Ricettazione di Speciale Tenuità: Non un Reato Autonomo ma Circostanza Attenuante
Una recente ordinanza della Corte di Cassazione torna a fare chiarezza su un tema cruciale del diritto penale: la natura giuridica della ricettazione di speciale tenuità. La Suprema Corte ha ribadito un principio consolidato, fondamentale per il calcolo dei termini di prescrizione del reato. Analizziamo insieme la decisione e le sue importanti implicazioni pratiche.
I Fatti del Caso
Il caso trae origine dal ricorso presentato da un imputato contro una sentenza della Corte d’Appello di Genova. Il ricorrente, condannato per ricettazione, basava la sua difesa su un’interpretazione specifica: egli sosteneva che l’ipotesi di ricettazione di speciale tenuità dovesse essere considerata come una figura autonoma di reato e non come una semplice circostanza attenuante del reato di ricettazione base. Questa distinzione non è puramente teorica, ma ha un impatto diretto e significativo sul calcolo del tempo necessario perché il reato si estingua per prescrizione.
La Ricettazione di Speciale Tenuità e la Giurisprudenza
La tesi del ricorrente si scontra frontalmente con l’orientamento consolidato della giurisprudenza di legittimità. La Corte di Cassazione, nel dichiarare il ricorso manifestamente infondato, ha richiamato la propria giurisprudenza costante. I giudici hanno spiegato, ancora una volta, che l’ipotesi del fatto di speciale tenuità nel contesto della ricettazione non costituisce un reato a sé stante.
La Natura Giuridica dell’Attenuante
La ‘speciale tenuità’ è qualificata dal legislatore e interpretata dalla giurisprudenza come una circostanza attenuante. Questo significa che essa non dà vita a una nuova fattispecie di reato, ma serve a modulare la pena per il reato base di ricettazione, riducendola in considerazione della minima gravità del fatto concreto. Di conseguenza, la sua presenza o assenza non modifica la struttura del reato contestato.
Le Motivazioni: L’Impatto sulla Prescrizione
La parte centrale della motivazione della Corte si concentra sugli effetti di questa qualificazione giuridica ai fini della prescrizione. L’articolo 157 del codice penale stabilisce come si calcola il tempo necessario a prescrivere un reato, basandosi sulla pena massima prevista dalla legge. Il principio fondamentale è che, per determinare tale termine, si deve guardare alla pena stabilita per il reato ‘base’, senza tenere conto delle circostanze attenuanti o aggravanti, salvo alcune eccezioni specificamente previste che non ricorrono in questo caso. Pertanto, siccome la ricettazione di speciale tenuità è un’attenuante, essa non può essere utilizzata per abbassare la pena di riferimento e, di conseguenza, per abbreviare il termine di prescrizione. Il calcolo deve essere effettuato considerando il limite massimo di pena previsto per il reato di ricettazione semplice.
Le Conclusioni: Conseguenze della Decisione
La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questa decisione conferma un principio di diritto stabile e di grande importanza pratica. La qualificazione della speciale tenuità come circostanza attenuante impedisce manovre difensive volte a ottenere una declaratoria di estinzione del reato per prescrizione basate su un’errata interpretazione della norma. Per l’imputato, la conseguenza è stata non solo la conferma della decisione impugnata, ma anche la condanna al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, una sanzione tipica per i ricorsi inammissibili. In sintesi, la pronuncia rafforza la certezza del diritto, ribadendo che la valutazione della gravità del fatto, quando non configura un reato autonomo, incide sulla commisurazione della pena ma non sulla vita del reato stesso ai fini della prescrizione.
La ricettazione di speciale tenuità è considerata un reato autonomo?
No, la Corte di Cassazione ha ribadito che non costituisce una figura autonoma di reato, ma una circostanza attenuante.
Come si calcola il termine di prescrizione per la ricettazione di speciale tenuità?
Il termine di prescrizione si calcola con riferimento al limite edittale massimo previsto per l’ipotesi-base del reato di ricettazione, senza tenere conto della circostanza attenuante della speciale tenuità.
Qual è stata la decisione finale della Corte sul ricorso?
La Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile e ha condannato il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 34847 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7 Num. 34847 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 04/06/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da: COGNOME NOME nato il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 20/12/2023 della CORTE APPELLO di GENOVA
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Letto il ricorso di NOME COGNOME, considerato che l’unico motivo di ricorso è manifestamente infondato, atteso che il ricorrente considera la ricettazione di speciale tenuità come un’ipotesi autonoma di reato, al contrario della giurisprudenza di questa Carte, che ha più volte spiegato che In tema di ricettazione, l’ipotesi del fatto di speOale tenuità non costituisce una autonoma figura di reato, ma una circostanza atténuante, sicché, ai sensi dell’art. 157 cod. pen., non può tenersene conto ai fini della determinazione del termine di prescrizione, da computarsi con riferimento al limite edittale massimo previsto per l’ipotesi-base (Sez. 7 – , Ordinanza n. 39944 del 08/07/2022, Dahani, Rv. 284186 – 01);
rilevato che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile con condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende;
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali ed alla somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso in Roma, il 4 giugno 2024
Il Consigliere estensore
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Il Presidente