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Remissione di querela: reato estinto in Cassazione

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 4720/2024, ha annullato una condanna per lesioni personali. Decisiva è stata la remissione di querela, intervenuta durante il giudizio di legittimità e ritualmente accettata dall’imputato. La Corte ha stabilito che questa causa di estinzione del reato prevale su eventuali altre questioni procedurali, portando all’annullamento senza rinvio della sentenza impugnata.

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Pubblicato il 29 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Remissione di Querela: Come Annulla una Condanna in Cassazione

La remissione di querela rappresenta uno strumento fondamentale nel diritto penale, capace di porre fine a un procedimento anche nelle sue fasi più avanzate. Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 4720 del 2024, illustra in modo esemplare come questo istituto possa determinare l’estinzione del reato e l’annullamento di una condanna persino durante il giudizio di legittimità. Questo caso offre spunti cruciali sull’importanza e l’efficacia della volontà delle parti nel risolvere una controversia penale.

I Fatti del Caso

La vicenda processuale ha origine da una condanna emessa dal Tribunale di Trani per il reato di lesioni personali, previsto dall’art. 582 del codice penale. L’imputato, ritenuto colpevole in secondo grado, decideva di presentare ricorso per Cassazione, contestando la legittimità della sentenza di condanna.

Tuttavia, mentre il ricorso era pendente dinanzi alla Suprema Corte, si verificava un evento determinante: la parte civile, attraverso il proprio difensore munito di procura speciale, formalizzava la remissione della querela. Contestualmente, l’imputato, personalmente, accettava tale remissione. Questo atto veniva formalizzato in un verbale redatto presso la stazione dei Carabinieri di Corato.

La Prevalenza della Remissione di Querela

Di fronte a questa nuova circostanza, la Corte di Cassazione si è trovata a dover valutare l’impatto della remissione di querela sul giudizio in corso. La questione centrale era stabilire se tale atto potesse prevalere su ogni altra valutazione, inclusa l’eventuale inammissibilità del ricorso stesso.

La Corte ha affermato un principio consolidato, richiamando una pronuncia delle Sezioni Unite (sent. n. 24246/2004). Secondo tale orientamento, la remissione della querela, intervenuta e accettata prima della conclusione del processo, costituisce una causa di estinzione del reato che deve essere dichiarata dal giudice. Questa causa estintiva prevale su eventuali cause di inammissibilità del ricorso, a condizione che quest’ultimo sia stato proposto tempestivamente.

La Decisione della Corte

Sulla base di questi principi, la Corte di Cassazione ha concluso che, in assenza di elementi per una pronuncia di assoluzione più favorevole all’imputato (ai sensi dell’art. 129, comma 2, c.p.p.), il reato doveva essere dichiarato estinto. Di conseguenza, la sentenza di condanna impugnata è stata annullata senza rinvio.

Le Motivazioni Giuridiche

Le motivazioni della Corte si fondano su una gerarchia di valori processuali. L’ordinamento dà priorità alla definizione del procedimento attraverso una causa estintiva come la remissione di querela, che riflette il superamento del conflitto tra le parti. La volontà della persona offesa di non perseguire ulteriormente l’autore del reato, unita all’accettazione di quest’ultimo, è considerata un evento risolutivo e prevalente.

La Corte ha sottolineato che questa causa estintiva deve essere rilevata e dichiarata in ogni stato e grado del procedimento. Il fatto che sia intervenuta durante il giudizio di Cassazione non ne diminuisce l’efficacia. L’unico limite è la tempestività del ricorso originario, requisito che nel caso di specie era stato rispettato. Infine, conformemente all’art. 340, comma 4, c.p.p., le spese del procedimento sono state poste a carico del querelato.

Conclusioni

Questa sentenza ribadisce la potenza dell’istituto della remissione di querela come meccanismo di giustizia riparativa. Dimostra che la volontà conciliativa delle parti può determinare l’esito del processo penale fino al suo ultimo grado, portando all’annullamento di una condanna e alla chiusura definitiva della vicenda giudiziaria. Per gli operatori del diritto, è un richiamo all’importanza di esplorare sempre le vie conciliative, mentre per i cittadini è la conferma che la loro volontà può avere un impatto decisivo sull’esercizio dell’azione penale per i reati procedibili a querela.

Cosa succede se la remissione di querela avviene durante il ricorso in Cassazione?
La Corte di Cassazione dichiara l’estinzione del reato e annulla la sentenza di condanna senza rinvio, chiudendo definitivamente il caso.

La remissione di querela ha la precedenza su altre questioni, come un’eventuale inammissibilità del ricorso?
Sì, secondo la giurisprudenza consolidata, la causa di estinzione del reato per remissione di querela prevale sulle eventuali cause di inammissibilità del ricorso, a patto che il ricorso stesso sia stato presentato nei termini di legge.

In caso di estinzione del reato per remissione della querela, chi paga le spese del procedimento?
Le spese del procedimento vengono poste a carico del querelato, ovvero della persona che era stata accusata del reato, come previsto dall’articolo 340, comma 4, del codice di procedura penale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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