogicità nel ragionamento dei giudici di merito. In pratica, l’appello si risolveva in una generica lamentela, proponendo una tesi alternativa (quella assolutoria) senza però demolire, con argomenti puntuali, la struttura logico-giuridica della sentenza impugnata. Questo approccio è stato giudicato in netto contrasto con i principi consolidati della giurisprudenza di legittimità.

Le Motivazioni della Decisione

Nelle motivazioni, la Corte di Cassazione ha ribadito che un ricorso è inammissibile se i motivi si limitano a lamentare genericamente l’omessa valutazione di una tesi alternativa. Per superare il vaglio di ammissibilità, è necessario indicare con precisione le carenze argomentative o le illogicità della motivazione che possano incidere sulla capacità dimostrativa del compendio probatorio. Il ricorso, infatti, deve contenere una “precisa prospettazione delle ragioni di diritto e degli elementi di fatto da sottoporre a verifica”. Nel caso di specie, queste condizioni non erano state rispettate, rendendo il ricorso un atto sterile e, di conseguenza, inammissibile.

Le Conclusioni: Conseguenze Pratiche e Lezioni per la Difesa

La declaratoria di inammissibilità ha comportato conseguenze pesanti per il ricorrente. Oltre a vedere definitivamente confermata la sua condanna, è stato obbligato a pagare le spese processuali e a versare una somma di 3.000 euro alla Cassa delle ammende. Questa ordinanza rappresenta un monito fondamentale per ogni difensore: il ricorso per Cassazione non è una terza istanza di merito dove ridiscutere i fatti, ma un giudizio di legittimità. Ogni motivo di ricorso deve essere specifico, autosufficiente e tecnicamente ineccepibile, pena l’immediata e costosa dichiarazione di inammissibilità.

Perché un ricorso per Cassazione può essere dichiarato inammissibile?
Un ricorso per Cassazione viene dichiarato inammissibile se è ‘generico’, ovvero se non presenta motivi specifici e dettagliati. È necessario indicare con precisione le carenze, le omissioni o le illogicità della motivazione della sentenza impugnata, collegandole ai fatti concreti del caso.

Cosa si intende per ‘vizio di motivazione’ in un ricorso?
Il ‘vizio di motivazione’ è un difetto nel ragionamento logico-giuridico del giudice. Per essere un valido motivo di ricorso in Cassazione, non basta affermarne l’esistenza, ma bisogna dimostrare specificamente dove la motivazione è mancante, contraddittoria o palesemente illogica.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
Oltre alla conferma definitiva della condanna, la dichiarazione di inammissibilità comporta per il ricorrente la condanna al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di denaro alla Cassa delle ammende, che in questo caso è stata fissata in 3.000 euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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