LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Responsabilità del committente: annullata la condanna

La Corte di Cassazione ha annullato con rinvio una sentenza di condanna per omicidio colposo a carico di un committente. L’incidente mortale sul lavoro è stato causato dalla caduta di lastre di vetro da un camion parcheggiato in pendenza. La Corte ha stabilito che la responsabilità del committente non sussiste quando l’incidente deriva da un’imprudenza palese e non prevedibile dell’impresa appaltatrice e da un “rischio eccentrico” attivato dalla condotta stessa della vittima, che esulava dalle sue mansioni.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 12 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Responsabilità del committente: quando un’imprudenza dell’appaltatore la esclude?

La responsabilità del committente in caso di infortuni sul lavoro è un tema di cruciale importanza, spesso al centro di complesse vicende giudiziarie. Una recente sentenza della Corte di Cassazione Penale ha fornito chiarimenti fondamentali sui limiti di tale responsabilità, annullando una condanna per omicidio colposo e sottolineando come una condotta palesemente imprudente dell’appaltatore e un “rischio eccentrico” possano interrompere il nesso causale.

I Fatti di Causa

Il caso riguarda un tragico infortunio sul lavoro. Un committente aveva affidato a un’impresa (Impresa A) la movimentazione di alcune pesanti lastre di cristallo. A sua volta, l’Impresa A si era avvalsa di un’altra ditta specializzata (Impresa B) per le operazioni di carico e trasporto. Durante queste operazioni, un dipendente dell’Impresa A, con mansioni di fabbro, stava collaborando con il personale dell’Impresa B. A causa del parcheggio del camion su una rampa con una pendenza accentuata, le lastre di cristallo cadevano, colpendo mortalmente il lavoratore.

Il committente veniva condannato nei primi due gradi di giudizio per omicidio colposo, con l’accusa di non aver verificato l’idoneità tecnica dell’impresa e di non aver vigilato sui lavori.

L’Iter Giudiziario e i Principi della Cassazione

La vicenda giungeva una prima volta in Cassazione, che annullava la condanna con rinvio, stabilendo specifici principi di diritto. La Corte d’Appello, nel nuovo giudizio, confermava però la condanna. Contro questa seconda decisione, la difesa del committente ha proposto un nuovo ricorso, lamentando la violazione dei principi enunciati dalla Cassazione, come previsto dall’art. 627 del codice di procedura penale.

Il punto centrale del ricorso era duplice:
1. Non vi era stata culpa in eligendo (colpa nella scelta), poiché la causa dell’incidente non era l’imperizia, ma una grave e imprevedibile negligenza del personale dell’appaltatore.
2. La condotta della vittima, che collaborava a mansioni non sue, aveva attivato un “rischio eccentrico”, del tutto estraneo alla sfera di controllo e garanzia del committente.

Le Motivazioni della Cassazione sulla responsabilità del committente

La Suprema Corte ha accolto il ricorso, annullando nuovamente la sentenza e offrendo un’analisi approfondita dei doveri del committente.

### L’Assenza di Culpa in Eligendo e in Vigilando

La Corte ha chiarito che la scelta dell’Impresa B non poteva essere considerata colposa. L’impresa era dotata di un camion specifico e adeguato per il trasporto di lastre, un’attrezzatura che esauriva l’onere di diligenza del committente nella scelta. La causa dell’incidente non era un’inadeguatezza tecnica dell’impresa, ma una palese imprudenza: aver parcheggiato il mezzo pesante su una rampa visibilmente pericolosa. La Cassazione ha sottolineato che “qualsiasi soggetto di normale capacità intellettiva poteva essere nella condizione di comprendere quanto pericoloso fosse posizionare un camion di grosse dimensioni sulla suddetta rampa”.

Questa imprudenza, non essendo una prassi lavorativa nota o prevedibile, non poteva essere imputata al committente a titolo di culpa in vigilando, in quanto non era a conoscenza della decisione specifica e irragionevole presa dall’appaltatore.

### La Rilevanza del Rischio Eccentrico

Un elemento decisivo è stato il riconoscimento del “rischio eccentrico”. La vittima era un dipendente dell’Impresa A con mansioni di fabbro. La sua decisione di collaborare con il personale dell’Impresa B nel caricamento delle lastre esorbitava dai suoi compiti. Questa condotta, definita “non doverosa”, ha attivato un rischio che non rientrava nell’area di garanzia che il committente era tenuto ad assicurare. La Corte ha ribadito che un fattore idoneo a interrompere il nesso di causalità è proprio la condotta del lavoratore che, esorbitando dalle proprie mansioni, si espone a un rischio imprevedibile e anomalo.

Le Conclusioni della Corte

In conclusione, la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza impugnata con rinvio ad un’altra sezione della Corte d’Appello. Il nuovo giudice dovrà attenersi scrupolosamente ai principi enunciati: la responsabilità del committente non può estendersi fino a coprire eventi causati da imprudenze macroscopiche e imprevedibili degli appaltatori, né può includere rischi “eccentrici” attivati da comportamenti dei lavoratori che esulano dalle loro mansioni specifiche. Questa decisione rafforza un principio di ragionevolezza, delimitando gli obblighi di garanzia entro i confini della prevedibilità e della controllabilità.

Fino a che punto si estende la responsabilità del committente per un infortunio?
La responsabilità del committente non si estende a incidenti causati da una palese e imprevedibile imprudenza del personale dell’impresa appaltatrice, soprattutto quando la pericolosità della situazione era immediatamente percepibile da chiunque.

Cosa si intende per “rischio eccentrico” e come incide sulla responsabilità del committente?
Per “rischio eccentrico” si intende un rischio attivato dalla condotta di un lavoratore che esorbita dalle sue mansioni specifiche e non è prevedibile. Tale rischio interrompe il nesso di causalità e, di conseguenza, esclude la responsabilità del committente, poiché l’evento non rientra più nella sua sfera di garanzia.

Perché la Corte di Cassazione ha annullato la condanna del committente?
La condanna è stata annullata perché il giudice di merito non ha considerato adeguatamente due fattori chiave: primo, l’incidente non derivava da un’inadeguatezza tecnica dell’impresa scelta dal committente (assenza di culpa in eligendo), ma da una specifica e grave imprudenza; secondo, la condotta della vittima, che svolgeva compiti non suoi, ha attivato un rischio eccentrico, al di fuori dell’obbligo di controllo del committente.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati