Ricettazione Telefono: Quando gli Indizi Diventano Prova?
La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 2404 del 2024, torna a pronunciarsi su un caso di ricettazione telefono, offrendo importanti chiarimenti sui limiti del ricorso in sede di legittimità e sulla valutazione degli elementi indiziari. La vicenda riguarda un uomo condannato per aver ricevuto un cellulare di provenienza furtiva. Questa decisione sottolinea un principio fondamentale del nostro ordinamento: la Corte di Cassazione non è un ‘terzo grado’ di giudizio dove si possono ridiscutere i fatti, ma il suo compito è garantire la corretta applicazione della legge.
I Fatti del Caso: Il Telefono Conteso
L’imputato era stato condannato in primo e secondo grado per il delitto di ricettazione di un telefono cellulare. La Corte di Appello di Firenze, pur escludendo l’aggravante della recidiva e rideterminando la pena, aveva confermato la sua responsabilità penale.
La prova cardine a carico dell’imputato era costituita dall’utilizzo del telefono rubato. In particolare, l’apparecchio era stato usato con due diverse schede SIM:
1. Una SIM intestata direttamente all’imputato.
2. Un’altra SIM, intestata a un cittadino straniero, ma che era stata trovata nella disponibilità materiale dell’imputato durante una perquisizione.
Secondo i giudici di merito, questi elementi, considerati nel loro insieme, costituivano un quadro indiziario grave, preciso e concordante, sufficiente a dimostrare che l’imputato fosse consapevole della provenienza illecita del telefono.
La Decisione della Cassazione sulla Ricettazione Telefono
La difesa dell’imputato ha presentato ricorso in Cassazione, chiedendo una rivalutazione delle ‘emergenze indiziarie’. In sostanza, si contestava il modo in cui i giudici di merito avevano interpretato gli elementi di prova, sostenendo che non fossero sufficienti a fondare una condanna.
La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile. I giudici hanno spiegato che le censure della difesa non evidenziavano vizi di legge o difetti logici nella motivazione della sentenza d’appello, ma miravano a ottenere una nuova e diversa lettura dei fatti. Questo tipo di richiesta, però, esula completamente dalle competenze della Corte di Cassazione.
Le Motivazioni: Il Perimetro del Giudizio di Legittimità
Il cuore della decisione risiede nella netta distinzione tra giudizio di fatto e giudizio di legittimità. La Corte di Cassazione ha ribadito che il suo ruolo è quello di effettuare un ‘sindacato di legittimità’, non di merito. Ciò significa che non può sostituire la propria valutazione delle prove a quella, logicamente argomentata, dei giudici dei gradi precedenti.
Nel caso specifico, la Corte di Appello aveva costruito un ‘percorso argomentativo privo di frizioni logiche’, spiegando in modo congruo e motivato perché gli indizi a carico dell’imputato fossero sufficienti per la condanna. Di fronte a una motivazione corretta e coerente, la Cassazione non ha il potere di intervenire. Il ricorso è stato quindi considerato un tentativo inammissibile di sollecitare una terza valutazione dei fatti, mascherato da critica alla motivazione.
Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza
L’ordinanza in esame consolida un principio cruciale del processo penale: per avere successo in Cassazione, non basta essere in disaccordo con la valutazione delle prove fatta dal giudice d’appello. È necessario dimostrare che quella valutazione è viziata da un errore di diritto o da una manifesta illogicità. Per i casi di ricettazione telefono e reati simili, dove la prova è spesso indiziaria, questa pronuncia conferma che una ricostruzione dei fatti ben argomentata e coerente da parte dei giudici di merito è difficilmente attaccabile in sede di legittimità. La decisione finale ha quindi comportato la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di tremila euro in favore della Cassa delle Ammende.
Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché la difesa non ha sollevato vizi di legge o illogicità della motivazione, ma ha richiesto una nuova valutazione delle prove. Questo tipo di riesame dei fatti è escluso dal giudizio di legittimità della Corte di Cassazione.
Quali elementi sono stati considerati sufficienti per provare la ricettazione del telefono?
Gli elementi decisivi sono stati l’utilizzo del telefono rubato sia con una scheda SIM intestata all’imputato, sia con un’altra SIM, anch’essa trovata nella sua disponibilità materiale durante una perquisizione.
Cosa significa che il controllo della Corte di Cassazione è un ‘sindacato di legittimità’?
Significa che la Corte non riesamina i fatti come farebbe un tribunale di primo o secondo grado. Il suo compito è verificare che la legge sia stata applicata correttamente e che la motivazione della sentenza impugnata sia logica, coerente e priva di contraddizioni evidenti.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 2404 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7 Num. 2404 Anno 2024
Presidente: COGNOME COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 07/11/2023
ORDINANZA
sul ricorso proposto da
COGNOME NOME NOME. a Orzinuovi IL DATA_NASCITA
avverso la sentenza resa dalla Corte di Appello di Firenze in data 12/4/2022
-dato atto del regolare avviso alle parti;
-sentita la relazione della Consigliera NOME COGNOME
FATTO E DIRITTO
1.Con l’impugnata sentenza la Corte di Appello di Firenze, in parziale riforma della decisione del locale Tribunale in data 29/6/2017, esclusa la recidiva, rideterminava la pen inflitta all’imputato per il delitto di ricettazione di un telefono cellulare.
Le censure formulate in ordine in punto di responsabilità reiterano rilievi che la Co di merito ha congruamente scrutinato e motivatamente disatteso con un percorso argomentativo privo di frizioni logiche. In particolare, i giudici d’appello hanno evidenz che l’apparecchio di provenienza furtiva risultava essere stato utilizzato sia con una sched intestata al prevenuto che con altra SIM, intestata ad un soggetto cinese, anch’essa rinvenuta in sede di perquisizione nella disponibilità del ricorrente. La difesa sollecita, dunque, rivalutazione delle emergenze indiziarie che esula dal perimetro del sindacato di legittimità fronte del corretto scrutinio operato dalla sentenza impugnata.
Alla stregua delle considerazioni che precedono il ricorso deve essere dichiarato inammissibile con condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della sanzione pecuniaria precisata in dispositivo, non ravvisandosi ragioni d’esonero.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della RAGIONE_SOCIALE delle Ammende.
Così deciso in Roma, 7 Novembre 2023
La Consigliera estensore
Il Presidente