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Ricorso cassazione inammissibile: perché è cruciale

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato condannato per rifiuto di sottoporsi all’alcoltest. Il motivo principale è che il ricorso si limitava a riproporre le stesse argomentazioni già presentate e respinte in appello, senza confrontarsi criticamente con la motivazione della sentenza impugnata. Questo caso sottolinea la natura del ricorso per cassazione come strumento di critica argomentata e non come un terzo grado di giudizio, portando alla condanna del ricorrente al pagamento delle spese e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 11 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso per cassazione inammissibile: quando la ripetizione non paga

Un ricorso per cassazione inammissibile rappresenta uno degli esiti più severi per chi cerca giustizia presso la Suprema Corte. Una recente ordinanza ci offre lo spunto per analizzare un errore procedurale comune ma fatale: la mera riproposizione dei motivi già discussi in appello. La Corte di Cassazione ha ribadito con forza che l’impugnazione di legittimità non è un terzo grado di giudizio, ma richiede una critica specifica e argomentata della decisione contestata.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine da una condanna emessa dal Tribunale e confermata dalla Corte d’Appello. L’imputato era stato ritenuto colpevole del reato previsto dall’art. 186, comma 7, del Codice della Strada, ovvero il rifiuto di sottoporsi agli accertamenti alcolimetrici, aggravato dall’aver provocato un sinistro stradale. La pena inflitta era di sette mesi di arresto e 2.500,00 euro di ammenda.

I Motivi del Ricorso e la Dichiarazione di Inammissibilità

L’imputato, tramite il suo difensore, ha presentato ricorso per cassazione lamentando contraddittorietà e illogicità della motivazione della sentenza d’appello, nonché un’erronea applicazione della legge penale. Tuttavia, la Corte ha immediatamente rilevato un vizio fondamentale nel ricorso.

Invece di confrontarsi con le argomentazioni specifiche della Corte d’Appello, il ricorso si è limitato a riproporre le stesse critiche e doglianze già sollevate nel precedente grado di giudizio. Questo approccio rende il ricorso per cassazione inammissibile perché tradisce la sua funzione essenziale. L’impugnazione, per essere valida, deve essere una critica argomentata e puntuale rivolta contro il provvedimento che si intende contestare, evidenziando dove e perché quel giudice ha sbagliato.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte Suprema ha chiarito, richiamando consolidata giurisprudenza, che la funzione tipica dell’impugnazione è la “critica argomentata”. Tale critica si realizza attraverso la presentazione di motivi che indicano specificamente le ragioni di diritto e gli elementi di fatto che sorreggono la richiesta. Il contenuto essenziale di un atto di impugnazione è, quindi, il “confronto puntuale” con le argomentazioni del provvedimento che si contesta.

Se un ricorso, come nel caso esaminato, non si confronta con la motivazione della sentenza impugnata ma si limita a reiterare i motivi d’appello, viene meno la sua unica funzione. Di conseguenza, è destinato all’inammissibilità. La Corte ha sottolineato che non basta lamentare una generica carenza o illogicità della motivazione; è necessario dimostrare in che modo gli argomenti usati dal giudice di secondo grado siano errati, illogici o insufficienti a sostenere la decisione.

Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza è un monito fondamentale per la pratica legale. Un ricorso per cassazione non può essere una semplice fotocopia dell’atto d’appello. Deve essere un lavoro sartoriale, cucito sulle specifiche motivazioni della sentenza di secondo grado. L’avvocato ha il compito di analizzare in profondità la decisione impugnata e costruire una critica mirata, che ne demolisca la coerenza logico-giuridica. In assenza di questo confronto critico, non solo il ricorso sarà dichiarato inammissibile, ma il ricorrente sarà anche condannato al pagamento delle spese processuali e di una cospicua somma in favore della Cassa delle ammende, come avvenuto nel caso di specie con una condanna al pagamento di 3.000,00 euro.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile dalla Corte di Cassazione?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché si limitava a ripetere le stesse argomentazioni già presentate nell’atto di appello, senza confrontarsi criticamente e in modo specifico con le motivazioni della sentenza della Corte d’Appello.

Qual è la funzione principale di un atto di impugnazione secondo la Corte?
La funzione essenziale è quella di una ‘critica argomentata’ al provvedimento impugnato. L’atto deve contenere un confronto puntuale con le argomentazioni della decisione contestata, indicando le specifiche ragioni di diritto e gli elementi di fatto che fondano il dissenso.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
A seguito della dichiarazione di inammissibilità, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di euro 3.000,00 in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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