Revoca Patente di Guida: Non è Mai Automatica, Serve la Motivazione
La revoca patente di guida in seguito a una condanna per omicidio stradale non è una conseguenza automatica. La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 24101/2024, ha riaffermato un principio fondamentale stabilito dalla Corte Costituzionale: il giudice ha il dovere di motivare in modo specifico e puntuale la scelta di applicare la sanzione più grave, anziché la più lieve sospensione. Questa decisione sottolinea l’importanza di una valutazione personalizzata del caso concreto, escludendo qualsiasi automatismo sanzionatorio.
I Fatti del Caso
Un automobilista veniva condannato dal Giudice dell’Udienza Preliminare per il reato di omicidio stradale, previsto dall’art. 589-bis del codice penale. Al condannato venivano riconosciute le circostanze attenuanti generiche e la pena principale veniva sostituita con lo svolgimento di lavori di pubblica utilità. Tuttavia, il giudice disponeva anche la sanzione amministrativa accessoria della revoca patente di guida.
Il difensore dell’imputato ha presentato ricorso in Cassazione, lamentando una totale mancanza di motivazione riguardo a tale sanzione. Il ricorso evidenziava la contraddittorietà della decisione: da un lato si concedevano le attenuanti e una pena mite, dall’altro si applicava la sanzione accessoria più afflittiva senza alcuna spiegazione.
La Decisione della Cassazione sulla Revoca Patente di Guida
La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, annullando la sentenza limitatamente alla parte relativa alla sanzione accessoria. I giudici supremi hanno basato la loro decisione sulla fondamentale sentenza della Corte Costituzionale n. 88 del 2019. Tale pronuncia ha dichiarato incostituzionale l’automatismo della revoca patente di guida per i reati di omicidio e lesioni stradali.
Di conseguenza, il giudice di merito non può applicare meccanicamente la revoca, ma deve operare una scelta discrezionale tra questa e la sanzione più favorevole della sospensione. Questa scelta deve essere supportata da un’adeguata e puntuale argomentazione, basata sui parametri specifici previsti dal Codice della Strada.
Le Motivazioni della Sentenza
Il cuore della decisione risiede nell’obbligo motivazionale che grava sul giudice. La Cassazione ha specificato che, in assenza di circostanze aggravanti quali la guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di stupefacenti, il giudice che sceglie la revoca deve spiegare nel dettaglio le ragioni che lo hanno portato a preferire il trattamento più sfavorevole. Nel caso di specie, il giudice di primo grado aveva completamente omesso questa motivazione.
La mancanza di qualsiasi argomentazione ha reso la decisione illegittima, portando al suo annullamento. La Corte ha quindi rinviato il caso al Tribunale di Oristano, che dovrà riesaminare il punto specifico della sanzione accessoria, questa volta fornendo una motivazione completa e logica, in linea con i principi costituzionali.
Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche
Questa sentenza rafforza un principio di civiltà giuridica: la personalizzazione della pena e delle sanzioni. Non esistono automatismi. Ogni caso deve essere valutato nella sua specificità.
Per gli automobilisti, ciò significa che anche in caso di condanna per reati stradali gravi, la sanzione della revoca patente di guida non è scontata. La difesa può e deve insistere affinché il giudice motivi la sua scelta, valutando tutti gli elementi del caso, incluse le circostanze attenuanti e l’assenza di aggravanti specifiche. La decisione della Cassazione apre la strada a una valutazione più equa e ragionata, che tenga conto di tutte le sfumature della condotta e della personalità dell’imputato.
La revoca della patente di guida è automatica in caso di condanna per omicidio stradale?
No, la Corte Costituzionale (sent. n. 88/2019) ha stabilito che l’automatismo è illegittimo. Il giudice deve sempre valutare il caso specifico.
Cosa deve fare il giudice se decide di applicare la revoca invece della sospensione della patente?
