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Ricettazione dolo eventuale: scooter abbandonato

Un soggetto ricorre in Cassazione contro una condanna per ricettazione, sostenendo la mancanza di dolo per aver utilizzato uno scooter trovato in stato di abbandono. La Corte Suprema dichiara il ricorso inammissibile, confermando che la ricettazione dolo eventuale si configura quando si utilizza un bene senza verificarne la provenienza, accettando così il rischio che sia di origine illecita. Negate anche le attenuanti generiche per la personalità negativa e i precedenti dell’imputato.

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Pubblicato il 6 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricettazione Dolo Eventuale: Quando l’Uso di uno Scooter Abbandonato è Reato

L’utilizzo di un bene trovato in apparente stato di abbandono può nascondere insidie legali significative. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci offre un’importante lezione sul confine tra un gesto superficiale e il reato di ricettazione, in particolare sotto il profilo della ricettazione dolo eventuale. La Suprema Corte ha stabilito che chi utilizza un veicolo, come uno scooter, senza verificarne la regolarità dei documenti e la provenienza, accetta consapevolmente il rischio che sia di origine illecita, integrando così gli estremi del reato.

I Fatti del Caso

Il caso analizzato riguarda un individuo condannato nei primi due gradi di giudizio per il reato di ricettazione, previsto dall’articolo 648 del Codice Penale. L’imputato aveva proposto ricorso per Cassazione, basando la sua difesa principalmente su due motivi: l’insussistenza dell’elemento psicologico del reato (il dolo) e la mancata concessione delle circostanze attenuanti generiche.

In sostanza, l’imputato sosteneva di aver semplicemente utilizzato uno scooter che appariva abbandonato, senza avere la certezza della sua provenienza delittuosa. La Corte d’Appello, tuttavia, aveva già respinto questa tesi, ritenendo che il suo comportamento dimostrasse una colpevole accettazione del rischio.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, confermando in toto la decisione della corte territoriale. I giudici supremi hanno smontato entrambi i motivi di ricorso, fornendo chiarimenti cruciali su concetti chiave del diritto penale.

Le Motivazioni: la Configurazione della Ricettazione Dolo Eventuale

Il primo motivo di ricorso, relativo alla mancanza di dolo, è stato giudicato indeducibile. La Corte ha osservato come le argomentazioni dell’imputato non fossero altro che una sterile ripetizione di quanto già esaminato e respinto in appello. La motivazione della Cassazione è netta: il dolo nel reato di ricettazione non richiede la certezza assoluta della provenienza illecita del bene, ma può essere integrato anche nella forma del dolo eventuale.

Questo si verifica quando un soggetto, pur non avendo la certezza, si rappresenta la concreta possibilità che il bene provenga da un delitto e, ciononostante, agisce ugualmente, accettando il rischio che tale eventualità si verifichi. Nel caso di specie, utilizzare uno scooter senza verificarne i documenti o interrogarsi sulla sua origine è stato considerato un comportamento che integra pienamente questa forma di dolo. L’imputato ha accettato il rischio che lo scooter fosse rubato, e tanto è bastato per confermare la sua colpevolezza.

Le Motivazioni: il Diniego delle Attenuanti Generiche

Anche il secondo motivo di ricorso è stato respinto come manifestamente infondato. La Corte d’Appello aveva negato le attenuanti generiche con una motivazione logica e coerente, valorizzando elementi specifici come:

* La mancata resipiscenza dell’imputato, ovvero l’assenza di qualsiasi segno di pentimento.
* La sua personalità negativa.
* Un precedente penale per stupefacenti.

La Cassazione ha ribadito un principio consolidato: nel motivare il diniego delle attenuanti, il giudice non è tenuto a esaminare ogni singolo elemento favorevole o sfavorevole, ma è sufficiente che faccia riferimento a quelli ritenuti decisivi per la sua valutazione. In questo caso, gli elementi negativi erano così rilevanti da superare qualsiasi altro potenziale fattore a favore dell’imputato.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza è un monito importante sulla diligenza che ogni cittadino deve adottare. Trovare un bene apparentemente abbandonato non conferisce il diritto di appropriarsene o di utilizzarlo senza le dovute cautele. La decisione sottolinea che l’ignoranza sulla provenienza illecita non è una scusante valida quando è frutto di una volontaria omissione di controlli basilari. Prima di utilizzare un veicolo o un altro bene di valore trovato incustodito, è fondamentale porsi delle domande sulla sua origine e, se possibile, verificarne la legittima provenienza. Agire diversamente significa esporsi al serio rischio di una condanna per ricettazione, con tutte le conseguenze penali che ne derivano.

Usare uno scooter trovato abbandonato è reato?
Sì, può configurare il reato di ricettazione. Secondo la Corte di Cassazione, chi utilizza un bene in tali circostanze senza verificarne la legittima provenienza, accetta il rischio che sia di origine illecita, integrando così il dolo eventuale richiesto per il reato.

Cosa significa ‘dolo eventuale’ nel reato di ricettazione?
Significa che l’autore del reato, pur non avendo la certezza assoluta che il bene provenga da un delitto, considera questa eventualità come una conseguenza possibile o probabile della propria azione e ne accetta il rischio, agendo comunque.

Perché la Corte ha negato le attenuanti generiche all’imputato?
La Corte ha negato le attenuanti generiche a causa di elementi ritenuti decisivi, quali la mancata resipiscenza (assenza di pentimento), la personalità negativa dell’imputato e un suo precedente penale per reati legati agli stupefacenti.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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