LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Remissione tacita querela: la norma non è retroattiva

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un’imputata, chiarendo un punto fondamentale sulla remissione tacita querela. La Corte ha stabilito che la norma che considera la mancata comparizione del querelante come remissione tacita non è retroattiva e non si applica se la citazione a testimoniare è avvenuta prima della sua entrata in vigore. Gli altri motivi di ricorso, relativi alla responsabilità e alle circostanze del reato, sono stati respinti per genericità e perché miravano a un riesame del merito non consentito in sede di legittimità.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 26 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Remissione Tacita Querela: La Cassazione Chiarisce la Non Retroattività della Norma

Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione si è pronunciata su un caso di grande interesse per la procedura penale, offrendo chiarimenti cruciali sull’applicazione della norma relativa alla remissione tacita querela. La questione centrale verteva sulla retroattività della disposizione che interpreta l’assenza ingiustificata del querelante in udienza come una volontà di ritirare la querela. La Suprema Corte ha stabilito un principio di diritto netto: la norma non ha effetto retroattivo.

I Fatti del Caso: Un Ricorso Basato su Questioni Procedurali

Il caso trae origine dal ricorso presentato da un’imputata contro una sentenza di condanna emessa dalla Corte d’Appello. La difesa sollevava diverse questioni, ma il fulcro del ricorso si concentrava su un vizio procedurale. Secondo la ricorrente, il processo di primo grado era viziato dalla mancata citazione della persona offesa con uno specifico avvertimento: la sua assenza in aula, in qualità di testimone, sarebbe stata interpretata come una remissione tacita della querela.

Questo avvertimento è stato introdotto da una modifica legislativa relativamente recente (art. 142 disp. att. c.p.p.). La difesa sosteneva che, anche se la citazione originaria era avvenuta prima dell’entrata in vigore della nuova norma, si sarebbe dovuto procedere a una nuova convocazione contenente il suddetto avvertimento.

La Questione della Remissione Tacita Querela e la Decisione della Corte

La Corte di Cassazione ha rigettato questa tesi, dichiarando il ricorso inammissibile. I giudici hanno chiarito che la norma sulla remissione tacita querela è stata concepita per il giudizio di primo grado e non può essere applicata retroattivamente. Di conseguenza, se la citazione del querelante è avvenuta prima che la legge entrasse in vigore, non sussiste alcun obbligo di effettuare una nuova citazione con l’avvertimento specifico.

Analisi del Principale Motivo di Ricorso

La Corte ha specificato che la disposizione in esame ha natura procedurale e, in assenza di una norma transitoria che ne disponga l’applicazione ai procedimenti in corso, vale il principio generale del tempus regit actum. Ciò significa che gli atti processuali sono regolati dalla legge in vigore al momento in cui vengono compiuti. La citazione, essendo stata emessa correttamente secondo la normativa allora vigente, non poteva essere inficiata da una legge successiva.

Gli Altri Motivi di Appello: Genericità e Tentativo di Riesame del Merito

Oltre alla questione principale, la difesa aveva sollevato altri motivi di ricorso, tutti giudicati manifestamente infondati:

1. Responsabilità Penale: Il motivo è stato ritenuto generico e volto a ottenere una nuova valutazione delle prove, attività preclusa in sede di legittimità.
2. Circostanza Aggravante: Anche in questo caso, il motivo è stato considerato privo di specificità, poiché i giudici di merito avevano adeguatamente motivato la loro decisione.
3. Attenuanti Generiche: La Corte ha ribadito che il giudice non è tenuto a esaminare ogni singolo elemento favorevole all’imputato per negare le attenuanti, essendo sufficiente un riferimento agli elementi negativi decisivi o alla mancanza di elementi positivi.

Le Motivazioni della Cassazione

La motivazione della Corte si fonda su un’interpretazione rigorosa dei principi che governano la successione delle leggi processuali nel tempo. L’introduzione dell’avvertimento per la remissione tacita querela ha lo scopo di deflazionare il carico giudiziario, ma la sua applicazione non può travolgere gli atti già compiuti validamente. Imporre una nuova citazione nei processi pendenti creerebbe un onere non previsto dal legislatore e contrario ai principi di efficienza processuale. Per quanto riguarda gli altri motivi, la Cassazione ha riaffermato il suo ruolo di giudice di legittimità, che non può sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito se la motivazione di quest’ultimo è logica, coerente e non viziata da errori di diritto.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

Questa ordinanza consolida un importante principio: le modifiche procedurali, salvo diversa disposizione, non si applicano retroattivamente agli atti processuali già perfezionati. La decisione fornisce certezza giuridica agli operatori del diritto, chiarendo che la validità di un atto, come la citazione a testimoniare, deve essere valutata alla luce della normativa in vigore al momento della sua emissione. Per gli imputati e i loro difensori, ciò significa che non è possibile invocare la mancata applicazione di norme procedurali successive per invalidare atti compiuti in passato.

La nuova norma sulla remissione tacita della querela per mancata comparizione del querelante è retroattiva?
No, la Corte di Cassazione ha stabilito che la norma non è retroattiva. Non si applica ai procedimenti in cui la citazione del querelante come testimone è avvenuta prima dell’entrata in vigore della disposizione.

È possibile contestare in Cassazione la valutazione delle prove fatta dal giudice di merito?
No, il ricorso in Cassazione non può mirare a una nuova valutazione delle prove o a una ricostruzione alternativa dei fatti. I motivi devono denunciare vizi specifici di legittimità, come la violazione di legge o il vizio di motivazione, e non essere critiche generiche sulla decisione.

Per negare le circostanze attenuanti generiche, il giudice deve analizzare tutti gli elementi a favore dell’imputato?
No, non è necessario. La Corte ha ribadito che il giudice può motivare il diniego delle attenuanti generiche facendo riferimento agli elementi negativi ritenuti decisivi o semplicemente evidenziando l’assenza di elementi positivi meritevoli di considerazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati