Revoca Affidamento in Prova: Quando le Violazioni Escludono Ogni Alternativa
La concessione di una misura alternativa al carcere, come l’affidamento in prova, rappresenta un’importante opportunità di reinserimento per il condannato. Tuttavia, questa fiducia non è incondizionata. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce che la revoca dell’affidamento in prova, a seguito di gravi e reiterate violazioni, può implicitamente escludere la concessione di qualsiasi altra misura alternativa. Analizziamo insieme questa significativa pronuncia.
I Fatti di Causa
Il caso riguarda un individuo a cui era stata concessa la misura dell’affidamento in prova. Successivamente, il Tribunale di Sorveglianza di Genova revocava tale beneficio a causa di una serie di inadempienze. In particolare, il soggetto non aveva rispettato l’obbligo di iniziare un’attività lavorativa, per la quale aveva persino presentato documentazione di assunzione, e non aveva adempiuto all’impegno di svolgere attività di volontariato.
Contro questa decisione, il condannato proponeva ricorso in Cassazione. L’unico motivo di doglianza era che il Tribunale di Sorveglianza, nel revocare la misura, non avesse valutato la possibilità di applicarne una diversa, come la detenzione domiciliare, nonostante l’asserita disponibilità di un alloggio e del sostegno di un familiare.
La Decisione della Cassazione e la Revoca dell’Affidamento in Prova
La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, confermando in toto la decisione del giudice di sorveglianza. La motivazione della Corte si fonda su un principio cruciale: la valutazione della condotta del condannato durante la misura alternativa.
I giudici di legittimità hanno osservato che il Tribunale di Sorveglianza aveva già evidenziato, in fase di ammissione alla misura, le difficoltà del soggetto nell’indicare un domicilio stabile. Questo elemento, unito alle successive e reiterate violazioni degli obblighi imposti (mancato inizio del lavoro e del volontariato), ha delineato un quadro di totale inaffidabilità.
Le Motivazioni della Decisione
Il punto centrale della pronuncia risiede nell’interpretazione della valutazione del giudice di sorveglianza. Secondo la Cassazione, le violazioni commesse dal ricorrente erano di tale gravità da condurre a una prognosi negativa sulla sua capacità di rispettare qualsiasi percorso rieducativo al di fuori del carcere. Questo giudizio di ‘incompatibilità con il fine rieducativo’ non si limita solo all’affidamento in prova, ma si estende implicitamente a ogni altra misura alternativa.
In altre parole, la Corte ha stabilito che quando il comportamento del condannato dimostra una profonda e persistente inaffidabilità, il giudice non è tenuto a esaminare, una per una, tutte le possibili misure alternative prima di disporre il ritorno in carcere. La prognosi negativa sulla persona è talmente radicale da rendere inutile la valutazione di opzioni come la detenzione domiciliare. Il ricorso è stato quindi ritenuto inammissibile, con condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende.
Le Conclusioni
Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale nell’esecuzione penale: le misure alternative sono una concessione basata sulla fiducia e sulla collaborazione del condannato. La revoca dell’affidamento in prova non è un mero automatismo, ma la conseguenza di una valutazione negativa sulla meritevolezza del soggetto a proseguire il percorso extramurario. La decisione sottolinea che, di fronte a inadempienze gravi e ripetute che minano alla base il patto rieducativo, il giudice può legittimamente ritenere il condannato incompatibile con qualsiasi forma di esecuzione penale esterna, senza dover procedere a una disamina dettagliata di ogni singola misura alternativa.
Se viene revocato l’affidamento in prova, il giudice deve automaticamente considerare un’altra misura alternativa come la detenzione domiciliare?
No. Secondo questa ordinanza, se le violazioni che hanno causato la revoca sono così gravi da portare a un giudizio di totale inaffidabilità del condannato, la prognosi negativa può intendersi implicitamente riferita a ogni tipo di misura alternativa, senza che il giudice debba valutarle specificamente.
Quali tipi di violazioni possono portare alla revoca dell’affidamento in prova?
Nel caso esaminato, le violazioni decisive sono state il mancato adempimento dell’obbligo di iniziare un’attività lavorativa (nonostante la presentazione di documenti di assunzione) e il mancato svolgimento di attività di volontariato, impegni presi nell’ambito del programma di affidamento.
Cosa significa quando un ricorso viene dichiarato ‘inammissibile’ dalla Corte di Cassazione?
Significa che il ricorso non viene esaminato nel merito perché manca dei requisiti di legge. In questo caso, la Corte ha ritenuto che le argomentazioni del ricorrente fossero infondate in diritto. La conseguenza è la conferma della decisione impugnata e la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 31937 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 31937 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 19/06/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
NOME nato a GENOVA il 12/11/1985
avverso l’ordinanza del 06/03/2025 del TRIB. SORVEGLIANZA di GENOVA
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
RITENUTO IN FATTO E IN DIRITTO
Esaminato il ricorso proposto dal difensore di COGNOME NOME avverso l’ordinanza in epigrafe, con cui in data 6.3.2025 il Tribunale di Sorveglianza di Genova ha revocato la misura dell’affidamento in prova che era stata concessa al ricorrente in data 12.9.2024;
Premesso che l’unico motivo di ricorso lamenta che il Tribunale di Sorveglianza non abbia preso in considerazione la possibilità di applicare, all’atto della revoca dell’affidamento in prova, la misura della detenzione domiciliare, pur risultando la “piena disponibilità di un alloggio e del sostegno della sorella”;
Rilevato – in disparte ogni considerazione in ordine al fatto che il ricorso non allega che fosse stata formulata specifica istanza di misura alternativa diversa – che, per vero, il Tribunale di Sorveglianza di Genova ha dato atto, nonostante il ricorso affermi la disponibilità di un alloggio, della perdurante difficoltà del condannato, nella precedente sede di ammissione all’affidamento in prova, di indicare un domicilio;
Considerato, in ogni caso, che la valutazione da parte dell’ordinanza impugnata delle reiterate violazioni della misura alternativa (compreso il venir meno del condannato all’obbligo di iniziare il lavoro, per cui aveva presentato documentazione attestante l’assunzione, e all’impegno di svolgere attività di volontariato) ha condotto i giudici di sorveglianza ad un giudizio di tale gravità che la prognosi di incompatibilità con il fine rieducativo può intendersi implicitamente riferita ad ogni tipo di misura;
Ritenuto, quindi, che il ricorso debba essere dichiarato inammissibile, con la conseguente condanna dello ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende;
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso il 19.6.2025