Sentenza di Cassazione Penale Sez. 2 Num. 20178 Anno 2024
Penale Sent. Sez. 2 Num. 20178 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 18/04/2024
SENTENZA
sul ricorso proposto da: NOME nato a CATANIA il DATA_NASCITA
avverso il decreto del 22/12/2023 della CORTE di APPELLO di BRESCIA
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
lette le conclusioni del Sostituto procuratore generale NOME COGNOME che ha conclus la inammissibilità del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1.La Corte di appello di Brescia dichiarava inammissibile l’istanza di revocazione confisca di prevenzione presentata nell’interesse di NOME. Il provvedi veniva depositato il 22 dicembre del 2023 all’esito di udienza tenutasi il 18 dicembr
Avverso tale provvedimento proponeva ricorso per cassazione il difensore c deduceva:
2.1. violazione di legge (art. 525 cod. proc. pen.) il provvedimento della Co appello sarebbe illegittimo in quanto depositato tre giorni dopo la celebrazione dell’u
2.2. violazione di legge (art. 28 d.lgs n. 159 del 2011): sarebbe illegi valutazione circa la valutazione della inidoneità delle dichiarazioni di NOME COGNOME
consentire la revocazione della confisca, dato che il fatto che il ricorrente fosse present alla stipula del contratto non escluderebbe che lo stesso fosse stato assente, o distratto, nello specifico momento in cui era stato effettuato il pagamento “in contanti”, decisiv per la valutazione della proporzione tra risorse lecite disponibili e bene acquistato.
CONSIDERATO IN DIRITTO
1.11 ricorso è inammissibile.
1.1. Il primo motivo, che contesta la legittimità del deposito differito provvedimento rispetto alla celebrazione dell’udienza, è manifestamente infondato.
E’ ius receptum che non è applicabile al procedimento di prevenzione il principio di immediatezza della deliberazione sancito dall’art. 525 cod. proc. pen., in quanto il collegi non solo può riservarsi la decisione e deliberare in un momento successivo, previa informale convocazione dei suoi componenti, ma può, anche successivamente alla riserva della decisione, acquisire, su richiesta del pubblico ministero, elementi di giudiz sopravvenuti, con la sola prescrizione, in tal caso, del rispetto del contraddittorio, ch valore di garanzia ineludibile anche nel procedimento di prevenzione (Sez. 5, Sentenza n. 14049 del 04/02/2016, Surgo, Rv. 266674 – 01, Sez. 5, Sentenza n. 18176 del 25/01/2008, COGNOME, Rv. 239817).
1.2. Anche il secondo motivo di ricorso non supera la soglia di ammissibilità.
Si riafferma che in tema di confisca di prevenzione, la prova nuova, rilevante ai fin della revocazione della misura ai sensi dell’art. 28 del d.lgs. 6 settembre 2001, n. 159, sia quella sopravvenuta alla conclusione del procedimento di prevenzione, essendosi formata dopo di essa, sia quella preesistente, ma incolpevolmente scoperta dopo che la misura è divenuta definitiva, mentre non lo è quella deducibile e non dedotta nell’ambito del suddetto procedimento, salvo che l’interessato dimostri l’impossibilità di tempestiva deduzione per forza maggiore (Sez. U, n. 43668 del 26/05/2022, COGNOME, Rv. 283707 01).
Nel caso in esame, con motivazione che si sottrae ad ogni censura, la Corte di appello di Brescia rilevava che le dichiarazioni di NOME COGNOME non potevano considerarsi “prova nuova”, idonea a legittimare l’invocato giudizio di revocazione, in quanto il fat che il dichiarante fosse presente al rogito notarile ed avesse assistito al suo svolgimento, era circostanza nota al ricorrente fin dalla stipula dell’atto, alla quale era presente, sic l’approfondimento istruttorio avrebbe dovuto essere chiesto nel corso di giudizio di primo grado (pag. 7 della sentenza impugnata).
2.Alla dichiarata inammissibilità del ricorso consegue, per il disposto dell’art. 616 cod proc. pen., la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali nonché al
versamento, in favore della Cassa delle ammende, di una somma che si determi equitativamente in euro tremila.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende. Così deciso in Roma, il giorno 18 aprile 2024
L’estensore
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Il Presid nte