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Ricorso generico Cassazione: ecco quando è inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato da due indagati per omicidio avverso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Il rigetto si fonda sulla natura del ricorso generico, che si limitava a riproporre le medesime argomentazioni già presentate in sede di riesame, senza criticare specificamente le motivazioni del provvedimento impugnato. La Corte ha ribadito che la sede di legittimità non consente un riesame dei fatti e ha confermato la misura cautelare, ritenendola giustificata da gravi indizi di colpevolezza e dal pericolo di fuga.

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Pubblicato il 2 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Generico in Cassazione: Guida Pratica all’Inammissibilità

Presentare un ricorso in Cassazione richiede una tecnica e una precisione particolari. Un errore comune, che conduce quasi inevitabilmente a una declaratoria di inammissibilità, è la formulazione di un ricorso generico. Con una recente sentenza, la Suprema Corte ha ribadito i principi fondamentali che regolano la specificità dei motivi di ricorso, offrendo un chiaro monito sulla necessità di un confronto critico e puntuale con la decisione impugnata. Analizziamo il caso per comprendere appieno le ragioni della Corte.

La Vicenda: Omicidio Aggravato e Custodia Cautelare

Il caso trae origine da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Padova nei confronti di due soggetti, indagati per omicidio aggravato e tentato omicidio aggravato. I reati sarebbero stati commessi con numerose coltellate ai danni di tre persone. L’ordinanza era stata confermata dal Tribunale del Riesame di Venezia.

La gravità indiziaria era stata ritenuta sussistente sulla base di plurimi elementi: le dichiarazioni delle persone offese, le testimonianze oculari e il rinvenimento di tracce ematiche sui vestiti degli indagati, fermati mentre tentavano di allontanarsi verso il confine sloveno. Il pericolo di fuga era stato desunto dal loro comportamento, mentre il rischio di reiterazione del reato dalle circostanze del fatto e dalla presunzione di legge.

I Motivi del Ricorso degli Indagati

La difesa degli indagati ha proposto ricorso per cassazione basandosi su tre motivi principali:
1. Mancanza di autonoma valutazione: Si lamentava che l’ordinanza genetica avesse recepito acriticamente la ricostruzione del pubblico ministero, senza un vaglio critico autonomo e senza considerare elementi a favore degli indagati, come le ferite da taglio da essi stessi riportate.
2. Vizio di motivazione sui gravi indizi: La difesa contestava la valutazione delle prove, sostenendo che si basassero unicamente sulle dichiarazioni delle presunte vittime, che a loro dire erano i veri aggressori. Si invocava la legittima difesa o, in subordine, l’eccesso colposo.
3. Insussistenza delle esigenze cautelari: Si negava la volontà di fuga, interpretando l’allontanamento come un tentativo di mettersi al sicuro. Si contestava inoltre il pericolo di reiterazione, data l’incensuratezza degli indagati, e si proponeva come misura alternativa gli arresti domiciliari.

Il Principio del Ricorso non Generico in Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato entrambi i ricorsi inammissibili, definendoli generici, assertivi e meramente reiterativi di argomentazioni già esaminate e respinte dal Tribunale del Riesame. Questo punto è cruciale: il ricorso per cassazione non è un terzo grado di giudizio nel merito, ma un controllo di legittimità sulla corretta applicazione della legge e sulla logicità della motivazione del provvedimento impugnato.

le motivazioni

La Suprema Corte ha spiegato in modo dettagliato perché i motivi presentati fossero inammissibili. In primo luogo, il ricorso si limitava a riprodurre integralmente i motivi già sottoposti al Tribunale del Riesame, aggiungendo solo una generica affermazione di insoddisfazione rispetto alla decisione, senza però confrontarsi specificamente con le argomentazioni logico-giuridiche addotte dai giudici del riesame. Questo approccio, secondo la Corte, viola il principio di specificità del ricorso, il quale richiede una correlazione diretta tra le censure mosse e le ragioni della decisione impugnata.

In particolare, il ricorso ometteva completamente di criticare le conclusioni logiche del Riesame, basate sulle dichiarazioni convergenti delle vittime e dei testimoni, nonché sulle parziali ammissioni degli stessi indagati. Questi ultimi, secondo la ricostruzione accolta, avevano attirato le vittime nell’androne di un’abitazione per poi accoltellarle, uccidendone una e ferendone gravemente altre due. La tesi della legittima difesa era rimasta priva di qualsiasi riscontro probatorio o indiziario.

Anche le censure sulle esigenze cautelari sono state giudicate prive di capacità critica. La Corte ha ritenuto che il Tribunale del Riesame avesse correttamente desunto il pericolo di fuga dal tentativo concreto di espatrio e l’elevata pericolosità sociale dalla violenza spropositata e gratuita del fatto, giustificando così la misura della custodia in carcere ai sensi dell’art. 275, comma 3, c.p.p.

le conclusioni

La sentenza rappresenta un’importante lezione procedurale: per superare il vaglio di ammissibilità in Cassazione, non è sufficiente riproporre le proprie tesi difensive. È indispensabile “smontare” la motivazione del provvedimento impugnato, evidenziandone in modo specifico e puntuale le eventuali illogicità, le violazioni di legge o i vizi procedurali. Un ricorso generico, che ignora il ragionamento del giudice precedente, non è un’impugnazione valida, ma solo una sterile riproposizione di argomenti già vagliati, destinata a essere dichiarata inammissibile con conseguente condanna alle spese processuali e al pagamento di una sanzione pecuniaria.

È possibile presentare in Cassazione le stesse argomentazioni già respinte dal Tribunale del Riesame?
No. La sentenza chiarisce che la mera riproposizione degli stessi motivi, senza un confronto critico e specifico con la motivazione della decisione impugnata, rende il ricorso generico e quindi inammissibile.

Cosa si intende per “ricorso generico” e perché porta all’inammissibilità?
Per ricorso generico si intende un’impugnazione che manca di specificità, ovvero non individua puntualmente i vizi (di legge o di motivazione) del provvedimento che contesta. È inammissibile perché non consente alla Corte di Cassazione di esercitare la sua funzione di controllo di legittimità, trasformandosi in una richiesta di riesame del merito, non consentita in quella sede.

Può la Corte di Cassazione riesaminare i fatti del caso, come la valutazione della legittima difesa?
No, la Corte di Cassazione non può riesaminare i fatti. Il suo compito è verificare la corretta applicazione della legge e la coerenza logica della motivazione. La valutazione se sussista o meno la legittima difesa è una questione di fatto, la cui analisi è preclusa in sede di legittimità, a meno che la motivazione del giudice di merito non sia manifestamente illogica o contraddittoria.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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