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Remissione di querela: reato estinto in Cassazione

La Corte di Cassazione ha annullato una condanna per truffa perché, durante il ricorso, è intervenuta la remissione di querela da parte della persona offesa, ritualmente accettata dall’imputata. La Corte ha stabilito che questa causa di estinzione del reato prevale su ogni altra potenziale questione, inclusi i motivi di inammissibilità del ricorso, portando all’annullamento della sentenza senza rinvio e condannando l’imputata al solo pagamento delle spese processuali.

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Pubblicato il 10 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Remissione di Querela in Cassazione: Come Annullare una Condanna

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha riaffermato un principio fondamentale del diritto processuale penale: la remissione di querela, se interviene durante il giudizio di legittimità e viene accettata, determina l’estinzione del reato e l’annullamento della condanna, prevalendo su ogni altra questione. Questo caso offre uno spunto essenziale per comprendere come la volontà della persona offesa possa essere decisiva fino all’ultimo grado di giudizio.

Il Contesto: Dalla Condanna per Truffa al Ricorso in Cassazione

Il caso trae origine da una condanna per il reato di truffa, confermata in primo e in secondo grado. La difesa dell’imputata aveva presentato ricorso alla Corte di Cassazione sollevando diverse eccezioni: la presunta invalidità della querela iniziale, la mancata applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto (ex art. 131-bis c.p.) e vizi legati al diniego delle attenuanti generiche.

Tuttavia, il destino del processo ha preso una piega inaspettata e del tutto diversa.

La Svolta Decisiva con la Remissione di Querela

Mentre il ricorso era pendente davanti alla Suprema Corte, è intervenuto l’evento che ha cambiato tutto: la parte offesa ha formalmente rimesso la querela e l’imputata l’ha accettata. Di fronte a questa situazione, i giudici di legittimità non sono nemmeno entrati nel merito dei motivi del ricorso.

La Corte ha immediatamente rilevato la presenza di una causa estintiva del reato, ovvero proprio la remissione di querela. Questo istituto giuridico, previsto dall’art. 152 del codice penale, ha un effetto risolutivo che, come chiarito dalla sentenza, “prevale su eventuali cause di inammissibilità” del ricorso.

Il Principio Giuridico Applicato

La decisione si fonda su un consolidato orientamento delle Sezioni Unite della Cassazione (sentenza n. 24246 del 2004). Secondo tale principio, l’unica condizione necessaria affinché la remissione possa operare è che il ricorso sia stato presentato tempestivamente. Una volta verificata questa condizione, l’accordo tra le parti volto a porre fine alla controversia penale assume un’importanza prioritaria.

La Corte ha quindi annullato la sentenza di condanna senza rinviarla ad altro giudice, dichiarando semplicemente l’estinzione del reato.

Le Spese Processuali: L’Unico Onere Residuo

Nonostante l’esito favorevole, l’imputata non è uscita dal processo senza conseguenze. In applicazione dell’articolo 340 del codice di procedura penale, la Corte ha disposto che fosse lei a dover sostenere le spese processuali. Questa norma prevede, infatti, che in caso di estinzione del reato per remissione, le spese siano a carico del querelato, salvo diverso accordo tra le parti.

Le motivazioni

La Corte di Cassazione ha motivato la propria decisione sulla base di un principio di economia processuale e di prevalenza della volontà delle parti nei reati procedibili a querela. I giudici hanno spiegato che la remissione di querela costituisce un evento che risolve alla radice la pretesa punitiva dello Stato per quel determinato reato. Poiché il processo era stato avviato su impulso della parte offesa, il venir meno di tale impulso, attraverso un atto formale e accettato, priva il processo della sua stessa ragion d’essere. La Corte ha sottolineato che, una volta accertata la regolarità e la tempestività degli atti di remissione e accettazione, nonché la tempestività del ricorso originario, l’unica conseguenza possibile è la declaratoria di estinzione del reato, che assorbe e supera qualsiasi altra valutazione sui motivi di doglianza proposti dalla difesa.

Le conclusioni

Questa sentenza ribadisce con forza l’importanza e l’efficacia della remissione di querela come strumento per definire i procedimenti penali per reati non gravi. Dimostra che è possibile raggiungere una soluzione conciliativa anche nella fase più avanzata del processo, persino davanti alla Corte di Cassazione. Per gli imputati, ciò significa che la via del dialogo con la persona offesa rimane aperta fino alla fine, potendo portare a un annullamento completo della condanna. Per gli avvocati, rappresenta un’ulteriore conferma che la strategia difensiva deve sempre considerare la possibilità di una definizione transattiva della vicenda, i cui effetti possono essere più rapidi e certi rispetto all’esito di un ricorso basato su complesse questioni di diritto.

Cosa succede se la vittima ritira la querela mentre il processo è in Cassazione?
La Corte di Cassazione dichiara l’estinzione del reato per remissione di querela e annulla la sentenza di condanna precedente senza necessità di un nuovo processo, a condizione che il ricorso fosse stato presentato tempestivamente.

La remissione di querela ha la precedenza su altri possibili errori del processo?
Sì, secondo questa sentenza e la giurisprudenza consolidata, la causa estintiva del reato derivante dalla remissione di querela prevale su eventuali cause di inammissibilità del ricorso.

Chi paga le spese processuali se il reato si estingue per remissione di querela in Cassazione?
Le spese processuali sono a carico dell’imputato (il querelato) che ha accettato la remissione, come previsto dal codice di procedura penale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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