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Responsabilità mediatore immobiliare: la Cassazione

Un mediatore immobiliare è stato ritenuto civilmente responsabile per non aver informato un acquirente dell’esistenza di un’ipoteca su un immobile. La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 47710/2024, ha dichiarato inammissibile il suo ricorso. Nonostante il reato di truffa fosse prescritto, la Corte ha confermato la condanna al risarcimento dei danni, sottolineando che la responsabilità del mediatore immobiliare deriva dalla violazione dei doveri di buona fede e diligenza professionale, che impongono di comunicare tutte le circostanze rilevanti, come la presenza di gravami sull’immobile.

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Pubblicato il 12 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Responsabilità Mediatore Immobiliare: L’Obbligo di Informazione è Sacro

La Corte di Cassazione, con la recente sentenza n. 47710 del 14 novembre 2024, ha riaffermato un principio cruciale nel settore delle compravendite: la responsabilità del mediatore immobiliare per la mancata comunicazione di informazioni essenziali, come la presenza di un’ipoteca sull’immobile. Questo caso evidenzia come la prescrizione del reato penale non estingua l’obbligo di risarcire il danno causato all’acquirente, consolidando i doveri di diligenza e buona fede che gravano su questa figura professionale.

I Fatti del Caso: Una Compravendita Viziata

La vicenda riguarda un mediatore che aveva curato la stesura di un contratto preliminare di vendita per un immobile. L’acquirente, fidandosi del professionista, aveva versato una cospicua caparra. Solo in un secondo momento, era emerso che sull’immobile gravava un mutuo ipotecario, dettaglio fondamentale che il mediatore aveva omesso di comunicare. Inoltre, l’immobile risultava anche occupato.

Il mediatore si era difeso sostenendo di non essere a conoscenza dell’ipoteca, accesa dopo un precedente acquisto da lui mediato, e di essere stato semplicemente negligente. Tuttavia, i giudici di merito avevano accertato una condotta ben più grave: un’induzione volontaria a contrarre, attuata con artifizi e attraverso una selezione maliziosa delle visure, in pieno accordo con la parte venditrice.

La Decisione e la Responsabilità del Mediatore Immobiliare

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso del mediatore, confermando le statuizioni civili disposte nei gradi precedenti. Il punto centrale della decisione è che, anche se il reato di truffa è stato dichiarato estinto per prescrizione, ciò non elimina l’illecito civile e il conseguente obbligo di risarcimento.

La Prescrizione del Reato non Cancella il Danno

La Suprema Corte ha chiarito che il giudice, in presenza della parte civile, non può limitarsi a dichiarare la prescrizione del reato. Deve, invece, valutare la sussistenza di tutti gli elementi costitutivi dell’illecito civile derivante dal reato. In questo caso, la condotta ‘maliziosamente decettiva’ del mediatore, che ha indotto in errore l’acquirente, ha causato un danno economico evidente e risarcibile.

Le Motivazioni della Corte: Dovere di Buona Fede e Diligenza

La sentenza ribadisce con forza che il mediatore immobiliare, sia che agisca in modo autonomo (mediazione tipica) sia su incarico di una sola parte (mediazione atipica, assimilabile a un mandato), è tenuto a comportarsi secondo buona fede e correttezza, come previsto dall’art. 1175 del codice civile. Questo dovere si traduce nell’obbligo di riferire alle parti tutte le circostanze, conosciute o conoscibili con la diligenza professionale qualificata, che possono incidere sul buon esito dell’affare. Tra queste rientrano, a pieno titolo, l’esistenza di iscrizioni o trascrizioni pregiudizievoli come le ipoteche, l’insolvenza di una delle parti o la provenienza del bene da donazioni.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

Questa pronuncia consolida un orientamento giurisprudenziale fondamentale a tutela degli acquirenti. La responsabilità del mediatore immobiliare non è limitata a un ruolo passivo di messa in contatto delle parti, ma implica un dovere attivo di informazione e verifica. I professionisti del settore non possono invocare la semplice negligenza quando omettono controlli essenziali come le visure ipocatastali. La sentenza chiarisce che la loro condotta, se volta a nascondere informazioni cruciali, integra un illecito civile che obbliga al risarcimento del danno, indipendentemente dalle sorti del procedimento penale. Per chi acquista casa, è un’importante conferma del diritto a ricevere un’informativa completa e veritiera per una decisione consapevole.

Un mediatore immobiliare è sempre responsabile se non informa l’acquirente di un’ipoteca sull’immobile?
Sì, secondo la sentenza, il mediatore è tenuto a comportarsi secondo buona fede e diligenza professionale. Questo include l’obbligo di riferire alle parti tutte le circostanze conosciute o conoscibili, come la presenza di ipoteche, che possono incidere sull’esito dell’affare.

Se il reato di truffa si estingue per prescrizione, il mediatore deve comunque risarcire il danno all’acquirente?
Sì, la Corte ha stabilito che l’estinzione del reato per prescrizione non elimina l’illecito civile. Il giudice deve comunque valutare la sussistenza della condotta illecita e del danno per confermare le statuizioni civili, come l’obbligo di risarcimento.

La responsabilità del mediatore vale anche se agisce su incarico di una sola delle parti (mediazione atipica)?
Sì, la sentenza chiarisce che il dovere di comportarsi secondo buona fede e correttezza si applica sia nella mediazione tipica (intermediario imparziale) sia in quella atipica (che costituisce in realtà un mandato), obbligando il mediatore a informare adeguatamente le parti in ogni caso.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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