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Ricorso aspecifico: i motivi devono essere precisi

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile un ricorso presentato da due imputati contro una sentenza della Corte d’Appello. Il motivo principale è la natura del ricorso aspecifico: i ricorrenti hanno formulato doglianze generiche sulla negazione delle attenuanti e sulla continuazione dei reati, senza confrontarsi puntualmente con le motivazioni della sentenza impugnata. La Suprema Corte ribadisce che il ricorso non può essere un pretesto per una nuova valutazione del merito, ma deve individuare vizi di legge specifici. Di conseguenza, i ricorrenti sono stati condannati al pagamento delle spese processuali.

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Pubblicato il 13 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Aspecifico: La Cassazione Sottolinea l’Importanza della Specificità dei Motivi

L’ordinanza in esame offre un importante chiarimento sui requisiti di ammissibilità del ricorso per cassazione, concentrandosi sul concetto di ricorso aspecifico. La Suprema Corte ha ribadito che un’impugnazione non può limitarsi a una generica contestazione, ma deve confrontarsi in modo dettagliato e puntuale con le argomentazioni della sentenza impugnata. Vediamo nel dettaglio la vicenda processuale e i principi affermati.

I Fatti del Caso

Due soggetti condannati in secondo grado dalla Corte d’Appello hanno presentato ricorso alla Corte di Cassazione. Le loro doglianze erano sostanzialmente comuni e vertevano principalmente su due punti:

1. La violazione di legge in relazione agli articoli 62 bis (circostanze attenuanti generiche) e 133 (gravità del reato: valutazione agli effetti della pena) del codice penale, lamentando un trattamento sanzionatorio eccessivo.
2. Per uno solo dei ricorrenti, la negazione del vincolo della continuazione con altri fatti già giudicati in un diverso processo.

I ricorrenti sostenevano che la motivazione della Corte d’Appello fosse solo apparente e non avesse adeguatamente considerato le loro argomentazioni.

La Decisione della Corte e il Problema del Ricorso Aspecifico

La Corte di Cassazione ha dichiarato entrambi i ricorsi inammissibili. Il fulcro della decisione risiede nella valutazione dei motivi come aspecifici. La Corte ha spiegato che la mancanza di specificità di un motivo di ricorso non si manifesta solo nella sua genericità o indeterminatezza, ma anche nell’assenza di una reale correlazione tra le argomentazioni dell’impugnazione e la complessità delle ragioni esposte nella decisione che si contesta.

In altre parole, non è sufficiente lamentarsi genericamente di una decisione; è necessario smontare, punto per punto, il ragionamento del giudice che ha emesso la sentenza, evidenziando specifici vizi di legge o di motivazione. I ricorsi presentati, invece, ignoravano le puntuali esplicitazioni fornite dalla Corte d’Appello sia sulla negazione delle attenuanti generiche, sia sulla determinazione della pena, sia, infine, sulla negazione della continuazione.

Le Motivazioni

La Suprema Corte ha evidenziato come le doglianze difensive tendessero a sollecitare una rivalutazione del merito della vicenda processuale, utilizzando criteri di valutazione diversi da quelli legittimamente adottati dal giudice di secondo grado. Questo tipo di richiesta è estranea al giudizio di legittimità, che è limitato al controllo della corretta applicazione della legge e della logicità della motivazione, senza poter entrare nel merito dei fatti.

Il ricorrente, secondo la Corte, aveva completamente ignorato la specifica e puntuale motivazione della Corte d’Appello. Per quanto riguarda la continuazione, ad esempio, i giudici di secondo grado avevano sottolineato come il ricorrente non avesse fornito elementi utili a dimostrare un medesimo disegno criminoso, al di là della semplice omogeneità dei reati. Presentare un ricorso aspecifico che non si confronta con tali argomenti si traduce in una richiesta inammissibile.

Conclusioni

La decisione riafferma un principio fondamentale del processo penale: il ricorso per cassazione deve essere un atto tecnico di alta precisione. Non è una terza istanza di giudizio sui fatti. L’avvocato difensore ha l’onere di individuare e contestare specifici errori di diritto o vizi logici manifesti nella motivazione della sentenza impugnata. Proporre argomenti generici o che mirano a una nuova valutazione dei fatti porta inevitabilmente a una declaratoria di inammissibilità, con la conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende. Questa ordinanza serve da monito sulla necessità di redigere atti di impugnazione che dialoghino criticamente e specificamente con la decisione che intendono contestare.

Cosa si intende per ricorso aspecifico?
Un ricorso è considerato aspecifico quando i motivi presentati sono generici, indeterminati o non si confrontano direttamente e puntualmente con le ragioni specifiche esposte nella decisione impugnata, ma si limitano a proporre una diversa valutazione dei fatti.

Perché il ricorso sulla negazione delle attenuanti generiche è stato respinto?
È stato respinto perché i ricorrenti non hanno contestato la specifica e puntuale motivazione con cui la Corte d’Appello aveva giustificato la sua decisione di negare le attenuanti, rendendo così le loro lamentele generiche e, di conseguenza, inammissibili.

Quali sono le conseguenze di un ricorso dichiarato inammissibile?
La conseguenza principale è che il ricorso non viene esaminato nel merito. Inoltre, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro (in questo caso, tremila euro) in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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