Sentenza di Cassazione Penale Sez. 2 Num. 19140 Anno 2024
Penale Sent. Sez. 2 Num. 19140 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 27/03/2024
SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI REGGIO CALABRIA
nel procedimento a carico di:
NOME nato a REGGIO CALABRIA il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 17/10/2023 del TRIBUNALE di REGGIO CALABRIA
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso; udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME; letto il parere del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore NOME COGNOME
che ha concluso chiedendo l’annullamento con rinvio.
RITENUTO IN FATTO
Il Tribunale di Reggio Calabria, con sentenza in data 17 ottobre 2023, assolveva NOME dal reato di cui all’art. 647 cod.pen. perché il fatto non è previsto dalla le come reato così riqualificato il delitto allo stesso originariamente contestato di ricettazione assegno.
Avverso detta sentenza proponeva ricorso per saltum il procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, limitatamente all’ipotesi di ricettazione di cui al capo b), lamentando che fattispecie di cose smarrite non può essere configurata in relazione a quei mezzi di pagamento
che attraverso elementi univoci consentono di risalire al loro titolare; peraltro, l’imputa momento della consegna del titolo alla negoziante, aveva rappresentato circostanze false idonee a fornire dimostrazione della consapevole ricezione in mala fede.
CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Il ricorso è fondato e deve, pertanto, essere accolto.
Ed invero, va ricordato come, secondo la costante interpretazione di questa Corte di cassazione, nell’ipotesi di smarrimento di cose che, come gli assegni, le carte di credito o le ca postepay, conservino chiari ed intatti i segni esteriori di un legittimo possesso altrui, il venir meno della relazione materiale fra la cosa ed il suo titolare non implica la cessazione del pote di fatto di quest’ultimo sul bene smarrito, con la conseguenza che colui che se ne impossessa senza provvedere alla sua restituzione commette il reato di furto e che l’ulteriore circolazi del bene mediante il trasferimento a terzi comporta l’integrazione del reato di ricettazione parte dei successivi possessori (Sez. 2, n. 4132 del 18/10/2019, (dep. 31/01/2020 ) Rv. 278225 – 01); l’applicazione del sopra esposto principio al caso in esame comporta proprio dichiarare l fondatezza del ricorso posto che, l’assegno poi negoziato dal COGNOME, conteneva l’esatta indicazione del suo titolare e venne ceduto dal ricorrente con modalità tali da rendere evident il dolo di cui all’art. 648 cod.pen. sotto il profilo della consapevolezza dell’origine illecita
Ne consegue, pertanto, che ha errato il giudice del tribunale nell’affermare la sussistenz dell’ipotesi di appropriazione di cose smarrite poiché l’impossessamento e la ricezione successiva di un assegno circolare intestato ad altri, integra proprio la condotta di furto e la succes ricezione va qualificata come fattispecie di ricettazione, così che l’impugnata pronuncia dev essere annullata perché si proceda al giudizio in ordine al contestato delitto di cui all’art cod.pen..
2 Quanto all’individuazione del giudice di rinvio va ricordato che nel caso di specie procede per il reato di ricettazione, punito con pena congiunta, così che la sentenza d proscioglimento a seguito di riqualificazione del fatto non incontra limiti alla sua appellab come risultante dal secondo comma dell’art. 593 cod.proc.pen.; pertanto, avverso la sentenza che qualifichi ex art. 647 cod.pen. la condotta originariamente contestata a titolo dell’art. 648 cod.pen., il pubblico ministero può proporre o appello ovvero, ai sensi del primo comma dell’art. 569 cod.proc.pen., ricorso per saltum in cassazione. Infatti, la suddetta disposizione, intitolata:” Ricorso immediato per cassazione”, stabilisce che il ricorso diretto in cassazione, anche detto ricorso per saltum, è ammesso soltanto avverso le sentenze appellabili come inequivocabilmente emergente dalla lettura del citato primo comma.
In applicazione del quarto comma del citato articolo 569 va poi affermato che proposto ricorso per saltum avverso la sentenza di proscioglimento a seguito di riqualificazione del reato originariamente contestato, all’eventuale annullamento della sentenza consegue la trasmissione
degli atti al giudice competente per l’appello. Difatti, individuata la ratio del ricorso per sa/turo nelle esigenze deflattive del processo e di celerità dello stesso, che hanno portato a derogar alla regola della indeclinabilità dei gradi di giudizio nei casi in cui si intenda denunciare il violazione di legge, il legislatore (si veda al proposito la Relazione Progetto Preliminare al co di procedura penale), proprio al fine di evitare la dispersione dell’effetto sollecitator l’istituto mira a conseguire, ha stabilito che la Corte di cassazione nel caso in cui annulli rinvio la sentenza impugnata deve trasmettere gli atti al giudice competente per l’appello. N consegue affermare, come già anticipato, che proposto ricorso per saltum da parte del pubblico ministero avverso la sentenza di primo grado che abbia prosciolto l’imputato del delitto di c all’art. 648 cod.pen. previa riqualificazione nell’ipotesi di cui all’art. 647 cod.pen., il disposto dinanzi al giudice competente per l’appello.
P.Q.M.
Annulla la sentenza impugnata limitatamente al reato sub b) con rinvio per nuovo giudizio alla Corte di Appello di Reggio Calabria.
Roma, 27 marzo 2024
LA PRESIDENTE NOME COGNOME