Ricorso Cassazione Personale: La Firma dell’Avvocato Cassazionista è Indispensabile
Nel complesso mondo della giustizia penale, le regole procedurali non sono meri formalismi, ma pilastri che garantiscono il corretto svolgimento del processo. Un errore formale può compromettere irrimediabilmente l’esito di un’impugnazione. Lo dimostra una recente ordinanza della Corte di Cassazione, che ha messo in luce le conseguenze di un ricorso Cassazione personale presentato senza l’assistenza di un difensore specializzato, portando a una dichiarazione di inammissibilità.
Il Caso in Esame
Un individuo, condannato per una violazione della legge sugli stupefacenti (art. 73, d.P.R. 309/1990), ha deciso di impugnare la sentenza della Corte d’Appello davanti alla Corte di Cassazione. L’unico motivo del suo ricorso riguardava un presunto vizio nella motivazione della sentenza in relazione al trattamento sanzionatorio applicato, ovvero alla determinazione della pena.
Tuttavia, l’esito del ricorso non è dipeso dalla fondatezza o meno delle sue argomentazioni, ma da un errore procedurale preliminare e fatale.
La Regola del Patrocinio Obbligatorio e il Ricorso Cassazione Personale
La legge italiana, e in particolare il codice di procedura penale, stabilisce regole precise per l’accesso alla Corte di Cassazione. L’articolo 613, comma 1, del codice di procedura penale prevede che il ricorso debba essere sottoscritto, a pena di inammissibilità, da un difensore iscritto nell’apposito albo speciale della Corte di Cassazione, comunemente noto come ‘avvocato cassazionista’.
Questa norma non è un cavillo burocratico, ma una garanzia di tecnicità e competenza. Il giudizio di cassazione è un giudizio ‘di legittimità’, in cui non si ridiscutono i fatti, ma si verifica la corretta applicazione delle norme di legge e delle regole procedurali. Per questo, è richiesta una preparazione specifica che solo un avvocato cassazionista può assicurare. Un ricorso Cassazione personale non rispetta questo requisito fondamentale.
Le Motivazioni della Corte di Cassazione
La Suprema Corte, nell’analizzare il caso, ha rilevato d’ufficio la causa di inammissibilità. Il ricorso, infatti, era stato sottoscritto personalmente dal ricorrente e non da un difensore abilitato. Questa violazione dell’art. 613 cod. proc. pen. ha reso l’impugnazione irricevibile.
I giudici hanno quindi applicato la legge alla lettera, senza poter entrare nel merito delle doglianze sollevate dall’imputato. La mancanza della firma del legale specializzato ha precluso ogni possibilità di esame della questione relativa al trattamento sanzionatorio. La decisione sottolinea come il rispetto delle forme sia essenziale per la validità dell’atto processuale e per la tutela stessa dei diritti delle parti.
Le Conclusioni: Inammissibilità e Condanna alle Spese
L’ordinanza si conclude con una duplice statuizione. In primo luogo, la Corte dichiara inammissibile il ricorso. In secondo luogo, come conseguenza diretta di questa declaratoria, condanna il ricorrente al pagamento delle spese del procedimento. A ciò si aggiunge un’ulteriore condanna al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, una sanzione prevista per scoraggiare ricorsi presentati in modo temerario o senza il rispetto dei requisiti di legge. La vicenda insegna una lezione cruciale: nel processo penale, e in particolare nel giudizio di legittimità, l’assistenza di un difensore tecnico e specializzato non è un’opzione, ma un requisito imprescindibile la cui assenza comporta conseguenze gravi e definitive.
Posso presentare personalmente un ricorso alla Corte di Cassazione in materia penale?
No, l’art. 613 del codice di procedura penale stabilisce che, a pena di inammissibilità, il ricorso deve essere sottoscritto da un difensore iscritto nell’albo speciale della Corte di Cassazione.
Cosa succede se un ricorso in Cassazione è firmato dall’imputato e non da un avvocato cassazionista?
Il ricorso viene dichiarato inammissibile. Ciò significa che la Corte non entra nel merito dei motivi presentati, ma si ferma a questa verifica preliminare, respingendo l’atto per un vizio di forma.
Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso dichiarato inammissibile?
Il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro a favore della Cassa delle ammende, come sanzione per aver adito la Corte in modo non conforme alla legge.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 8758 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 8758 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME NOME COGNOME
Data Udienza: 31/01/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME nato il 09/03/1984
avverso la sentenza del 09/07/2024 della CORTE APPELLO di ROMA
dato av).s / o alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
COGNOME Marvel ricorre per cassazione avverso la sentenza di condanna per il reato di cui all’ar 73, d.P.R.309/1990, deducendo con unico motivo vizio della motivazione in ordine al trattamento sanzionatorio.
Il ricorso, a norma dell’art. 613, comma 1, cod. proc. pen., è inammissibile in quanto sottos dal ricorrente personalmente e non da un difensore iscritto nell’albo speciale della Cort cassazione, con condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processual della somma di euro tremila a favore della Cassa delle ammende.
Così deciso in Roma, il 31 gennaio 2025
GLYPH
Il Consigliere estensore
Il Presidente