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Remissione querela: estinzione reato e spese legali

La Corte di Cassazione annulla una sentenza di condanna per truffa a seguito della remissione querela da parte della persona offesa e dell’accettazione da parte dell’imputato. La Corte chiarisce che tale atto estingue il reato, ma, in assenza di accordi diversi, le spese processuali restano a carico del ricorrente.

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Pubblicato il 10 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Remissione Querela: Quando il Reato si Estingue ma le Spese Restano

La remissione querela rappresenta un istituto fondamentale del nostro ordinamento processuale penale, capace di porre fine a un procedimento giudiziario per determinati reati. Una recente sentenza della Corte di Cassazione (Sent. n. 12784/2024) offre un chiarimento cruciale su un aspetto pratico di non poco conto: la ripartizione delle spese processuali quando il reato si estingue per questo motivo. Vediamo nel dettaglio la vicenda e i principi affermati dai giudici.

La Vicenda Processuale: Dalla Condanna all’Estinzione del Reato

Il caso trae origine da un ricorso presentato alla Corte di Cassazione da un imputato, condannato in secondo grado dalla Corte d’Appello per il reato di truffa. Tuttavia, durante il procedimento dinanzi alla Suprema Corte, è intervenuto un fatto nuovo e decisivo: la persona offesa dal reato ha formalmente ritirato la propria querela. A questo atto è seguita l’accettazione formale da parte dell’imputato.

Questo accordo tra le parti ha cambiato radicalmente le sorti del processo. La remissione della querela, infatti, è una causa di estinzione del reato per tutti i delitti non procedibili d’ufficio, come appunto la truffa (salvo specifiche aggravanti). Di conseguenza, la Corte non ha potuto fare altro che prenderne atto e dichiarare estinto il reato contestato.

Gli Effetti della Remissione Querela Accettata

L’istituto della remissione querela è un atto giuridico con cui la parte lesa rinuncia alla pretesa punitiva dello Stato. Per essere pienamente efficace, tuttavia, necessita dell’accettazione da parte del querelato (l’imputato). Questo perché l’imputato potrebbe avere interesse a proseguire il processo per dimostrare la propria piena innocenza e ottenere un’assoluzione nel merito, piuttosto che un proscioglimento per estinzione del reato.

Nel caso analizzato, l’accettazione è avvenuta, perfezionando così la fattispecie estintiva. La Corte di Cassazione ha quindi applicato il principio di diritto, annullando la sentenza di condanna senza rinviare il caso a un altro giudice, poiché non vi era più alcuna materia del contendere.

Le Motivazioni della Cassazione: Chi Paga le Spese?

Il punto centrale e più interessante della sentenza riguarda la questione delle spese processuali. Se il reato è estinto e la condanna annullata, chi deve farsi carico dei costi del procedimento? La Corte ha fornito una risposta chiara. Poiché l’atto di remissione e la contestuale accettazione non contenevano alcuna previsione specifica sulla ripartizione delle spese, si applica una regola generale: le spese restano a carico della parte che ha dato origine al procedimento estinto, in questo caso l’imputato che aveva presentato ricorso.

La motivazione risiede nel fatto che, sebbene il reato sia estinto, il procedimento si è comunque svolto a causa della condotta originariamente contestata e il ricorso è stato presentato dall’imputato. In assenza di un accordo esplicito tra le parti che disponga diversamente (ad esempio, prevedendo che le spese siano a carico del querelante o compensate), la legge pone i costi a carico del querelato.

Conclusioni

La decisione della Cassazione ribadisce un principio fondamentale: la remissione querela è uno strumento efficace per la risoluzione concordata delle controversie penali, ma le sue conseguenze patrimoniali non devono essere trascurate. La sentenza evidenzia l’importanza per le parti e i loro difensori di regolare espressamente, nell’atto di remissione e accettazione, anche la questione delle spese processuali. In mancanza di un accordo chiaro, l’imputato che accetta la remissione, pur ottenendo l’estinzione del reato, sarà comunque tenuto a sostenere i costi del processo, un dettaglio di non poco conto che va attentamente considerato prima di concludere qualsiasi accordo.

Cosa succede al reato se la persona offesa ritira la querela?
Se la persona offesa ritira la querela e l’imputato accetta, il reato si estingue. La Corte di Cassazione, in questo caso, ha annullato la sentenza di condanna proprio perché era intervenuta una formale remissione di querela accettata dall’imputato.

Se il reato è estinto per remissione della querela, chi paga le spese del processo?
Secondo la sentenza, se l’atto di remissione non prevede un accordo diverso, le spese processuali sono a carico dell’imputato (in questo caso, il ricorrente che aveva presentato appello).

La remissione della querela è sempre sufficiente per estinguere il reato?
La sentenza chiarisce che per l’estinzione del reato non basta la remissione da parte della persona offesa, ma è necessaria anche la contestuale accettazione da parte dell’imputato. L’accettazione è un elemento indispensabile per perfezionare l’effetto estintivo.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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