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Remissione querela: reato estinto e sentenza annullata

La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza di condanna per il reato ex art. 393 c.p. a seguito della remissione di querela presentata dalla persona offesa e accettata dall’imputato durante il giudizio di legittimità. La Corte ha dichiarato il reato estinto, ponendo fine al procedimento e condannando l’imputato al solo pagamento delle spese processuali.

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Pubblicato il 12 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Remissione di Querela in Cassazione: Come un Reato si Estingue e la Condanna Svanisce

La remissione di querela rappresenta uno strumento fondamentale nel nostro ordinamento giuridico, capace di risolvere una controversia penale anche nelle fasi più avanzate del processo. Una recente sentenza della Corte di Cassazione dimostra come questo atto possa determinare l’annullamento di una condanna persino durante il giudizio di legittimità, chiudendo definitivamente la vicenda giudiziaria. Analizziamo insieme questo caso emblematico.

I Fatti del Processo

Il caso trae origine da una sentenza di condanna emessa dalla Corte d’Appello di Torino nei confronti di un imputato per il reato previsto dall’articolo 393 del codice penale. Non accettando la decisione, l’imputato proponeva ricorso per Cassazione, portando la questione davanti alla Suprema Corte.

Tuttavia, durante lo svolgimento del giudizio di legittimità, si verificava un evento decisivo: la persona offesa, ovvero la vittima del reato, decideva di ritirare la querela precedentemente sporta. Contestualmente, l’imputato accettava formalmente tale remissione. Entrambi gli atti venivano depositati presso la cancelleria della Corte di Cassazione, modificando radicalmente lo scenario processuale.

La Decisione della Corte: l’impatto della remissione di querela

Preso atto della documentazione pervenuta, la Corte di Cassazione ha accolto l’istanza congiunta delle parti. Con la sentenza in esame, ha dichiarato l’annullamento senza rinvio della sentenza impugnata. Questa decisione significa che la condanna emessa dalla Corte d’Appello è stata definitivamente cancellata, senza la necessità di un nuovo processo.

La Corte ha, tuttavia, precisato un aspetto importante: nonostante l’annullamento della condanna, l’imputato è stato condannato al pagamento delle spese processuali. La ragione risiede nel fatto che l’estinzione del reato è avvenuta per una causa (la remissione) che non esclude la sua originaria responsabilità per l’avvio del procedimento.

Le Motivazioni della Sentenza

La motivazione della Suprema Corte è lineare e fondata su un principio cardine della procedura penale. La remissione di querela, accettata dal querelato, costituisce una causa di estinzione del reato. Quando un reato è procedibile a querela di parte, come nel caso di specie, la volontà della persona offesa di non proseguire con l’azione penale è determinante.

La Corte ha rilevato che, essendo intervenuta la remissione e la relativa accettazione, il reato per cui l’imputato era stato condannato doveva considerarsi estinto. Di conseguenza, è venuto meno il presupposto stesso della condanna. L’unica azione possibile per la Cassazione era, quindi, quella di prendere atto di questa nuova situazione e annullare la sentenza impugnata, ponendo fine al giudizio. L’obbligo di pagare le spese processuali a carico dell’imputato è una conseguenza prevista dalla legge in questi casi, a bilanciamento della chiusura anticipata del procedimento per volontà delle parti.

Le Conclusioni

Questa sentenza ribadisce l’importanza e l’efficacia della remissione di querela come istituto deflattivo del contenzioso penale. Le implicazioni pratiche sono notevoli:

1. Efficacia in ogni stato e grado: La remissione può intervenire ed essere efficace in qualsiasi fase del procedimento, compreso il giudizio di Cassazione, purché prima della sentenza definitiva.
2. Soluzione del conflitto: Favorisce la composizione del conflitto tra autore del reato e vittima, mettendo fine alla vicenda giudiziaria e ripristinando, per quanto possibile, la pace sociale.
3. Conseguenze economiche: L’imputato che beneficia dell’estinzione del reato per remissione di querela deve comunque farsi carico dei costi del processo fino a quel momento sostenuti dallo Stato.

In conclusione, questo caso dimostra come la volontà delle parti possa prevalere sulla pretesa punitiva dello Stato per determinate categorie di reati, offrendo una via d’uscita dal processo penale che, pur cancellando la condanna, non esime l’imputato dalle responsabilità economiche del procedimento avviato.

È possibile ritirare una querela dopo una sentenza di condanna?
Sì, la sentenza dimostra che la remissione di querela è efficace anche se interviene dopo una sentenza di condanna d’appello e durante il giudizio in Corte di Cassazione.

Cosa comporta per la condanna la remissione della querela?
La remissione della querela, se accettata, causa l’estinzione del reato. Di conseguenza, la Corte di Cassazione annulla la sentenza di condanna senza rinviare il caso a un altro giudice, chiudendo definitivamente il procedimento.

In caso di estinzione del reato per remissione, chi paga le spese del processo?
Anche se la sentenza di condanna viene annullata, l’imputato è comunque tenuto a pagare le spese processuali sostenute fino a quel momento.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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