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Remissione di querela truffa: la Cassazione annulla

La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza di condanna per truffa. A seguito della Riforma Cartabia, il reato è diventato procedibile a querela. Poiché la persona offesa ha ritirato la denuncia (remissione di querela) e l’imputato ha accettato, la Corte ha dichiarato l’estinzione del reato, chiudendo definitivamente il caso.

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Pubblicato il 14 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Remissione di Querela per Truffa: La Cassazione Annulla la Condanna alla Luce della Riforma Cartabia

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha ribadito l’importanza delle modifiche legislative sul regime di procedibilità dei reati, in particolare per la truffa. Un caso che sembrava definito con una condanna nei primi due gradi di giudizio è stato completamente ribaltato grazie all’istituto della remissione di querela, reso applicabile da un intervento del legislatore. Analizziamo questa decisione per comprendere come un accordo tra le parti possa estinguere un reato anche dopo una condanna.

I Fatti del Processo

La vicenda processuale ha origine da una condanna per il reato di truffa, aggravata dalla recidiva, emessa dal Tribunale e successivamente confermata, seppur con una modifica sulla pena, dalla Corte d’Appello di Trento. L’imputato, ritenuto responsabile penalmente, decideva di non arrendersi e proponeva ricorso per Cassazione, affidandosi a un unico ma decisivo motivo.

La Svolta Decisiva con la Remissione di Querela

Mentre il processo pendeva dinanzi alla Suprema Corte, è intervenuto un fatto nuovo e determinante. La persona offesa, con un atto formale, ha deciso di rimettere la querela precedentemente sporta contro l’imputato. Quest’ultimo, a sua volta, ha formalmente accettato la remissione. Questo accordo tra le parti ha gettato le basi per una conclusione del tutto inaspettata del procedimento penale.

Il Ruolo della Riforma Cartabia

Il contesto normativo in cui si inserisce questa vicenda è stato profondamente innovato dal D.Lgs. n. 150 del 2022, meglio noto come Riforma Cartabia. Tale riforma ha modificato, tra gli altri, l’articolo 640 del codice penale, stabilendo che il delitto di truffa (nella sua forma base) è ora procedibile solo a querela della persona offesa. Questa modifica si applica anche quando, come nel caso di specie, è presente l’aggravante della recidiva. Di conseguenza, la volontà della vittima è diventata un elemento imprescindibile per la prosecuzione dell’azione penale.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha ritenuto il ricorso fondato, accogliendo la richiesta di annullamento avanzata anche dal Procuratore Generale. I giudici hanno constatato che l’accordo tra le parti, concretizzatosi nella remissione di querela e nella relativa accettazione, era pienamente valido ed efficace.

Alla luce della nuova normativa introdotta dalla Riforma Cartabia, la querela è diventata una condizione di procedibilità essenziale per il reato contestato. Essendo venuta meno tale condizione a seguito della remissione, il reato si è estinto. La Corte non ha potuto fare altro che prenderne atto e, di conseguenza, annullare la sentenza di condanna senza rinviare il caso a un altro giudice, chiudendo così definitivamente la questione.

Le Conclusioni

Questa sentenza è un chiaro esempio dell’impatto significativo delle riforme procedurali sui processi in corso. Dimostra come la volontà della persona offesa, attraverso l’istituto della remissione di querela, possa assumere un ruolo centrale e risolutivo, portando all’estinzione del reato anche dopo che è già intervenuta una doppia condanna di merito. La decisione sottolinea l’importanza per gli operatori del diritto di monitorare costantemente le evoluzioni legislative, le cui conseguenze possono essere determinanti per l’esito dei procedimenti giudiziari. L’imputato, pur vedendo annullata la condanna, è stato comunque condannato al pagamento delle spese processuali, come previsto in questi casi.

La remissione della querela può estinguere il reato di truffa anche dopo una condanna?
Sì, come dimostra questa sentenza, la remissione della querela, se accettata dall’imputato, può portare all’estinzione del reato e al conseguente annullamento della sentenza di condanna, in virtù delle modifiche legislative che hanno reso il reato procedibile a querela.

La Riforma Cartabia ha reso il reato di truffa sempre procedibile a querela?
La sentenza chiarisce che il D.Lgs. 150/2022 (Riforma Cartabia) ha modificato l’articolo 640 del codice penale, rendendo il reato di truffa base, anche se aggravato dalla recidiva, procedibile solo a querela della persona offesa.

Cosa significa ‘annullamento senza rinvio’ in questo contesto?
Significa che la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza di condanna in modo definitivo, senza la necessità di celebrare un nuovo processo d’appello. Questo avviene perché la Corte ha potuto accertare direttamente la causa di estinzione del reato (la remissione della querela), chiudendo il caso.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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