Remissione della Querela: Estinzione del Reato Anche Dopo la Condanna
La remissione della querela rappresenta un istituto fondamentale del nostro ordinamento che consente di porre fine a un procedimento penale per determinati reati. Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 37084/2025, ha offerto un importante chiarimento sulla sua applicabilità anche in una fase avanzata del processo, ovvero dopo la sentenza di condanna in appello. Il caso riguarda un’imputazione per truffa ai danni di una compagnia assicurativa, conclusasi con un esito inaspettato proprio grazie a questo istituto.
I Fatti del Caso
La vicenda processuale ha origine da una condanna per truffa emessa dal Tribunale di Livorno, Sezione Distaccata di Portoferraio. La sentenza era stata successivamente confermata dalla Corte di Appello di Firenze, che aveva ribadito sia la responsabilità penale dell’imputato sia il suo obbligo di risarcire il danno alla compagnia assicurativa costituitasi parte civile.
Tuttavia, in un momento successivo alla pronuncia della sentenza d’appello, si è verificato un evento decisivo: la società assicurativa ha deciso di rimettere la querela precedentemente sporta. L’imputato, a sua volta, ha formalmente accettato tale remissione. Forte di questo accordo, l’imputato ha presentato ricorso in Cassazione, non per contestare la sua colpevolezza, ma unicamente per far valere l’avvenuta estinzione del reato.
La Decisione della Corte di Cassazione sulla remissione della querela
La Suprema Corte ha accolto il ricorso, annullando senza rinvio la sentenza di condanna. La decisione si basa su un principio procedurale consolidato: è ammissibile presentare ricorso in Cassazione al solo fine di introdurre nel processo una remissione della querela ritualmente accettata, a condizione che ciò sia avvenuto dopo la sentenza di secondo grado e prima della scadenza del termine per l’impugnazione.
Di conseguenza, i giudici hanno dichiarato l’estinzione del reato di truffa. Questo ha comportato non solo la cancellazione della condanna penale, ma anche la revoca delle statuizioni civili, liberando il ricorrente dall’obbligo di risarcimento del danno. È stato tuttavia condannato al pagamento delle spese processuali, poiché l’atto di remissione non specificava diversamente.
Le Motivazioni della Sentenza
Il cuore della motivazione risiede nella natura del reato di truffa, che è procedibile a querela di parte. La querela è una condizione di procedibilità: in sua assenza, o se viene ritirata, l’azione penale non può essere iniziata o proseguita. La Corte ha ribadito che la remissione della querela, quando formalmente accettata, ha l’effetto di estinguere il reato. Questo effetto opera ex lege, ovvero per diretta previsione di legge, e deve essere rilevato dal giudice in ogni stato e grado del procedimento.
La Corte ha citato un precedente (Cass. Pen., Sez. 4, n. 38156/2022) per sottolineare come il ricorso in Cassazione sia uno strumento idoneo a far valere tale causa estintiva, anche se sopravvenuta alla condanna. L’annullamento della sentenza è ‘senza rinvio’ perché non vi è più nulla da decidere nel merito: una volta estinto il reato, il processo deve semplicemente concludersi con una pronuncia che ne prenda atto.
Le Conclusioni
La sentenza in esame offre importanti spunti pratici. In primo luogo, conferma che la via della conciliazione tra le parti è percorribile anche dopo una doppia condanna. Per i reati procedibili a querela, un accordo con la parte offesa che porti alla remissione può risolvere definitivamente la questione penale. In secondo luogo, chiarisce che la revoca delle statuizioni civili è una conseguenza diretta dell’estinzione del reato. Infine, evidenzia un aspetto cruciale riguardante le spese: se l’accordo di remissione non prevede diversamente, le spese processuali restano a carico dell’imputato. Questa pronuncia, quindi, non solo riafferma un principio giuridico, ma delinea anche una strategia difensiva percorribile fino all’ultimo grado di giudizio.
È possibile ottenere l’annullamento di una condanna se la querela viene rimessa dopo la sentenza d’appello?
Sì, la Corte di Cassazione ha confermato che è ammissibile presentare ricorso al solo fine di far valere la remissione della querela intervenuta dopo la sentenza di condanna di secondo grado e prima della scadenza dei termini per l’impugnazione. Se la remissione è valida e accettata, il reato si estingue e la sentenza viene annullata.
Cosa succede all’obbligo di risarcimento del danno se il reato viene dichiarato estinto per remissione della querela?
Secondo la sentenza, l’estinzione del reato per remissione della querela comporta la revoca delle statuizioni civili. Ciò significa che l’obbligo di risarcire il danno, stabilito nelle precedenti sentenze, viene meno.
In caso di annullamento per remissione della querela in Cassazione, chi paga le spese processuali?
La sentenza stabilisce che l’imputato è condannato al pagamento delle spese processuali, a meno che l’atto di remissione della querela non preveda un accordo diverso tra le parti in merito alle spese.
Testo del provvedimento
Sentenza di Cassazione Penale Sez. 2 Num. 37084 Anno 2025
Penale Sent. Sez. 2 Num. 37084 Anno 2025
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 21/10/2025
SENTENZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME nato a PINEROLO il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 14/11/2024 della CORTE APPELLO di FIRENZE visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso; udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME; lette le conclusioni scritte del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Pr generale NOME COGNOME, che ha concluso chiedendo l’annullamento senza rinvio perché il reato è estinto per remissione della querela;
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Con la sentenza in epigrafe, la Corte di appello di Firenze, per quel che rileva sede, ha confermato la sentenza del Tribunale di Livorno, Sezione Distacc di Portoferraio, emessa il 20 settembre 2019, che aveva condannato il ricorrente alla pena di giustizia ed al risarcimento del danno nei confronti della parte civile, in relazi di truffa ai danni di una compagnia assicurativa.
Ricorre per cassazione NOME COGNOME chiedendo l’annullamento senza rinvio d sentenza impugnata tenuto conto che la parte civile RAGIONE_SOCIALE
successiva all’emissione della sentenza impugnata, ha rimesso la querela in allora sporta nei confronti del ricorrente, corredata dall’accettazione di quest’ultimo.
Il Collegio, verificata agli atti, con esito positivo, la circostanza dedotta, rile ammissibile il ricorso per cassazione proposto al solo fine di introdurre nel processo l remissione della querela, ritualmente accettata, che sia intervenuta dopo la sentenza e prima della scadenza del termine per la presentazione dell’impugnazione (Sez. 4, n. 38156 del 05/07/2022, Tomasello, Rv. 283584-01).
Ne consegue che deve essere emessa sentenza di annullamento senza rinvio perché il reato, procedibile a querela di parte, è estinto per remissione della querela, con consequenziale revoca delle statuizioni civili e condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali, nulla prevedendo in senso contrario l’atto di remissione.
P.Q.M.
Annulla senza rinvio la sentenza impugnata perché il reato è estinto per remissione di querela.
Revoca le statuizioni civili.
Condanna l’imputato al pagamento delle spese processuali.
Così deciso, il 21/10/2025.