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Ricettazione: quando il ricorso è inammissibile

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso contro una condanna per ricettazione. La decisione si fonda sulla constatazione che i motivi d’appello erano una mera ripetizione di argomentazioni già respinte. La Corte ribadisce che la fuga alla vista della polizia e l’incapacità di giustificare il possesso di un bene sono prove sufficienti per dimostrare la consapevolezza della sua provenienza illecita, elemento chiave nel reato di ricettazione.

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Pubblicato il 25 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricettazione e Condotta dell’Imputato: Quando il Ricorso in Cassazione è Inammissibile

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha affrontato un caso di ricettazione, fornendo chiarimenti cruciali sui requisiti di ammissibilità del ricorso e sulla valutazione della prova dell’elemento psicologico del reato. La decisione sottolinea come la condotta dell’imputato al momento del controllo possa essere determinante per affermarne la colpevolezza. Analizziamo insieme i dettagli di questa importante pronuncia.

I Fatti del Caso

Un individuo veniva condannato in primo e secondo grado per il reato di ricettazione di un’autovettura di provenienza illecita. La Corte d’Appello di Napoli, pur riformando parzialmente la pena, confermava la responsabilità penale dell’imputato. Contro questa decisione, la difesa proponeva ricorso per cassazione, basandosi su quattro principali motivi di doglianza.

I Motivi del Ricorso per Ricettazione

La difesa lamentava diversi vizi della sentenza di secondo grado, tra cui:

1. Mancata prova della consapevolezza: Si contestava la violazione di legge e il vizio di motivazione riguardo alla prova della consapevolezza, da parte dell’imputato, della provenienza delittuosa del veicolo.
2. Mancato riconoscimento dell’attenuante: Si chiedeva l’applicazione della circostanza attenuante prevista per i casi di ricettazione di particolare tenuità, sostenendo che l’imputato si era limitato al semplice trasporto del mezzo.
3. Errata qualificazione giuridica: Si invocava la derubricazione del reato nella fattispecie meno grave dell’incauto acquisto (art. 712 c.p.).
4. Diniego delle attenuanti generiche: Si criticava il mancato riconoscimento delle attenuanti generiche, nonostante l’imputato fosse incensurato.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. Secondo i giudici di legittimità, i motivi proposti non erano idonei a scalfire la correttezza della decisione impugnata, in quanto si limitavano a riproporre questioni già adeguatamente esaminate e respinte dai giudici di merito con argomentazioni giuridicamente corrette.

Le Motivazioni: Analisi della Sentenza sulla Ricettazione

La Corte ha smontato punto per punto le argomentazioni difensive, offrendo spunti di riflessione fondamentali sulla configurazione del reato di ricettazione e sui limiti del giudizio di cassazione.

La Ripetitività dei Motivi e i Limiti del Giudizio di Legittimità

Il primo e fondamentale motivo di inammissibilità risiede nel fatto che il ricorso era meramente riproduttivo di censure già vagliate nei precedenti gradi di giudizio. La Cassazione non è un terzo grado di merito dove poter riesaminare le prove, ma un giudice di legittimità che valuta la corretta applicazione della legge e la logicità della motivazione. Un ricorso che non si confronta specificamente con le ragioni della sentenza impugnata, ma si limita a ripetere le stesse doglianze, è destinato all’inammissibilità.

La Consapevolezza della Provenienza Illecita

La Corte ha ritenuto la motivazione della Corte d’Appello del tutto congrua riguardo all’elemento soggettivo del reato. La consapevolezza della provenienza illecita del veicolo è stata logicamente desunta da due elementi comportamentali cruciali dell’imputato:

* L’aver abbandonato il veicolo e essersi dato alla fuga alla vista dei Carabinieri.
* L’incapacità, una volta fermato, di fornire qualsiasi indicazione o giustificazione sulla provenienza del bene che stava trasportando.

Questi comportamenti, secondo la Corte, sono univocamente indicativi della malafede e della piena coscienza di detenere un bene di origine delittuosa.

Il Rigetto dell’Attenuante e della Derubricazione

Anche la richiesta di applicare l’attenuante della particolare tenuità del fatto (art. 648 cpv. c.p.) è stata respinta. La Corte d’Appello aveva correttamente spiegato che la lieve entità del fatto non poteva essere valutata solo in base al valore economico del bene, ma doveva tenere conto del contesto. In questo caso, la condotta si inseriva in una più ampia e organizzata rete dedita allo smontaggio di veicoli rubati per reimmetterne i pezzi sul mercato. Di conseguenza, è stata esclusa sia l’attenuante sia la possibilità di derubricare il fatto a incauto acquisto.

Il Diniego delle Attenuanti Generiche

Infine, la Cassazione ha confermato la legittimità del diniego delle attenuanti generiche. Pur essendo l’imputato incensurato, i giudici di merito non sono obbligati a concederle in assenza di “elementi di segno positivo” che le giustifichino. La motivazione che si concentra sugli elementi ritenuti decisivi è sufficiente, senza la necessità di analizzare ogni singolo fattore favorevole o sfavorevole. In questo caso, la gravità della condotta ha prevalso sulla circostanza della fedina penale pulita.

Conclusioni

Questa ordinanza della Corte di Cassazione riafferma principi consolidati in materia di ricettazione e di diritto processuale. In primo luogo, evidenzia come la condotta fattuale dell’imputato (fuga, mancate giustificazioni) sia un elemento probatorio fondamentale per dimostrare la consapevolezza richiesta dal reato. In secondo luogo, serve da monito sulla tecnica di redazione dei ricorsi per cassazione: non è sufficiente ripetere le lamentele, ma è necessario formulare critiche specifiche, pertinenti e argomentate contro la logica giuridica della sentenza che si intende impugnare.

Quando un ricorso in Cassazione per il reato di ricettazione rischia di essere dichiarato inammissibile?
Quando i motivi presentati sono una mera riproduzione di censure già esaminate e respinte nei precedenti gradi di giudizio, senza una critica specifica e argomentata della sentenza impugnata.

Quale comportamento può dimostrare la consapevolezza della provenienza illecita di un bene nel reato di ricettazione?
Secondo la sentenza, la condotta di chi, alla vista delle forze dell’ordine, abbandona il veicolo che sta guidando e si dà alla fuga, unita all’incapacità di fornire indicazioni sulla provenienza del bene, è sufficiente a dimostrare l’elemento soggettivo del reato di ricettazione.

Perché la Corte ha negato le circostanze attenuanti generiche nonostante l’imputato fosse incensurato?
La Corte ha ritenuto che la concessione delle attenuanti generiche richieda la presenza di elementi di segno positivo. In assenza di tali elementi, il solo stato di incensurato non è sufficiente e il giudice può legittimamente negarle, motivando la sua decisione sulla base degli aspetti ritenuti più rilevanti e della gravità della condotta.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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