Deve fornire una motivazione adeguata e puntuale, spiegando le ragioni che lo hanno indotto a scegliere la sanzione più severa, soprattutto in assenza di aggravanti come la guida in stato di ebbrezza.
La concessione di attenuanti generiche può influenzare la scelta della sanzione amministrativa accessoria?
Sì, la concessione di attenuanti e l’esito positivo di pene alternative (come i lavori di pubblica utilità) sono elementi che rendono ancora più stringente l’obbligo del giudice di motivare perché, nonostante ciò, ritenga necessaria la sanzione più grave della revoca.
Testo del provvedimento
Sentenza di Cassazione Penale Sez. 4 Num. 24101 Anno 2024
Penale Sent. Sez. 4 Num. 24101 Anno 2024
Presidente: COGNOME
Relatore: NOME
Data Udienza: 21/02/2024
SENTENZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME NOME a ORISTANO il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 13/09/2023 del GIUDICE UDIENZA PRELIMINARE di ORISTANO
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
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RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
GLYPH Il difensore di COGNOME NOME interpone ricorso avverso la sentenza di di cui all’art. 444 cod. proc. pen., pronunciata dal Giudice dell’udienza preliminare d Tribunale di Oristano per il reato di cui all’art.589-bis cod. pen., sollevando motivi, tra loro collegati, con cui deduce mancanza di motivazione in riferimento alla disposta sanzione amministrativa della revoca della patente di guida, che risulta vieppiù contraddittoria ed illogica ove si consideri che all’imputato s state riconosciute le circostanze attenuanti generiche e che l’esito positivo de svolgimento dei lavori di pubblica utilità – avendo il Giudice sostituito in tal s la pena inflitta – riverberebbe conseguenze favorevoli all’imputato in ordine all sanzioni amministrative accessorie.
Con requisitoria scritta, il Procuratore generale ha chiesto l’annullamento con rinvio della sentenza impugnata limitatamente alla sanzione amministrativa accessoria della revoca della patente di guida.
Il ricorso è fondato con riguardo al dedotto profilo riguardante l’applicazione della sanzione amministrativa accessoria della revoca della patente di guida. La Corte Costituzionale, con la sentenza n. 88 del 2019, ha dichiarato l’illegittimi costituzionale dell’art. 222 cod. strada laddove prevede l’automatica revoca dell patente di guida in tutti i casi di condanna per omicidio e lesioni stradali. implica il venir meno dell’automatismo applicativo dell’indicata sanzione e impone al giudice di adeguatamente argomentare in ordine all’applicazione della sanzione amministrativa accessoria della revoca della patente di guida, ovvero di specificare perché da essa possa prescindersi nella concreta fattispecie in esame. Anche secondo l’orientamento consolidato di questa Corte, il giudice che, in assenza dell circostanze aggravanti della guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostan stupefacenti, applichi la sanzione amministrativa accessoria della revoca della patente di guida, in luogo di quella, più favorevole, della sospensione, deve dar conto, in modo puntuale, delle ragioni che lo hanno indotto a scegliere i trattamento più sfavorevole sulla base dei parametri di cui all’art. 218, comma 2, cod. strada (da ultimo, Sez. 4 n. 13747 del 23/03/2022, COGNOME NOME, Rv. 283022).
Nel caso di specie, tale obbligo motivazionale risulta essere stato del tut omesso, derivandone che la sentenza impugnata deve essere annullata limitatamente alla disposta sanzione amministrativa accessoria della revoca della patente di guida, con rinvio, per nuovo giudizio, al Tribunale di Oristano, in divers persona fisica.
P.Q.M.
Annulla la sentenza impugnata limitatamente alla disposta sanzione amministrativa accessoria della revoca della patente di guida, con rinvio per nuovo giudizio al Tribunale di Oristano, in diversa persona fisica.
Così deciso il 21 febbraio 2024
Il Consigliere estensore c1 nte