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Restituzione per equivalente: auto non pertinente

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imprenditore che chiedeva la restituzione per equivalente del valore di un’autovettura di lusso. Il veicolo era stato confiscato insieme alla sua ditta individuale. Sebbene la confisca della ditta sia stata revocata, la Corte ha stabilito che mancava un nesso di pertinenzialità tra l’auto e l’attività aziendale, giustificando così il mantenimento della confisca del veicolo e negando la restituzione del suo valore.

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Pubblicato il 25 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Restituzione per Equivalente: Quando il Legame con l’Azienda Non Basta

La recente sentenza della Corte di Cassazione affronta un tema cruciale nelle misure di prevenzione patrimoniale: la restituzione per equivalente di un bene confiscato. Il caso esaminato chiarisce che la semplice intestazione di un bene a una ditta non è sufficiente a dimostrarne la pertinenzialità e, di conseguenza, a ottenerne la restituzione anche quando la misura sulla ditta stessa viene revocata. Analizziamo insieme i dettagli di questa importante decisione.

I Fatti del Caso: La Confisca e la Richiesta di Restituzione

La vicenda ha origine da un provvedimento di confisca emesso dal Tribunale di Napoli nei confronti di un’autovettura di lusso e della ditta individuale di un imprenditore. Successivamente, la confisca relativa alla sola ditta individuale veniva revocata, poiché l’investimento iniziale era stato ritenuto di valore irrisorio e non riconducibile ad attività illecite. Forte di questa decisione, l’imprenditore presentava un’istanza per ottenere la restituzione per equivalente del valore dell’autovettura, che nel frattempo era stata assegnata alle Forze dell’Ordine. La tesi difensiva sosteneva che, essendo l’auto un bene strumentale della ditta restituita, anche il suo valore dovesse essere riconsegnato.

La Decisione della Corte: Il Nesso di Pertinenzialità e la restituzione per equivalente

Il Tribunale di Napoli rigettava l’istanza e l’imprenditore proponeva ricorso per Cassazione. La Suprema Corte ha confermato la decisione del Tribunale, dichiarando il ricorso inammissibile. Il punto centrale della decisione risiede nella distinzione netta tra il provvedimento di confisca della ditta e quello dell’automobile. I giudici hanno sottolineato come i due beni fossero stati oggetto di valutazioni separate sin dall’inizio.

Le Motivazioni della Sentenza

La Corte di Cassazione ha motivato la sua decisione evidenziando diversi punti chiave. In primo luogo, il provvedimento originario di confisca distingueva chiaramente il vincolo sulla ditta da quello sull’autovettura. La revoca della confisca ha riguardato esclusivamente la ditta, sulla base dell’esiguità dell’investimento iniziale. Al contrario, la confisca dell’auto, dal valore considerevole (superiore a trentamila euro), era sorretta da autonome ragioni che non sono venute meno. I giudici hanno rilevato che l’intestazione del veicolo alla ditta era stata effettuata per mere ragioni fiscali, un elemento non sufficiente a dimostrare un reale nesso di pertinenzialità, ovvero un legame funzionale e strumentale con l’attività d’impresa. L’auto non era, secondo la Corte, un bene strumentale essenziale per l’azienda, ma un bene a sé stante il cui possesso era giustificato in modo autonomo. Di conseguenza, il provvedimento che negava la restituzione è stato ritenuto legittimo, in quanto escludeva correttamente il nesso di pertinenzialità tra i due beni.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa sentenza offre un importante monito: per ottenere la restituzione di un bene confiscato, non basta che esso sia formalmente collegato a un’entità (come una ditta) la cui confisca è stata revocata. È indispensabile dimostrare un legame effettivo e funzionale, una vera e propria ‘pertinenzialità’ strumentale all’attività. La semplice intestazione formale, soprattutto se dettata da convenienze fiscali, non costituisce prova sufficiente. La decisione conferma quindi che ogni bene oggetto di confisca può essere valutato autonomamente e che la revoca di una misura su un bene principale non comporta automaticamente la revoca delle misure su beni accessori, se per questi ultimi sussistono ragioni di confisca indipendenti.

Perché è stata negata la restituzione per equivalente del valore dell’auto?
La restituzione è stata negata perché la Corte ha ritenuto che non esistesse un nesso di pertinenzialità effettivo tra l’autovettura e l’attività della ditta individuale. La confisca dell’auto era basata su ragioni autonome e distinte da quelle relative alla ditta, in particolare il suo considerevole valore.

L’intestazione di un veicolo a una ditta è sufficiente a qualificarlo come bene aziendale ai fini della confisca?
No. Secondo la sentenza, la sola intestazione formale, specialmente se effettuata per ragioni fiscali, non è di per sé sufficiente a dimostrare che il bene sia strumentale all’attività d’impresa. È necessario provare un legame funzionale concreto.

Cosa comporta la dichiarazione di inammissibilità di un ricorso in Cassazione in materia penale?
Come stabilito dall’art. 616 del codice di procedura penale, la dichiarazione di inammissibilità del ricorso comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, come avvenuto nel caso di specie.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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