Remissione Querela: Quando la Volontà della Parte Offesa Estingue il Reato
La remissione querela rappresenta uno strumento fondamentale nel nostro ordinamento giuridico, capace di porre fine a un procedimento penale attraverso la manifestazione di volontà della persona offesa. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha ribadito la sua efficacia anche quando interviene nel corso del giudizio d’appello, portando all’annullamento di una condanna già pronunciata. Questo caso offre spunti cruciali sull’importanza di questo istituto e sugli obblighi del giudice nel prenderne atto.
I Fatti del Caso
Due soggetti erano stati condannati in primo grado e la loro condanna era stata confermata dalla Corte d’Appello per il reato di furto aggravato. Tuttavia, prima che la Corte d’Appello si pronunciasse, era intervenuto un accordo tra le parti: la persona offesa aveva formalmente ritirato la propria querela e gli imputati avevano accettato tale remissione. Questi atti erano stati regolarmente depositati nella cancelleria della Corte, diventando così parte integrante del fascicolo processuale. Ciononostante, la Corte d’Appello aveva proceduto a confermare la condanna, senza tener conto dell’avvenuta remissione querela.
La Decisione della Cassazione e l’impatto della remissione querela
Gli imputati hanno presentato ricorso per Cassazione, lamentando proprio l’errore commesso dalla Corte d’Appello. La Suprema Corte ha accolto pienamente le loro doglianze. I giudici hanno evidenziato come la documentazione relativa alla remissione querela e alla sua accettazione fosse stata depositata in tempo utile, prima della conclusione del giudizio di secondo grado. Trattandosi di un reato procedibile a querela, l’intervento di tale atto estintivo non poteva essere ignorato.
La Corte ha quindi stabilito che il giudice di merito avrebbe dovuto dichiarare l’estinzione del reato, anziché confermare la condanna. Di conseguenza, la sentenza d’appello è stata annullata senza rinvio, poiché il reato era da considerarsi estinto.
Le Motivazioni della Sentenza
La motivazione della Corte di Cassazione si fonda su principi cardine del diritto penale e processuale. Il reato di furto, in molte delle sue configurazioni, è procedibile a querela di parte. Ciò significa che lo Stato può procedere penalmente solo se la vittima lo richiede. La remissione querela, disciplinata dall’articolo 152 del codice penale, è l’atto speculare con cui la vittima rinuncia a tale richiesta.
Quando la remissione viene accettata dall’imputato (come richiesto dall’art. 155 c.p.), essa produce un effetto perentorio: l’estinzione del reato. Il giudice, in qualsiasi stato e grado del procedimento, una volta accertata la validità della remissione e della sua accettazione, non ha altra scelta che prenderne atto e pronunciare una sentenza di non doversi procedere per estinzione del reato. L’errore della Corte d’Appello è stato proprio quello di non aver dato seguito a questa disposizione, ignorando gli atti depositati che sancivano la fine della controversia penale per volontà delle parti.
Conclusioni
Questa pronuncia riafferma un principio di fondamentale importanza: la volontà della persona offesa, nei reati procedibili a querela, è sovrana e può determinare la conclusione del processo. La remissione querela non è un mero atto formale, ma un istituto con effetti sostanziali che il giudice è tenuto a riconoscere immediatamente, evitando la prosecuzione di un’azione penale ormai priva del suo presupposto. La decisione della Cassazione serve da monito sull’obbligo di un’attenta disamina di tutti gli atti processuali, specialmente quelli che, come la remissione, possono definire il giudizio in modo tombale, garantendo così l’economia processuale e il rispetto della volontà delle parti.
Cosa succede se la remissione di querela avviene durante il processo d’appello?
Se la remissione di querela e la relativa accettazione vengono formalizzate e depositate prima della sentenza, il giudice d’appello deve dichiarare l’estinzione del reato e non può confermare la condanna.
Qual è l’effetto principale della remissione della querela?
L’effetto principale della remissione della querela, una volta accettata dall’imputato, è l’estinzione del reato. Questo impedisce la prosecuzione del processo e annulla eventuali condanne non ancora definitive.
Chi è tenuto a pagare le spese processuali in caso di estinzione del reato per remissione di querela?
Secondo la sentenza, in caso di estinzione del reato per remissione della querela, gli imputati sono condannati al pagamento delle spese processuali, come previsto dalla legge.
Testo del provvedimento
Sentenza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 35509 Anno 2025
Penale Sent. Sez. 7 Num. 35509 Anno 2025
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 30/09/2025
SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
COGNOME NOME ( COGNOME ) nato a MIRANO il DATA_NASCITA
NOME COGNOME NOME ( CODICE_FISCALE ) nato il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 28/01/2025 della CORTE APPELLO di FIR NZE
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
Motivi della decisione
Con la sentenza di cui in epigrafe, la Corte d’appello di Firenze ha confermato la condanna di NOME COGNOME e NOME COGNOME NOME per il reato di cui agli artt. 624, 625, n. 2, e 61, n. 5, cod. pen.
Avverso la sentenza negli interessi degli imputati sono stati Proposti ricorsi deducenti, con atto congiunto, l’errore nella mancata declaratoria di estinzione del reato per intervenuta remissione della querela, come emergente dalla documentazione depositata in sede d’appello.
ha doglianza è fondata in quanto, come correttamente evidenziato dai ricorrenti, dagli atti processuali emergono l’intervenuta remissione di querela e le relative accettazioni da parte degli imputati (depositate nella cancelleria della Corte d’appello antecedentemente alla definizione del processo).
Sicché, trattandosi di reato procedibile a querela, la sentenza impugnata va annullata senza rinvio perché il reato è estinto per remissione di querela, con condanna degli imputati al pagamento delle spese processuali (ex artt..152 e 155 cod. pen. e 340 cod. proc. pen).
P.Q.M.
Annulla senza rinvio la sentenza impugnata perché il reato è estinto per remissione della querela. Condanna gli imputati al pagamento delle spese processuali.
Così deciso il 30 settembre 2025
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Il Presidente