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Responsabilità proprietario cane: la Cassazione decide

La Corte di Cassazione ha confermato la condanna per lesioni colpose a carico del proprietario di un cane di razza pitbull. La sentenza stabilisce che la responsabilità del proprietario del cane sussiste anche quando l’animale è temporaneamente affidato a terzi, poiché permane in capo al proprietario l’obbligo di fornire tutte le istruzioni e le misure necessarie per prevenire danni a terzi. Il ricorso è stato dichiarato inammissibile in quanto basato su una rivalutazione dei fatti, non consentita in sede di legittimità.

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Pubblicato il 20 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Responsabilità Proprietario Cane: Obblighi Anche in Assenza

La gestione di un animale domestico, specialmente se di una razza considerata potenzialmente pericolosa, impone doveri precisi. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha ribadito un principio fondamentale: la responsabilità del proprietario del cane per i danni causati dal proprio animale non viene meno neanche in sua assenza. L’affidamento temporaneo a terzi, come un familiare, non è sufficiente a escludere la colpa se non si dimostra di aver fornito tutte le necessarie istruzioni per una custodia sicura. Analizziamo insieme questa importante decisione.

I Fatti del Caso: Un Morso e le Conseguenze Giudiziarie

Il caso ha origine da un episodio di aggressione in cui un cane di razza pitbull, scappato dal cancello di casa privo di guinzaglio e museruola, mordeva alla mano una persona che tentava di proteggere il proprio cane. Il proprietario del pitbull veniva condannato per il reato di lesioni colpose sia in primo grado dal Giudice di Pace, sia in appello dal Tribunale.

L’Appello alla Corte di Cassazione

L’imputato ha presentato ricorso in Cassazione, sostenendo principalmente due punti:
1. Al momento del fatto non era presente in casa.
2. La custodia temporanea del cane era stata affidata a sua madre.
Secondo la difesa, questi elementi avrebbero dovuto escludere la sua responsabilità. Inoltre, si contestava la prova che il morso fosse stato effettivamente inferto dal suo cane.

La Decisione della Suprema Corte sulla Responsabilità Proprietario Cane

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. I giudici hanno chiarito che le argomentazioni della difesa costituivano “censure di merito”, ovvero un tentativo di ottenere una nuova valutazione dei fatti. Questo tipo di richiesta è preclusa in sede di legittimità, dove la Corte non può sostituire la propria valutazione a quella dei giudici dei gradi precedenti, ma solo verificare la correttezza logica e giuridica della loro motivazione.

Le Motivazioni: Il Dovere di Vigilanza non si Delega

Il fulcro della decisione risiede nell’analisi del dovere di vigilanza. La Corte ha sottolineato che i giudici di merito, con una decisione “doppia conforme”, avevano accertato con sufficienti argomentazioni che l’aggressione era avvenuta a causa della negligenza del proprietario.

Il punto cruciale è che la responsabilità del proprietario del cane non viene automaticamente meno per il solo fatto di essere assente o di aver lasciato l’animale in custodia a un’altra persona. Il proprietario ha sempre l’obbligo di:

* Fornire al custode temporaneo ogni informazione preventiva e necessaria sulla gestione dell’animale.
* Assicurarsi che il custode sia in grado di prevenire fughe o comportamenti dannosi verso terzi.

Nel caso specifico, secondo i giudici, non era stato provato che l’imputato avesse adempiuto a questi obblighi. La sua assenza, quindi, non era una scusante valida. L’obbligo di custodia si traduce in un dovere di controllo che non può essere semplicemente delegato senza fornire gli strumenti e le conoscenze adeguate per esercitarlo efficacemente.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche per i Proprietari di Animali

Questa sentenza rafforza un principio di grande importanza pratica per tutti i proprietari di animali. La proprietà comporta una posizione di garanzia che non si esaurisce con la semplice delega. Chi possiede un cane, specialmente se di una razza che richiede particolare attenzione, deve adottare tutte le misure necessarie per evitare che possa arrecare danno. Se si affida l’animale a un’altra persona, anche per un breve periodo, è fondamentale istruirla adeguatamente sui comportamenti dell’animale e sulle precauzioni da adottare, pena il rimanere pienamente responsabili per le sue azioni.

Il proprietario di un cane è responsabile per i danni che l’animale causa anche se non è presente al momento del fatto?
Sì. Secondo la sentenza, il dovere di vigilanza del proprietario non cessa con la sua assenza. Egli rimane responsabile se non dimostra di aver adottato tutte le misure necessarie per prevenire il danno, anche quando l’animale è affidato ad altri.

Affidare il cane a un familiare esonera il proprietario da responsabilità?
No, non automaticamente. L’affidamento a un custode temporaneo, anche se un familiare, non esclude la responsabilità del proprietario. Quest’ultimo ha l’obbligo di fornire al custode tutte le informazioni preventive e le istruzioni necessarie per evitare che l’animale possa scappare o recare pregiudizio a terzi.

È possibile chiedere alla Corte di Cassazione di riesaminare le prove e i fatti di un processo?
No. La Corte di Cassazione svolge un giudizio di legittimità, non di merito. Il suo compito è verificare la corretta applicazione delle norme di diritto e la coerenza logica della motivazione delle sentenze precedenti, non di effettuare una nuova valutazione dei fatti o delle prove.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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