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Ricorso cassazione inammissibile se firmato dall’imputato

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso per cassazione inammissibile perché sottoscritto personalmente dall’imputato anziché da un difensore abilitato. L’ordinanza ribadisce che, a seguito della riforma del 2017, la sottoscrizione di un avvocato iscritto all’albo speciale è un requisito di ammissibilità inderogabile, pena il rigetto del ricorso e la condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 25 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso in Cassazione Inammissibile: La Firma dell’Avvocato è Obbligatoria

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha riaffermato un principio fondamentale della procedura penale: un ricorso per cassazione inammissibile se non viene sottoscritto da un difensore iscritto all’apposito albo speciale. Questa decisione evidenzia l’importanza del rispetto delle formalità procedurali, la cui violazione preclude ogni esame nel merito della questione, con conseguenze economiche per il ricorrente. Analizziamo nel dettaglio la vicenda e le motivazioni della Suprema Corte.

I Fatti di Causa

Il caso trae origine da una condanna per il reato di cui all’art. 495 del codice penale (falsa attestazione o dichiarazione a un pubblico ufficiale). La Corte d’Appello di Bari aveva confermato la condanna di primo grado, riformandola unicamente nel trattamento sanzionatorio. Contro questa sentenza, l’imputato decideva di presentare ricorso alla Corte di Cassazione. Tuttavia, l’atto di ricorso veniva redatto e sottoscritto personalmente dall’imputato stesso, senza l’assistenza e la firma di un legale abilitato.

La Questione del Ricorso per Cassazione Inammissibile

Il fulcro della questione non riguarda il merito della condanna, ma un vizio puramente procedurale. La Corte di Cassazione, infatti, non è entrata nel vivo delle argomentazioni difensive, fermandosi a un controllo preliminare sulla validità formale dell’atto. La problematica principale era la sottoscrizione personale del ricorso da parte dell’imputato.

Le Norme di Riferimento e la Riforma del 2017

La decisione della Corte si fonda sulle modifiche introdotte dalla legge 23 giugno 2017, n. 103 (nota come Riforma Orlando) agli articoli 571 e 613 del codice di procedura penale. Questa riforma ha stabilito in modo inequivocabile che il ricorso per cassazione, in materia penale, deve essere sottoscritto, a pena di inammissibilità, esclusivamente da un difensore iscritto nell’albo speciale della Corte di cassazione. Viene così eliminata la facoltà, precedentemente concessa in alcuni casi, per la parte di stare in giudizio personalmente davanti alla Suprema Corte.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile con una motivazione tanto sintetica quanto perentoria. I giudici hanno rilevato che il ricorso era stato sottoscritto personalmente dall’imputato, in violazione diretta della normativa vigente. La legge, infatti, impone un requisito formale non derogabile: la firma di un avvocato cassazionista. Questa regola è posta a garanzia della tecnicità e della specificità che un ricorso davanti alla massima giurisdizione richiede. La mancanza di tale requisito essenziale ha comportato una declaratoria di inammissibilità ‘de plano’, cioè senza la necessità di un’udienza formale, ai sensi dell’art. 610, comma 5-bis, del codice di procedura penale.

Le Conclusioni

La conseguenza diretta della dichiarazione di inammissibilità è stata la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di quattromila euro in favore della Cassa delle ammende. Questa pronuncia serve da monito: il percorso verso la Corte di Cassazione è strettamente regolamentato e non ammette improvvisazioni. L’assistenza di un difensore specializzato non è solo un’opportunità, ma un requisito indispensabile imposto dalla legge, la cui inosservanza rende l’impugnazione vana e costosa.

Un imputato può firmare personalmente il proprio ricorso per Cassazione?
No. A seguito della riforma introdotta con la legge n. 103 del 2017, il ricorso deve essere obbligatoriamente sottoscritto, a pena di inammissibilità, da un difensore iscritto nell’albo speciale della Corte di Cassazione.

Cosa succede se il ricorso per Cassazione viene firmato solo dall’imputato?
Il ricorso viene dichiarato inammissibile. Ciò significa che la Corte non esamina il merito delle questioni sollevate e la sentenza impugnata diventa definitiva. Inoltre, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

Qual è la base normativa che impone la firma dell’avvocato cassazionista?
La regola è stabilita dagli articoli 571 e 613 del codice di procedura penale, come modificati dalla legge 23 giugno 2017, n. 103.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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