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Revoca indulto: quando il nuovo reato la causa?

La Corte di Cassazione ha confermato la revoca di un indulto a un soggetto che, entro cinque anni dalla concessione del beneficio, aveva commesso un reato di bancarotta per cui era stato condannato a una pena superiore a due anni. Il ricorrente sosteneva l’estinzione della pena per prescrizione, ma la Corte ha chiarito che il termine di prescrizione di una pena condonata decorre solo dal momento in cui la sentenza che accerta la causa di revoca (il nuovo reato) passa in giudicato. Pertanto, la richiesta di annullamento della revoca indulto è stata respinta.

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Pubblicato il 2 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Revoca indulto: la Cassazione chiarisce quando la pena non si prescrive

L’indulto rappresenta un atto di clemenza dello Stato che estingue la pena, ma non è un ‘assegno in bianco’. Esistono condizioni precise che, se violate, portano alla revoca indulto e al ripristino della condanna originaria. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha affrontato un caso emblematico, chiarendo un aspetto cruciale legato alla prescrizione della pena in caso di revoca. Vediamo nel dettaglio la vicenda e i principi di diritto affermati.

I Fatti del Caso

Un soggetto, beneficiario di un indulto concesso nel 2008, veniva successivamente condannato per reati di bancarotta. Tali reati erano stati commessi nel 2009, quindi entro il periodo di cinque anni previsto dalla legge sull’indulto (L. 241/2006) come ‘periodo di osservazione’. La condanna per bancarotta, divenuta definitiva nel 2021, superava ampiamente la soglia dei due anni di pena detentiva, condizione che fa scattare automaticamente la revoca del beneficio.

Di conseguenza, la Corte di Appello, in qualità di giudice dell’esecuzione, disponeva la revoca dell’indulto precedentemente concesso. Contro questa decisione, il condannato proponeva ricorso in Cassazione.

La Tesi Difensiva: Prescrizione della Pena Originaria

Il ricorrente basava la sua difesa su un’argomentazione specifica: la pena originaria, oggetto dell’indulto, si sarebbe ormai estinta per prescrizione. Secondo questa visione, essendo la pena prescritta, non sarebbe più stato possibile revocarne il condono. In sostanza, si sosteneva che il tempo trascorso avesse ‘sanato’ la situazione, rendendo inefficace la revoca.

Le Motivazioni della Cassazione sulla revoca indulto

La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, ritenendolo infondato e cogliendo l’occasione per ribadire un principio fondamentale in materia. I giudici hanno chiarito che, in caso di indulto sottoposto a condizione risolutiva (come la commissione di un nuovo reato entro un certo termine), la pena condonata non è estinta, ma la sua esecuzione è semplicemente sospesa.

Il punto centrale della decisione riguarda il dies a quo, ovvero il momento dal quale inizia a decorrere il termine di prescrizione della pena originaria. Secondo la Suprema Corte, questo termine non decorre dal momento della concessione dell’indulto. Al contrario, esso inizia a correre solo quando la condizione per la revoca si avvera e, soprattutto, viene accertata con una sentenza definitiva. In altre parole, la pena originaria ‘rivive’ e può essere eseguita (e quindi iniziare a prescriversi) solo dal momento del passaggio in giudicato della sentenza di condanna per il nuovo reato.

Nel caso di specie, la sentenza per il reato di bancarotta è diventata irrevocabile nel 2021. È solo da quella data che la pena condonata è tornata ad essere eseguibile e, di conseguenza, solo da quel momento ha iniziato a decorrere il relativo termine di prescrizione. Pertanto, la tesi della difesa sull’avvenuta prescrizione è stata giudicata errata.

Le Conclusioni

La sentenza consolida un orientamento giurisprudenziale cruciale: il beneficio dell’indulto è condizionato a una buona condotta successiva. La commissione di un nuovo grave reato entro il termine di legge annulla il beneficio con effetto retroattivo. La pretesa di far valere la prescrizione della pena originaria è infondata, poiché la ‘clessidra’ della prescrizione per tale pena rimane ferma fino a quando la causa di revoca non viene accertata con una sentenza definitiva. Questa decisione rafforza la natura condizionale del provvedimento di clemenza e garantisce che la sanzione originaria possa essere effettivamente eseguita nei confronti di chi dimostra di non meritare il beneficio ricevuto.

Quando viene revocato un indulto concesso ai sensi della Legge 241/2006?
L’indulto è revocato di diritto se il beneficiario, entro cinque anni dalla data di entrata in vigore della legge (1° agosto 2006), commette un delitto non colposo per il quale riporta una condanna a una pena detentiva non inferiore a due anni.

La pena coperta da un indulto revocabile può estinguersi per prescrizione prima della revoca?
No. Secondo la Corte di Cassazione, la pena condonata non può estinguersi per prescrizione prima che si verifichi la condizione di revoca, poiché il termine di prescrizione non inizia a decorrere.

Da quale momento inizia a decorrere il termine di prescrizione per una pena condonata con indulto revocabile?
Il termine di prescrizione della pena condonata inizia a decorrere solo dal momento in cui la sentenza di condanna per il nuovo reato (che costituisce la causa di revoca) passa in giudicato. Da quel momento, infatti, la pena originaria torna a essere concretamente eseguibile.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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