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Revoca patente patteggiamento: obbligatoria per lesioni

La Corte di Cassazione ha stabilito che, in caso di patteggiamento per il reato di lesioni personali stradali aggravate (art. 590-bis, comma 2, c.p.), la revoca della patente di guida è una sanzione amministrativa accessoria obbligatoria e non può essere omessa dal giudice, né può formare oggetto di accordo tra le parti. La Corte ha annullato la sentenza di un Tribunale che aveva applicato la pena patteggiata senza disporre la revoca, chiarendo che tale sanzione consegue di diritto alla pronuncia e deve essere applicata d’ufficio.

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Pubblicato il 19 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Revoca patente patteggiamento: quando è inderogabile?

La scelta del patteggiamento per reati stradali gravi non esclude l’applicazione di sanzioni severe come la revoca della patente. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha ribadito un principio fondamentale: la revoca patente patteggiamento per lesioni stradali aggravate non è materia di accordo tra le parti, ma una conseguenza obbligatoria che il giudice deve applicare. Analizziamo insieme questa importante decisione.

I Fatti del Caso: Un Patteggiamento Incompleto

Il caso ha origine da una sentenza del Tribunale di Perugia, che accoglieva la richiesta di patteggiamento di un imputato per il reato di lesioni personali stradali (art. 590 bis del codice penale), applicando una pena di un anno e quattro mesi di reclusione. Tuttavia, nella sua decisione, il giudice ometteva di applicare una misura fondamentale: la sanzione amministrativa accessoria della revoca della patente di guida, espressamente prevista dalla legge per quella specifica fattispecie di reato.

Il Ricorso del Procuratore e la questione della revoca patente patteggiamento

Il Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Perugia ha impugnato la sentenza dinanzi alla Corte di Cassazione. Il motivo del ricorso era chiaro e diretto: la violazione di legge. Secondo il ricorrente, la revoca della patente, ai sensi dell’art. 222 del Codice della Strada, è una conseguenza che deriva di diritto dalla pronuncia di condanna (o equiparata, come il patteggiamento) e non può essere oggetto di negoziazione tra le parti. Il giudice, pertanto, avrebbe dovuto applicarla d’ufficio, a prescindere dall’accordo raggiunto tra accusa e difesa.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, ritenendolo pienamente fondato. I giudici hanno chiarito la distinzione cruciale tra pene accessorie e sanzioni amministrative accessorie. Mentre le prime possono essere escluse nell’ambito del patteggiamento (secondo l’art. 445 del codice di procedura penale), le seconde, come la revoca della patente, sfuggono a questa regola e devono essere obbligatoriamente applicate.

La Corte ha inoltre richiamato la sentenza n. 88 del 2019 della Corte Costituzionale, che ha modulato l’automatismo della revoca. La Consulta ha stabilito che la revoca non si applica indiscriminatamente a tutte le ipotesi di omicidio o lesioni stradali, ma si giustifica solo per le fattispecie più gravi, come quelle aggravate dalla guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Nel caso specifico, l’imputato era accusato proprio di una di queste ipotesi aggravate (art. 590 bis, comma 2), rendendo la revoca della patente una sanzione doverosa.

Le Conclusioni

La Suprema Corte ha quindi annullato la sentenza impugnata, ma solo limitatamente al punto dell’omessa applicazione della sanzione accessoria. Avvalendosi del potere conferitole dall’art. 620 del codice di procedura penale, ha deciso direttamente nel merito, applicando essa stessa la sanzione della revoca della patente di guida all’imputato. Questa decisione rafforza un principio di rigore: per i reati stradali più gravi, la revoca patente patteggiamento non è un’opzione, ma una conseguenza legale ineludibile, volta a tutelare la sicurezza della collettività.

In caso di patteggiamento per lesioni stradali, è possibile evitare la revoca della patente?
No, se si tratta di un’ipotesi aggravata come quella prevista dal comma 2 dell’art. 590-bis c.p. (es. guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di stupefacenti). In questi casi, la revoca è una sanzione amministrativa accessoria obbligatoria e non può essere oggetto di accordo tra le parti.

Perché il giudice del patteggiamento deve applicare la revoca della patente anche se non è nell’accordo?
Perché la revoca della patente per reati stradali gravi è una sanzione che consegue di diritto alla sentenza di condanna o di patteggiamento. Il divieto di applicare pene accessorie nel patteggiamento (art. 445 c.p.p.) non si estende alle sanzioni amministrative accessorie, che sono obbligatorie per legge.

La revoca della patente è sempre automatica per i reati di lesioni o omicidio stradale?
No. La Corte Costituzionale (sent. n. 88/2019) ha chiarito che la revoca non è ‘automatica’ per tutte le ipotesi. Si applica obbligatoriamente solo nei casi più gravi, specificamente previsti dalla legge, come le fattispecie aggravate dal secondo e dal terzo comma degli articoli 589-bis e 590-bis del codice penale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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