Revoca Sospensione Condizionale: la Cassazione fa Chiarezza
La revoca sospensione condizionale della pena è un tema cruciale nel diritto penale, che segna il confine tra la concessione di una seconda possibilità e la necessità di applicare la sanzione detentiva. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito con fermezza i presupposti per la sua applicazione automatica, offrendo un importante chiarimento su una questione spesso dibattuta: la rilevanza del momento in cui viene commesso il nuovo reato.
I Fatti di Causa
Il caso esaminato dalla Suprema Corte riguarda un ricorso presentato da un individuo contro l’ordinanza della Corte d’Appello di Roma. Quest’ultima, in qualità di giudice dell’esecuzione, aveva revocato il beneficio della sospensione condizionale della pena, concesso in precedenza con una sentenza del Tribunale per i minorenni divenuta irrevocabile nel marzo 2022.
La revoca era scattata a seguito di una nuova condanna per un delitto, emessa dalla stessa Corte d’Appello e divenuta definitiva nel giugno 2023, quindi entro il quinquennio previsto dalla legge. Il ricorrente sosteneva che la revoca fosse illegittima, poiché il secondo reato era stato commesso nell’agosto 2020, ovvero prima che la prima sentenza che concedeva il beneficio diventasse definitiva.
La Decisione della Corte di Cassazione
La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, ritenendo le censure del ricorrente “manifestamente infondate”. I giudici hanno confermato la correttezza dell’operato della Corte d’Appello, stabilendo che la decisione di revocare il beneficio era conforme alla legge e all’orientamento consolidato della giurisprudenza.
Di conseguenza, il ricorso è stato respinto “de plano”, senza necessità di un’udienza di discussione, e il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.
Le motivazioni della Corte sulla revoca sospensione condizionale
Il cuore della decisione risiede nell’interpretazione dell’articolo 168, comma 1, n. 2, del codice penale. La Corte ha spiegato che, ai fini della revoca sospensione condizionale, il fattore determinante non è il momento in cui il nuovo reato viene materialmente commesso, ma il momento in cui la relativa sentenza di condanna diventa irrevocabile.
Il principio di diritto, ormai consolidato, è il seguente: la revoca è obbligatoria (di diritto) quando la condanna per un delitto, anche se commesso in precedenza, diventa irrevocabile dopo il passaggio in giudicato della sentenza che ha concesso il beneficio e prima della scadenza del termine di sospensione (cinque anni per i delitti).
In altre parole, non ha alcuna importanza se il secondo reato sia stato commesso prima che la prima condanna divenisse definitiva. Ciò che conta è la sequenza temporale dei giudicati. Nel caso di specie, la sentenza che concedeva il beneficio è passata in giudicato nel marzo 2022, mentre la nuova condanna è divenuta irrevocabile nel giugno 2023, rientrando pienamente nel periodo di osservazione di cinque anni.
Conclusioni
Questa ordinanza riafferma un principio fondamentale per la gestione del beneficio della sospensione condizionale. La decisione chiarisce che la fiducia accordata al condannato non si basa solo sulla sua condotta futura, ma anche sulla sua situazione giudiziaria complessiva. Una nuova condanna che diventa definitiva durante il periodo di prova dimostra che il soggetto non è meritevole del beneficio, a prescindere da quando il fatto sia stato commesso.
La pronuncia ha importanti implicazioni pratiche: chi ha ottenuto la sospensione condizionale deve essere consapevole che qualsiasi condanna per un delitto divenuta irrevocabile nel quinquennio successivo comporterà l’automatica revoca sospensione condizionale e la conseguente esecuzione della pena sospesa, oltre a quella nuova.
Quando scatta la revoca di diritto della sospensione condizionale della pena?
La revoca di diritto scatta quando, entro il termine di cinque anni dal passaggio in giudicato della sentenza che ha concesso il beneficio, il condannato subisce una nuova condanna per un delitto che diventa a sua volta irrevocabile.
Ai fini della revoca, è rilevante il momento in cui è stato commesso il nuovo reato?
No. Secondo la Corte, non è rilevante che il reato oggetto della successiva condanna sia stato commesso prima che la sentenza con il beneficio diventasse definitiva. Ciò che conta è che la sentenza per il nuovo reato diventi irrevocabile dopo la prima e prima della scadenza del periodo di sospensione.
Cosa comporta la dichiarazione di inammissibilità del ricorso in Cassazione?
Comporta il rigetto immediato del ricorso, senza discussione in udienza, e la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende, che nel caso specifico è stata fissata in tremila euro.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 38289 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7 Num. 38289 Anno 2024
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 26/09/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
NOME COGNOME (CODICE_FISCALE) nato a LATINA il DATA_NASCITA
avverso l’ordinanza del 26/03/2024 della CORTE APPELLO di ROMA
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRI O
Visti gli atti.
Esaminati il ricorso e l’ordinanza impugnata.
Ritenuto che le censure articolate da NOME COGNOME ne di impugnazione non superano il vaglio preliminare di ammis manifestamente infondate. motivo ì perché
Con l’ordinanza in epigrafe, la Corte di appello di Roma, in funz dell’esecuzione, ai sensi dell’art. 168, comma 1, n. 2), cod. pen., sospensione condizionale della pena concessa al ricorrente con Tribunale per i minorenni di Roma in data 9 aprile 2019, irrevoca 2022. one li giudice a revocato la seni enza del ile il 9 marzo
Il Tribunale ha correttamente considerato quale presu determinare la revoca di diritto del benefico la sentenza di conda emessa nei confronti di COGNOME dalla Corte di appello di Roma il 2 divenuta irrevocabile il 21 giugno 2023, quindi entro il quin definitività della sentenza che aveva concesso il beneficio. post (1 idoneo et, n m a per delitto DATA_NASCITA 2022, ci uerìio dalla
A differenza di quanto osservato dal ricorrente, infatti, non ril che il reato oggetto della successiva condanna sia stato commess 2020 e, quindi, prima del passaggio in giudicato della sentenza che beneficio. Come chiarito dall’ormai consolidato orientamento di relazione all’ipotesi ex art. 168, comma 1, n. 2), cod. pen., la re della sospensione condizionale della pena implica che la condann i anteriormente commesso sia divenuta irrevocabile dopo il passagg della sentenza che ha concesso il beneficio e prima della scadenza durata dello stesso (Sez. 1, n. 36378 del 07/07/2023, Verdura, Rv. Sez. 1, n. 47050 del 29/11/2017, COGNOME, Rv. 274333 – 01) va s)lamente o il :; 7 agosto ha concesso il legittimità in oca di diritto per il delitto io in giudicato i termini di 285:.46 -01; ·
Rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato ina GLYPH etcrmaRor j10. Il ·· med-esifne—legga-4.-14-3-ckal-2.04-7-4 ) con la condanna del ricorrente delle spese processuali e della somma di tremila euro in favore de ammende. Il GLYPH · I GLYPH · – · GLYPH · GLYPH · tto dalla al p gamento la Cssa delle
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al p gamonto delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore del a C2ssa delle ammende.
Così deciso, in Roma 26 settembre 2024.