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Ricorso generico: Cassazione dichiara inammissibilità

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato condannato per resistenza a pubblico ufficiale. La decisione si fonda sulla natura del ricorso generico, in quanto i motivi presentati erano mere ripetizioni di censure già respinte dalla Corte d’Appello, senza un confronto specifico con le motivazioni della sentenza impugnata. Di conseguenza, l’imputato è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 2 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso generico: la Cassazione conferma l’inammissibilità

Presentare un ricorso in Cassazione richiede precisione e specificità. Un’ordinanza recente della Suprema Corte ci ricorda che un ricorso generico, ovvero che si limita a ripetere le stesse argomentazioni già respinte nei gradi di giudizio precedenti, è destinato all’inammissibilità. Analizziamo questa decisione per capire quali sono gli errori da evitare per non vedere la propria impugnazione respinta in partenza.

I Fatti del Caso

Il caso nasce dalla condanna di un individuo per il reato di resistenza a pubblico ufficiale, previsto dall’art. 337 del codice penale. Dopo la conferma della condanna da parte della Corte d’Appello, l’imputato ha presentato ricorso per Cassazione, contestando diversi aspetti della decisione.

L’imputato ha sollevato quattro principali motivi di ricorso:
1. Una contestazione generale sull’affermazione della sua responsabilità penale.
2. La mancata applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto (art. 131-bis c.p.).
3. Critiche sul trattamento sanzionatorio, in particolare sulla mancata concessione delle attenuanti generiche e della sospensione condizionale della pena.
4. Una presunta irregolarità procedurale relativa all’omessa notifica del decreto di citazione per il giudizio d’appello.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, ha dichiarato il ricorso inammissibile in ogni sua parte. La conseguenza diretta per il ricorrente è stata non solo la conferma definitiva della condanna, ma anche l’obbligo di pagare le spese processuali e una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni della Cassazione sul ricorso generico

Il cuore della decisione della Suprema Corte risiede nella valutazione di tutti i motivi di ricorso come manifestamente generici. Vediamo nel dettaglio perché ogni punto è stato respinto.

Censura sulla responsabilità penale e sulla non punibilità

La Corte ha osservato che le doglianze relative alla colpevolezza e alla richiesta di applicazione dell’art. 131-bis c.p. non erano altro che una riproposizione di argomenti già ampiamente esaminati e motivatamente respinti dalla Corte d’Appello. Il ricorrente non ha sviluppato una critica specifica contro l’apparato argomentativo della sentenza di secondo grado, ma si è limitato a ripetere le proprie tesi. Questo comportamento processuale configura un ricorso generico, in quanto non si confronta dialetticamente con la decisione che intende impugnare.

Critiche sul trattamento sanzionatorio

Anche per quanto riguarda la pena, i giudici di legittimità hanno riscontrato la stessa genericità. Il ricorrente ha criticato il diniego delle attenuanti generiche e della sospensione condizionale della pena con affermazioni vaghe, senza contestare puntualmente le ragioni fornite dalla Corte territoriale per giustificare tali decisioni. Un ricorso efficace avrebbe dovuto smontare, punto per punto, il ragionamento del giudice d’appello.

L’eccezione sulla notifica

Infine, anche la questione procedurale sulla notifica è stata giudicata totalmente generica. Il ricorrente si è limitato a enunciare il problema senza supportarlo con specifiche richieste, indicazioni di norme violate e dati di fatto pertinenti. La Corte ha inoltre notato, a margine, che la notifica risultava comunque effettuata presso la casa circondariale dove l’imputato si trovava.

Le Conclusioni

Questa ordinanza è un monito fondamentale sulla tecnica di redazione dei ricorsi per Cassazione. Non è sufficiente essere in disaccordo con una sentenza per poterla impugnare con successo. È indispensabile che il ricorso articoli critiche specifiche, pertinenti e dettagliate, che si confrontino direttamente con la logica giuridica della decisione impugnata. Un ricorso generico, che si limita a riproporre le medesime difese già respinte, non supera il vaglio di ammissibilità della Suprema Corte, con conseguente spreco di tempo e l’aggiunta di ulteriori costi per l’imputato.

Cosa si intende per ricorso generico secondo la Cassazione?
Per ricorso generico si intende un’impugnazione che si limita a riproporre le stesse censure già esaminate e respinte nei precedenti gradi di giudizio, senza confrontarsi specificamente con l’apparato argomentativo e le motivazioni della sentenza che si intende contestare.

Quali sono le conseguenze di un ricorso dichiarato inammissibile?
La dichiarazione di inammissibilità comporta che la Corte non esamini il merito del ricorso. Di conseguenza, la sentenza impugnata diventa definitiva e il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese del procedimento e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende.

Perché è importante confrontarsi con le motivazioni della sentenza d’appello?
È fondamentale perché il giudizio di Cassazione è un giudizio di legittimità, non di merito. La Corte non riesamina i fatti, ma valuta se i giudici dei gradi precedenti abbiano applicato correttamente la legge e motivato la loro decisione in modo logico e non contraddittorio. Un ricorso deve quindi evidenziare i vizi di questo tipo, non semplicemente riproporre una diversa ricostruzione dei fatti.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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