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Remissione querela per molestie: reato estinto

Un individuo, condannato in primo grado per il reato di molestie tramite telefono, ha visto la sua sentenza annullata dalla Corte di Cassazione. Durante il processo d’appello, è intervenuta la remissione querela da parte della persona offesa. La Corte ha applicato la nuova normativa introdotta dalla Riforma Cartabia, che ha reso il reato di molestie procedibile a querela. Di conseguenza, la remissione della querela, accettata dall’imputato, ha determinato l’estinzione del reato, rendendo superflua la valutazione dei motivi di ricorso.

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Pubblicato il 19 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Remissione Querela per Molestie: la Cassazione Annulla la Condanna

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha chiarito gli effetti della remissione querela nel reato di molestie (art. 660 c.p.) a seguito della Riforma Cartabia. Anche quando una condanna è già stata emessa, la volontà della persona offesa di ritirare la querela può portare all’estinzione del reato e all’annullamento della sentenza, persino in pendenza del ricorso per Cassazione. Analizziamo insieme questo caso emblematico.

I Fatti di Causa: dalle Telefonate Moleste alla Condanna

Il caso ha origine dalla condanna inflitta dal Tribunale di Pistoia a un uomo per il reato di molestia o disturbo alle persone, previsto dall’art. 660 del codice penale. L’imputato era stato ritenuto colpevole di aver effettuato, in un arco temporale di pochi giorni, ripetute telefonate nelle prime ore del mattino all’utenza della persona offesa.

Secondo il giudice di primo grado, tali chiamate, caratterizzate da suoni di sottofondo indefiniti, avevano causato un perdurante stato di agitazione e disturbo alla vittima. Di conseguenza, l’imputato era stato condannato al pagamento di un’ammenda di 250,00 euro.

I Motivi del Ricorso e l’Impatto della Riforma sulla remissione querela

L’imputato, tramite il suo difensore, ha presentato ricorso in Cassazione basandosi su due principali motivi:

1. Travisamento della prova: Si contestava la valutazione del Tribunale sul numero di telefonate, ritenuto ‘rilevante’ a fondamento della condanna. La difesa sosteneva che dai tabulati telefonici emergesse un numero esiguo di chiamate (appena cinque), un dato probatorio diverso da quello considerato in sentenza.
2. Violazione di legge: Si criticava la decisione del Tribunale di non applicare la causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto (art. 131-bis c.p.), considerando erroneamente la reiterazione delle condotte come un ostacolo, nonostante la natura stessa del reato contestato.

Tuttavia, un evento successivo ha cambiato radicalmente le sorti del processo.

La Svolta Decisiva: la Remissione della Querela

In pendenza del ricorso, la difesa ha depositato presso la Corte di Cassazione l’atto di remissione querela da parte della persona offesa e la contestuale accettazione da parte dell’imputato. Questo atto è diventato cruciale alla luce delle modifiche introdotte dal D.Lgs. n. 150/2022, la cosiddetta “Riforma Cartabia”.

La riforma ha infatti modificato l’art. 660 c.p., trasformando la contravvenzione di molestie da reato procedibile d’ufficio a reato procedibile a querela della persona offesa (salvo specifiche eccezioni). Per il principio del favor rei (applicazione della legge più favorevole al reo), questa nuova disciplina si applica anche ai procedimenti in corso.

Le Motivazioni della Corte

La Corte di Cassazione ha ritenuto che la remissione della querela, ritualmente accettata, avesse determinato la sopravvenuta estinzione del reato. I giudici hanno sottolineato che la modifica del regime di procedibilità ha una natura mista, sia sostanziale che processuale, e deve quindi essere applicata retroattivamente.

La giurisprudenza consolidata afferma che l’intervenuta remissione della querela, avvenuta in pendenza del ricorso per cassazione, costituisce una causa di estinzione del reato che prevale su eventuali cause di inammissibilità del ricorso stesso. Di conseguenza, il Collegio non è nemmeno entrato nel merito dei motivi di ricorso presentati dalla difesa, in quanto l’analisi era divenuta superflua.

La Corte ha quindi stabilito che, a seguito della remissione di querela, la sentenza impugnata doveva essere annullata senza rinvio, dichiarando l’estinzione della contravvenzione.

Le Conclusioni

La sentenza dimostra la portata significativa della Riforma Cartabia sull’amministrazione della giustizia penale. L’estensione del regime di procedibilità a querela per reati come le molestie valorizza la volontà della persona offesa e apre la strada a soluzioni deflattive del contenzioso. In questo caso, un accordo tra le parti ha permesso di chiudere definitivamente la vicenda giudiziaria, annullando una condanna e rendendo irrilevanti le questioni giuridiche sollevate con l’appello. L’imputato è stato condannato unicamente al pagamento delle spese processuali, come previsto per legge in caso di estinzione del reato per cause sopravvenute.

Cosa succede se la legge che riguarda un reato cambia mentre il processo è ancora in corso?
Si applica la legge successiva se questa è più favorevole all’imputato, in base al principio del ‘favor rei’. Nel caso specifico, la trasformazione del reato di molestie da procedibile d’ufficio a procedibile a querela è una modifica più favorevole.

Una condanna per molestie può essere annullata se la vittima ritira la querela dopo la sentenza?
Sì, se la remissione della querela (e la relativa accettazione dell’imputato) interviene mentre il processo è ancora pendente, ad esempio durante il giudizio di Cassazione. In tal caso, il reato si estingue e la Corte di Cassazione annulla la sentenza di condanna senza bisogno di un nuovo processo.

Perché la Corte di Cassazione non ha esaminato i motivi del ricorso dell’imputato?
La Corte non ha esaminato i motivi del ricorso perché l’estinzione del reato, causata dalla remissione della querela, è una causa di proscioglimento che prevale su ogni altra questione. Una volta dichiarato estinto il reato, la valutazione dei motivi di ricorso diventa superflua.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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