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Revoca patente guida in stato di ebbrezza: la Cassazione

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 47327/2024, ha stabilito che la revoca patente guida in stato di ebbrezza è la sanzione amministrativa obbligatoria e non discrezionale per chi provoca un incidente con lesioni stradali guidando con un tasso alcolemico elevato. La Corte ha annullato la decisione di un Tribunale che aveva erroneamente disposto la semplice sospensione, chiarendo che in questi casi gravi la legge non lascia margini di scelta al giudice.

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Pubblicato il 12 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Revoca Patente Guida in Stato di Ebbrezza: la Cassazione fa Chiarezza

La revoca patente guida in stato di ebbrezza in caso di incidente con lesioni è una misura automatica e non discrezionale. Con la recente sentenza n. 47327 del 2024, la Corte di Cassazione ha ribadito un principio fondamentale del nostro ordinamento: quando la guida in stato di ebbrezza grave causa un sinistro stradale con lesioni, la sanzione amministrativa non può essere la semplice sospensione, ma deve essere la più severa revoca del titolo di guida. Analizziamo insieme questa importante pronuncia.

I Fatti di Causa

Il caso ha origine da una sentenza di patteggiamento emessa dal Tribunale di Ravenna. Una conducente era stata riconosciuta colpevole del reato di lesioni stradali, aggravato dal fatto di essersi posta alla guida in grave stato di ebbrezza alcolica, causando un sinistro. Il Tribunale, oltre alla pena concordata, aveva disposto la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida per una durata di 540 giorni.

Contro questa decisione ha proposto ricorso per cassazione il Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Bologna, sostenendo che il Tribunale avesse violato la legge. Secondo il Procuratore, infatti, la normativa vigente imponeva in un caso del genere non la sospensione, ma la ben più drastica revoca della patente di guida.

La Questione della Revoca Patente Guida in Stato di Ebbrezza

Il cuore della questione giuridica risiede nell’interpretazione combinata di diverse norme del Codice della Strada e del Codice Penale. Nello specifico, l’art. 590-bis del Codice Penale (Lesioni personali stradali gravi o gravissime) e l’art. 222 del Codice della Strada prevedono, per chi cagiona lesioni guidando in stato di ebbrezza grave, la sanzione amministrativa accessoria della revoca della patente.

Anche l’art. 186, comma 2-bis, del Codice della Strada stabilisce la medesima sanzione per il conducente in stato di ebbrezza che provochi un incidente stradale. Il Procuratore ha inoltre evidenziato come l’intervento della Corte Costituzionale (sentenza n. 88/2019), che aveva mitigato l’automatismo della revoca, avesse esplicitamente escluso dal suo raggio d’azione proprio le ipotesi più gravi, come quelle aggravate dallo stato di ebbrezza.

Le Motivazioni della Sentenza

La Corte di Cassazione ha accolto pienamente il ricorso del Procuratore Generale, annullando la sentenza del Tribunale limitatamente alla sanzione accessoria. Gli Ermellini hanno chiarito che, nel caso di specie, entrambe le fattispecie di reato contestate (lesioni stradali aggravate dall’ebbrezza e guida in stato di ebbrezza con provocato incidente) prevedono inderogabilmente la sanzione della revoca.

Il Collegio ha sottolineato che la legge non lascia alcun margine di discrezionalità al giudice. Quando un conducente, con un tasso alcolemico rientrante nella fascia più grave (art. 186, comma 2, lett. c, C.d.S.), provoca un sinistro con lesioni, la conseguenza amministrativa è una sola: la revoca della patente. Di conseguenza, il Tribunale, disponendo la sospensione, ha commesso un errore di diritto.

La Suprema Corte, applicando l’art. 620, lett. l), del codice di procedura penale, ha quindi annullato la statuizione errata e, senza bisogno di rinviare il caso a un altro giudice, ha direttamente disposto la revoca della patente di guida della conducente.

Conclusioni

Questa sentenza riafferma la linea di rigore voluta dal legislatore per contrastare i comportamenti più pericolosi alla guida. La decisione chiarisce in modo inequivocabile che la revoca patente guida in stato di ebbrezza non è una possibilità, ma un obbligo per il giudice quando si verificano contemporaneamente tre condizioni: un elevato tasso alcolemico, un incidente stradale e lesioni a terzi. Per gli automobilisti, il messaggio è forte e chiaro: le conseguenze di una guida irresponsabile non si limitano alla sanzione penale, ma comportano la perdita definitiva, e non solo temporanea, del titolo di guida.

Quando è obbligatoria la revoca della patente in caso di incidente?
La revoca della patente è obbligatoria quando il conducente provoca un sinistro stradale con lesioni a persone mentre si trova in stato di ebbrezza alcolica grave, ovvero con un tasso alcolemico superiore a 1,5 g/l, come previsto dall’art. 186, comma 2, lett. c) del Codice della Strada.

Il giudice può scegliere tra sospensione e revoca della patente in questi casi?
No. La sentenza chiarisce che in presenza di un reato di lesioni stradali aggravate dalla guida in stato di ebbrezza grave che ha causato un incidente, la legge non conferisce al giudice alcuna discrezionalità. La sanzione amministrativa accessoria da applicare è unicamente la revoca della patente.

La sentenza n. 88/2019 della Corte Costituzionale non aveva eliminato l’automatismo della revoca?
Sì, ma solo per alcune ipotesi. Come specificato dalla Cassazione, quella sentenza della Corte Costituzionale aveva escluso dal suo ambito di applicazione proprio i casi più gravi di lesioni e omicidio stradale, come quelli aggravati dallo stato di ebbrezza. Pertanto, per queste fattispecie, l’automatismo della revoca della patente rimane pienamente in vigore.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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