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Ricorso generico Cassazione: l’inammissibilità

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile un ricorso avverso una condanna per furto pluriaggravato. Il motivo è la genericità del ricorso generico in Cassazione, che non specificava i punti della motivazione contestati, violando i requisiti dell’art. 581 c.p.p. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 23 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso generico in Cassazione: quando la genericità costa caro

Un ricorso generico in Cassazione rappresenta uno degli errori più comuni e fatali nella strategia difensiva. Una recente ordinanza della Suprema Corte ci offre l’occasione per analizzare perché la specificità dei motivi di ricorso non è un mero formalismo, ma un requisito essenziale per accedere al giudizio di legittimità. Quando un’impugnazione manca di concretezza, la conseguenza è drastica: l’inammissibilità, con condanna al pagamento delle spese e di una sanzione. Vediamo nel dettaglio il caso e i principi affermati dalla Corte.

I Fatti del Caso

La vicenda processuale ha origine da una condanna emessa in primo grado e confermata dalla Corte di Appello. L’imputato era stato ritenuto responsabile per i reati di furto pluriaggravato e possesso ingiustificato di chiavi alterate o grimaldelli. Ritenendo la sentenza d’appello viziata, l’imputato decideva di presentare ricorso per Cassazione, affidandosi a un unico motivo di impugnazione.

Analisi del Ricorso Generico in Cassazione

Il ricorrente lamentava una presunta “mancanza, contraddittorietà o manifesta illogicità della motivazione” in relazione alla valutazione del compendio probatorio a suo carico. Tuttavia, la Corte di Cassazione ha stroncato sul nascere tale doglianza, qualificandola come un ricorso generico in Cassazione e, pertanto, inammissibile.

Il problema non risiedeva nell’oggetto della critica (la motivazione della sentenza), ma nel modo in cui essa era stata formulata. L’atto di impugnazione, secondo i giudici, era privo dei requisiti prescritti dall’articolo 581, comma 1, lettera c), del codice di procedura penale. Questa norma impone al ricorrente di enunciare in modo specifico le ragioni di diritto e gli elementi di fatto che sorreggono ogni richiesta. Nel caso di specie, l’imputato si era limitato a una censura astratta, senza indicare quali specifici elementi della motivazione della Corte d’Appello fossero illogici o contraddittori e perché.

Le Motivazioni della Corte

La Suprema Corte ha ribadito un principio fondamentale: di fronte a una motivazione della sentenza impugnata che appare logicamente corretta e coerente, non è sufficiente denunciare un vizio in maniera generica. È onere del ricorrente individuare e specificare con precisione gli elementi che sono alla base della sua critica. In assenza di tale specificità, il giudice dell’impugnazione si trova nell’impossibilità di comprendere i rilievi mossi e, di conseguenza, di esercitare il proprio sindacato.

La Corte non può e non deve “andare a caccia” dei possibili errori nella sentenza impugnata. Il suo ruolo è quello di valutare la fondatezza delle critiche puntuali che le vengono sottoposte. Un ricorso formulato in termini vaghi e indeterminati non consente questo scrutinio e si traduce inevitabilmente in una declaratoria di inammissibilità.

Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza è un monito sull’importanza della tecnica redazionale degli atti di impugnazione. Presentare un ricorso generico in Cassazione non solo preclude ogni possibilità di ottenere una riforma della decisione sfavorevole, ma comporta anche conseguenze economiche negative per il ricorrente. La declaratoria di inammissibilità, infatti, si accompagna alla condanna al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma, nel caso di specie fissata in tremila euro, in favore della cassa delle ammende. La lezione è chiara: la specificità non è un optional, ma la chiave di volta per un’efficace difesa tecnica nel giudizio di legittimità.

Perché un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile?
Un ricorso può essere dichiarato inammissibile se è generico, cioè se non indica in modo specifico e dettagliato i motivi della contestazione, come richiesto dall’art. 581 c.p.p. Questo impedisce al giudice di individuare i rilievi mossi alla sentenza impugnata.

Quali sono le conseguenze dell’inammissibilità di un ricorso?
Oltre al fatto che il ricorso non viene esaminato nel merito, la parte che lo ha proposto viene condannata al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro in favore della cassa delle ammende.

Cosa significa che un motivo di ricorso è generico?
Un motivo è considerato generico quando, pur denunciando un vizio della sentenza (ad esempio, una motivazione illogica), non indica gli specifici elementi di fatto e di diritto che supportano tale censura, limitandosi a una critica vaga e astratta.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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